Parte 12

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Sono passati solo 3 giorni da quando Lando è partito e già sono state le 72 ore più lunghe della mia vita! Certo ci siamo scritti e chiamati, ma quei pochi giorni passati come quella che definirei "una coppia" sono stati talmente intensi da avermi lasciato i segni e non solo sulle cosce, dove ancora si intravedono le dita dell'inglese stampate, ma anche dentro. Continuo a ripensare a quel "Ti amo Soph" detto dopo troppo prosecco, detto dopo una scopata memorabile, detto con fin troppa leggerezza forse. Mi sto preparando per la festa di Natale dell'ufficio e giuro che andrei anzi a passeggiare tra gli alligatori di Miami piuttosto che sorridere e incontrare Josh. Metto un vestito monospalla lungo e nero, formale come indicato dal dress code dell'invito, sbuffo mentre prendo il cellulare per scattarmi una foto davanti allo specchio e mandarla a Lando.

📱S "Avrei bisogno di un accompagnatore" digito veloce e metto il telefono in borsa chiudendomi la porta alle spalle. Prendo la macchina e raggiungo il locale in cui si tiene la serata, poco distante da casa in realtà ma non ho voglia di camminare con i tacchi. Una volta dentro riprendo il telefono sul quale trovo la risposta di Lando ad aspettarmi

📱L "Di al coglione di non guardarti troppo...! You're my one and only" per l'ennesima volta chiude il messaggio con un qualcosa che sembra voler confermare quello che ha detto l'altra sera ma non esplicitamente. Chiacchiero con le mie colleghe bevendo champagne, le ragazze non sono così male anche se sono delle pettegole di prima categoria. Ero il loro argomento preferito quando uscivo con Josh, la telenovela che rianimava i loro pomeriggi!

Lo «Oh là là» Mi fa l'occhiolino Louise e io mi giro pensando, come una cretina, che ci sia Lando e non Josh! L'inglese mi vede e accenna un saluto venendo nella mia direzione.

J «Hi So» dice una volta davanti a me

S «Ciao - rispondo cercando di mantenere la calma - tutto bene?» Scambiamo due chiacchiere di circostanza: come va, il lavoro, le vacanze...

J «E il pilota?» Chiede spiazzandomi

S «Credo stia bene» cerco di mostrarmi distaccata sfiorando involontariamente il braccialetto che ho addosso da ieri

J «Pensavo ne sapessi di più dato che hai il suo cognome al polso» Mi fa notare lui con tono saccente.

S «Non è assolutamente quello che pensi - mi giustifico come se dovesse importarmene qualcosa di quello che pensa - è una stupidaggine dell'altra sera» sminuisco quando invece per me è tutto fuorché una stupidaggine.

J «Come vuoi So, per quanto ancora ve la racconterete la storia degli amichetti?» Sa di infastidirmi facendo così e io sto cadendo nel suo gioco, sfioro di nuovo le piccole lettere al mio polso come per farmi coraggio

S «Ciao Josh, stai bene» Mi allontano fino a raggiungere il balcone su cui esco per prendere un po' d'aria prima di tornare dentro ed assistere al noiosissimo discorso di Colette che però da finalmente il via libera al tornarsene a casa ed è quello che faccio salutando le colleghe e mandando internamente tutti a quel paese!

📱L "Sei a casa my little baby?"

📱S "Mi spii? Sono appena rientrata!"

📱L "Ti chiamo tra 5 minuti"

Passo la successiva ora e mezza al telefono col pilota che mi racconta di simulatori e sviluppi del motore, io gli racconto della festa, di Josh ma vorrei dirgli tutt'altro, vorrei dirgli quanto mi sta mancando, che vorrei andare da lui adesso.

L «Non ne posso più di stare qua, voglio andare a casa a Bristol e basta» Si lagna

S «Su principessa lavorare ogni tanto non ti fa male! - lo prendo in giro - vado a dormire, domattina vado in ufficio e poi diretta a Genova» metto il viva voce e inizio a mettere il pigiama

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