Capitolo 10

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Il viaggio per arrivare a Aubrey Hall non fu particolarmente emozionante. Lady Danbury aveva ordinato di preparare la carrozza all'alba.
Isabelle riuscì a dormire per quasi tutto il tragitto, dato che la notte precedente l'aveva passata a rigirarsi tra le coperte nel letto ripensando alla spiacevole discussione della sera prima. Non aveva intenzione di allontanarsi da Benedict, ma le circostanze l'avevano costretta, da quando Lady Whistledown aveva puntato gli occhi su di loro una qualsiasi mossa falsa avrebbe costretto Benedict a sposarla.
Pensando a questa possibilità Isabelle rabbrividì non tanto perché credeva che Benedict non sarebbe stato un buon compagno ma perché non desiderava avere al fianco una persona che non aveva alcuna intenzione di sposarsi e non voleva essere di certo lei la causa di un'unione forzata.
Quando la carrozza si fermò un profumo di fiori avvolse le due donne e le accompagnò fino all'entrata dell'abitazione.
Isabelle si era recata solo una volta ad Aubrey Hall. I Bridgerton erano soliti trascorrere molto tempo nella residenza di campagna, lontani dal caos della città, giocavano spensierati nell'ampio giardino fiorito e spesso si recavano tutti insieme verso il laghetto situato sotto la collina, dove facevano lunghe nuotate. La prima volta che mise piede in quel posto Isabelle provò una sensazione di gioia immensa. Adorava quel posto anche se vi trascorse solo pochi momenti felice.
Si trovava proprio su quella scalinata, che ora si erigeva d'innanzi a lei, quando apprese la triste notizia, il visconte era stato ucciso da un'ape. Nessuno dei Bridgerton poteva crederci, un insetto così piccolo aveva ucciso un uomo così vigoroso.
Alla mente le affiorarono tutti i ricordi di quel giorno, le lacrime, le grida di dolore, la disperazione che si era presto diffusa in tutta la casa.
In quel momento però un silenzio pacifico avvolgeva tutta la dimora, l'ambiente emanava serenità.
"Benvenute! Che piacere vedervi già qui" disse Violet scendendo le scale
"Detesto sprecare una così bella giornata in viaggio, per questo ho fatto preparare la carrozza il prima possibile"
"Avete ragione Lady Danbury! Desiderate qualcosa da bere o da sgranocchiare? Preferite forse che vi faccia preparare una stanza?"
"Non sono affatto stanca, forse leggermente affamata. Dei biscotti andranno bene" disse l'anziana guardandosi intorno
"Isabelle, voi cosa preferite?"
"Vorrei fare una passeggiata per i giardini se fosse possibile"
"Ma certamente, dovreste ricordare la strada"
Isabelle annuì e dopo aver congedato le due donne si avvio verso i giardini, percorrendo la stradina ghiaiosa che conduceva a delle alte siepi potate in maniera perfettamente geometrica. Alla mente affiorarono i ricordi di quell'unica estate trascorsa in quello splendido posto.  Lei, Colin, Daphne ed Eloise giocavano spesso a nascondino.
Eloise, essendo la più giovane era la prima che doveva scovare gli altri giocatori, era stata una scelta molto scaltra proposta da Colin, consapevole che la sorella essendo più piccola avrebbe fatto maggiore fatica ad acciuffarlo una volta scoperto il suo nascondiglio. Nonostante le scelte sue scelte astute la più brava rimaneva sempre Daphne, la sua leggiadria le permetteva di non farsi trovare e di riuscire a raggiungere la tana senza essere udita da nessuno degli altri giocatori. Isabelle sceglieva sempre di nascondersi tra le intricate siepi nella speranza di far smarrire la strada a chi la cercava ma alla fine era sempre lei a rimanervi bloccata scoppiando spesso a piangere per aver smarrito la strada.
