Parte 4

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Mi appoggio alla cucina, sono proprio una stupida, mi sto facendo un film dietro l'altro. Se avesse davvero voluto qualcosa da me in un anno avrebbe fatto di tutto per farlo succedere. Ieri sera aveva voglia di scopare e mi ha trovata disponibile. Stupida Sofia, hai fatto solo un cazzo di casino!

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È ancora freddo fuori anche se è maggio, Lando è rientrato da un paio di giorni dagli Stati Uniti e resta qui tutta la settimana perché il prossimo sarà il Gran Premio di Monaco, che purtroppo coincide con il matrimonio di una mia amica in Italia quindi devo dare buca al pilota inglese che mi aveva invitata nel suo box. Suona il mio campanello, so già dalle tre suonate consecutive che è lui!

S «Il pilota più scarso della griglia!» Lo prendo in giro abbracciandolo

L «L'italiana più stronza di Monaco - mi risponde lui a tono stringendomi a se - volevo dirti se vieni da me per un film» mi chiede facendo gli occhioni

S «Potevi scrivermi un messaggio eh»

L «Volevo vederti dai! Allora?» Annuisco e chiudo la porta dietro di noi, 7 passi dopo siamo da lui

S «Quanta strada» rido entrando in casa e posando le chiavi sulla cassettiera all'ingresso

L «Vieni, ho comprato il proiettore! - Dice indicandomi la zona notte, lo seguo fino in camera sua entrandoci per la prima volta - mettiti pure sul letto intanto che tiro giù il telo»

S «Da che parte mi metto?» Chiedo togliendo le scarpe

L «Di qua» indica lui la parte sinistra del letto dove mi stendo aspettando che mi raggiunga. Una volta sistemato si mette dalla sua parte facendo partire la seconda stagione di Stranger Things su Netflix

S «Per un momento ho temuto mi facessi vedere la serie della Formula1» lo prendo in giro

L «Simpatica» mi risponde pizzicandomi il fianco facendomi venire un brivido che sembra una scarica elettrica. L'episodio scorre sullo schermo da un po', Lando poggia la mano sul mio fianco iniziando a farmi i grattini, mi viene istintivo appoggiarmi a lui, perdermi nel suo profumo buono che sa di fiori e cuoio. È bello stare così, vorrei passare tutte le sere appoggiata a lui. Ricambio i grattini iniziando a farli sulla sua coscia, non c'è malizia in questi gesti così dolci, non mi rendo nemmeno conto di addormentarmi appoggiata a lui finché la luce del mattino mi costringe ad aprire gli occhi, sono tra le braccia di Lando che mi tiene stretta al suo petto con una mano sulla mia schiena e le gambe aggrovigliate alle sue. Il cuore inizia a battermi all'impazzata, abbiamo dormito così? Resto per un po' a guardare il suo viso rilassato, i suoi lineamenti morbidi, le sue labbra definite.

S «Lando?!» Sussurro cercando di svegliarlo, lui mugugna e apre gli occhi fissandoli nei miei, mi accarezza la guancia e mi bacia la fronte

L «Non volevo svegliarti ieri sera, eri troppo bella mentre dormivi» dice piano accarezzandomi di nuovo, ci continuiamo a guardare negli occhi

S «Devo... devo andare a lavoro Lando» striscio via dal suo abbraccio anche se quello è l'unico posto dove vorrei stare oggi.

L «Soph...» mi viene dietro l'inglese

S «Ci si vede quando torni» gli sorrido tirata salutandolo con un cenno della mano e chiudendomi la porta dietro le spalle. Stavolta stava per succedere, non ho frainteso nulla.

Il mercoledì sera prima che lui riparta per del GP d'Austria siamo a casa mia, abbiamo preso stranamente del tailandese per cena e Lando se ne sta seduto sul mio divano beige con il suo pericolosissimo piatto di Pad Thai tra le mani.

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