Capitolo 4

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Il campanello attaccato sull'uscio della porta risuonò per più di una volta nel silenzio dell'androne deserto.
Nonostante fossero soltanto le otto del mattino, Isabelle era sveglia da diverse ore a gironzolare,  percorrendo molte volte il perimetro dell'intera dimora.
Si trovava nei paraggi quando sentì il tintinnio ripetuto, perciò non si fece alcun problema ad aprire la porta, nonostante non si trattasse di un suo compito, ma di certo non avrebbe sopportato quel rumore un attimo di più.
Sulla soglia vi era un servitore che si inchinò dinanzi a lei. Teneva tra le mani un piccolo mazzo di fiori contenente un biglietto che sporgeva verso l'esterno.
"Perdonatemi m'lady, questo presente è destinato a Lady Isabelle" disse l'uomo con capo chino.
La ragazza rimase sorpresa al pensiero che qualcuno le avesse regalato dei fiori, subito la sua mente iniziò a vagare per scovare l'artefice di tale gesto.
"Sono io, consegnateli pure a me. Grazie infinite" disse con tono gentile
Il servitore fece un ultimo inchino e si ritirò. Isabelle chiuse la porta e corse nella sua stanza, voleva evitare qualsiasi tipo di pettegolezzo soprattutto se questo poteva suscitare strani pensieri riguardo a uno spasimante.
Appena fu sola nella sua stanza si sedette sul letto e sfilò il bigliettino dal bouquet per leggerne il messaggio.
Vi era scritto: Conosco la vostra curiosità e so anche che suscitarla è l'unico modo per conviverci a partecipare alla passeggiata domenicale ad Hyde Park.
A presto!
Chi mai le avrebbe mandato una tale nota, accompagnata da dei fiori di campo per giunta, probabilmente raccolti a mano; lo si poteva intuire delle pessime condizioni degli steli, le lunghezze non combaciavano ed il gambo di alcuni fiori era stato spezzato a metà.
Ma ciò che le aveva fatto capire che quel gesto era stato curato nei minimi dettagli da una persona che la conosceva a fondo era l'abbinamento dei colori, si trattava degli stessi che indossava più spesso, colori pastello non troppo accesi, vi erano diverse tonalità di lilla, passando poi a un turchese non molto pigmentato, infine non poteva mancare il verde che si intonava perfettamente con i suoi occhi.
Rilesse il messaggio diverse volte, constatando da subito che non si trattava di una dichiarazione d'amore, come ci si potrebbe aspettare.
Trascorse l'intera mattinata a scervellarsi, analizzano ogni possibilità ma nessuna portava a una soluzione. L'unico modo per scoprirlo era fare come da istruzioni.
Isabelle odiava ricevere ordini, ma la sua curiosità batteva ogni forma di orgoglio.

Isabelle cara, stiamo aspettando solo te" disse Lady Danbury con voce falsamente rilassata
"Perdonate il ritardo, non riuscivo a trovare Ares"
Lady Danbury alzò un sopracciglio alla vista del piccolo micio arancione che teneva in braccio la giovane. Non concepiva il motivo per cui si ostinasse a portare l'animale in ogni gita fuori casa.
"Salite stiamo partendo" disse l'anziana donna che si era già accomodata sulla carrozza.
La giovane si accomodò sul lato opposto, trovandosi frontalmente a Lady Danbury. Il felino si era tranquillamente posizionato sulle gambe della padrona, pronto a compiere un pisolino lungo tutto il tragitto.
"Posso sapere qual è stato il motivo che vi ha indotto a modificare la vostra decisione?"
"Di quale decisione parlate? Rispose Isabelle mostrandosi inconsapevole di ciò a cui alludeva Lady Danbury
"Non fingete di non sapere cosa vi stia domandano, ricordatevi che ho diversi anni in più di voi" continuò "Avevate vivamente espresso di non voler più prendere parte a questi eventi domenicali"
"Oh" disse Isabelle, facendo seguire una pausa di riflessione, che le sarebbe servita a formulare una scusa credibile.
"Credo di soffrire i cambiamenti di tempo, fino alla scorsa settimana il cielo era spesso grigio, ciò non mi invogliava di certo ad uscire di casa, ma oggi l'azzurro terso e il sole così splendente mi hanno convinta ad accompagnarvi." Terminò con un sorriso, nella speranza di averla convinta almeno in parte.
"Oltre al fatto che Eloise mi ha pregata di non lasciarla sola" aggiunse dopo aver visto lo sguardo inquisitore di Lady Danbury
"Potevate dirmelo subito mia cara" disse la donna ridendo
Isabelle non era minimamente a conoscenza della possibile partecipazione della famiglia Bridgerton ma questa scusa l'avrebbe salvata almeno per il restate tragitto in carrozza.

Una Lady da contendere| Bridgerton ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora