Emilia
-eddai ti prego- afferrai il polso di Fermín prima che si potesse sedere nel suo sedile.
-il tuo posto è questo- indicò quello accanto al suo ed io gli rivolsi uno sguardo incerto.
Eravamo a bordo dell'aereo che ci avrebbe portati tutti ad Ibiza. Proprio il giorno prima si era tenuta la mia maturità e adesso ero a tutti gli effetti libera, pronta per godermi un'estate magnifica.
Una volta saliti sull'aereo tutto il mio gruppo era andato alla ricerca dei propri posti assegnati, ed il mio ragazzo aveva avuto il posto accanto al finestrino, esattamente quello che volevo io. Sbaglio o si fa tutto per le proprie fidanzate?.
-Fermín se non mi fai sedere vicino al finestrino giuro che ti stacco le orecchie a morsi- lo minacciai e subito dopo lo vidi voltarsi con un'espressione sconvolta.
-se la mettiamo così- si spostò per farmi passare e finalmente mi sedetti nel posto che tanto desideravo.
-grazie, che gentile- sorrisi e lui scosse la testa mentre distendeva le gambe.
-non dovresti farti mettere i piedi in testa dalla tua ragazza- sentii una voce parlare e quando mi sporsi mi accorsi di Pablo che era seduto accanto a Wanda nella nostra stessa fila.
-tu chiudi la bocca, hai detto che volevi dormire, adesso sei salito sull'aereo quindi dormi- risposi al posto di Fermín e vidi il suo amico aggrottare la fronte.
-volete smetterla?, vi sentite solo voi- un'altra voce si aggiunse ma stavolta proveniva da dietro, così mi voltai e vidi Ambar seduta con Pedro dietro di noi.
-ha iniziato lui- mi giustificai con la ragazza che alzò gli occhi al cielo e si passò una mano sulla fronte.
-non è vero- Pablo continuò a controbattere e così tornai a girarmi per squadrarlo.
-d'accordo basta, vieni qui tu- per fortuna Wanda afferrò il braccio del suo fidanzato costringendolo a voltarsi verso di lei.
Sbuffai e feci aderire la schiena al sedile. Con la coda dell'occhio mi accorsi di Fermín che mi stava osservando con un sopracciglio alzato.
-tra tutti i tuoi amici è quello che sopporto di meno- parlai a voce bassa e lui si fece più vicino accendendo un sorrisino divertito.
-è fatto così, il suo carattere mi ricorda molto il tuo sai?- disse ed assottigliai lo sguardo confusa.
-se era un complimento l'ho preso proprio come un'offesa- incrociai le braccia al seno e girai la testa di lato per non incrociare i suoi occhi.
-sono contento che finalmente possiamo stare insieme- dopo vari secondi di silenzio lo sentii parlare e dovetti trattenere un fremito.
-anche io. Ultimamente ci siamo visti poco- tornai a guardarlo e avvicinai il mio viso al suo. Con la fine del campionato e la mia maturità i momenti in cui potevamo vederci si erano notevolmente ridotti, ma adesso avevamo un po' di tempo per recuperare.
-lo so, però rimedieremo te lo giuro- Fermín poggiò una mano sul mio fianco e prese a baciarmi. Lo lasciai fare mentre la mia di mano si perse tra i suoi capelli corti.
-magari cercate non rimediare qui- una voce ci fece distaccare subito e quando vidi il biondo girarsi, lo feci anche io accorgendomi di Fernando, il fratello di Pedro che era seduto dietro di noi.
Sbuffai e scossi la testa mentre Fermín se la rideva.
Trascorsi quel viaggio a dormire, guardare film o a leggere. Fortunatamente però atterrammo prima che il buio calasse sull'isola, e dopo aver recuperato le nostre valigie raggiunsimo il van che ci avrebbe portati nella villa che avevamo affittato per quella prima settimana di vacanze.
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Mirada | Fermín López Marin
RomanceLa conoscete la leggenda del filo rosso? Si, quella dove si crede che esista ci sia un filo rosso che ci lega alla nostra anima gemella. Beh, Emilia Diàz non la conosceva... non la conosceva prima di incontrare Fermín López.