"Una splendida giornata, non trovate?" Disse una voce proveniente dalle sue spalle
Isabelle si girò di scatto lasciando cadere il fiore che aveva colto poco prima. "Mi avete spaventata"
"Che bel fiore, peccato che abbiate deciso di mettere fine alla sua vita" disse Colin sorridendo
Isabelle rimase zitta, sentendosi tremendamente in colpa per l'azione compiuta, nonostante ciò non voleva mostrarlo. "Sarebbe morto nel giro di qualche giorno. Inoltre lo farò mettere in un vaso con dell'acqua fresca e chiederò di utilizzare qualche rimedio per tenerlo in vita il più possibile" terminò la frase con un sorriso soddisfatto.
"Non era mia intenzione aprire una discussione riguardo a un fiore reciso" disse Colin alzando le mani in segno di resa. "Sono felice che siate già arrivata"
"Lady Danbury mi ha fatta alzare all'alba per essere qui il prima possibile, non che sia riuscita a dormire molto"
"Posso sapere il motivo della vostra insonnia?"
"Non saprei, forse ieri sera ho mangiato troppi zuccheri" disse Isabelle sfuggendo allo sguardo del giovane
"Vi conosco abbastanza bene per capire che state mentendo. Chi è il motivo della vostra insonnia?" Disse questa volta  interrompendo la camminata per fermarsi a guardarla
"Non è di certo un uomo a impedirmi di dormire" rispose Isabelle stizzita
"Si tratta sempre di un uomo!" Disse Colin con un sorriso sornione
"Ho capito a cosa alludete e non siete affatto un gentiluomo"
"Se avete capito allora voi non siete una gentildonna" disse il giovane ridendo
Isabelle che si era fermata a sua volta riprese a camminare con passo svelto, svoltando prima a destra e poi a sinistra. Sperando di aver seminato Colin, ma quando si voltò con suo dispiacere lo vide correre verso di lei.
"Vi ricordate di quando..." disse l'uomo
"Certo! Vorrei non parlarne" disse la giovane incrociano le braccia sul petto
"Eravate così carina, con tutte quelle lacrime che vi bagnavano il viso. Vi eravate tanto spaventata" disse sorridendo
"Ricordo bene!" Disse Isabelle accennando un sorriso" Voi mi avete stretta fra le braccia e condotta fuori da qui. Mi siete stato accanto per tutta la restante giornata"
"Mi avevate fatto spaventare molto" disse Colin guardandola dritta negli occhi.
Isabelle ricambiò lo sguardo che aveva tanto amato durante l'adolescenza. Notò che era però mutato, non era più solo uno sguardo dolce e premuroso ora ci vedeva riflesso anche un tocco di esperienza e forse anche di malizia.
"Questa casa è avvolta da un profumo molto gradevole" si affrettò a dire per interrompere quel silenzio imbarazzante
"Si tratta di questi fiori" disse Colin chinandosi per coglierne uno. "Sono convinto che questo colore vi doni moltissimo" per confermare la sua teoria l'uomo allungò le braccia in direzione del volto di Isabelle e incastrò delicatamente il fiore tra i capelli della giovane, allontanandosi inseguito per osservarla.
Isabelle rabbrividì quando le mani del giovane le sfiorarono la nuca e inseguito avvampò quando gli occhi dello stesso la scrutarono con una tale intensità. Solo una volta si sentì osservata in quello stesso modo, quando Benedict la ispezionò da testa a piedi al ballo di lady Featherington, pochi attimi prima che perse sia la ragione sia il buon senso. Isabelle iniziò a pensare che uno sguardo così penetrante fosse una prerogativa dei fratelli Bridgerton.
"Vi piacerebbe accompagnarmi verso il lago?" Domandò Colin che era tornato al posto iniziale, al fianco di Isabelle.
"Non saprei, preferirei forse riposare se non vi offendete"
"Certo che no, a un patto... quando ci sarà il ballo sarò il primo con cui danzerete" disse Colin imperativo
"Si tratta di un ordine o una richiesta?"
"Come preferite interpretarla voi!" Replicò l'uomo con un ghigno "Vedo che sta cambiando il tempo, devo affrettarmi a raggiungere il lago prima che sopraggiunga un temporale". L'uomo salutò Isabelle e con passo svelto si allontanò.

Una Lady da contendere| Bridgerton ffDove le storie prendono vita. Scoprilo ora