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                              20 giorni dopo...

POV MASSIMILIANO

28/02/2024-MATTINA

"Elenaaaa a creatur vol magnà"
le urlo mentre io e Anna siamo ancora nel lettone a farci le coccole.
Elena passa molto tempo con la nipote,la sorella gliela porta quasi tutti i fine settimana per avere un po' di tempo per uscire con il marito.
Sono passati venti giorni da quando ho lasciato Sanremo,e da quando non vedo Maria e in realtà la mancanza si è un po' attutita,infondo accade sempre ogni volta che ci vediamo,prima c'è una grossa mancanza e poi il tutto si attutisce quando torniamo alla nostra vita.
Non perché non ci manchiamo più,ma semplicemente perché torniamo con i piedi per terra e dobbiamo guardare oltre,dobbiamo superare le pause sigarette,le corse per le scale,le parole che ci siamo detti e gli attimi che abbiamo condiviso.Prima o poi quel momento in cui dobbiamo accantonare ciò che proviamo quando stiamo vicini arriva,arriva sempre.
Ogni volta che ci vediamo lo sappiamo che tanto nei giorni seguenti non ci sarà più niente e che quei giorni insieme o quell'evento insieme resterà categorizzato dalle persone solo come un qualcosa a cui dovevamo partecipare per forza,ma per noi non è mai stato solo questo e non lo sarà mai.
Ogni evento a cui partecipiamo insieme è a sé,e anche se sappiamo che sarà solo un attimo,dato che stando insieme il tempo vola,cerchiamo di godercelo il più possibile,sebbene ci manteniamo entrambi poiché sarebbe troppo doloroso poi tornare alla stessa routine di sempre.
Sono quasi le dieci,stamattina ho fatto tardi.Di solito ogni mattina verso le otto e mezza/nove vado a correre,ma stamattina i miei occhi non ne volevano proprio sapere di aprirsi,sarà perché non ho un qualcosa che mi dia una ragione per alzarmi dal letto.
Vado in cucina,nel frattempo Elena sta dando da mangiare alla piccola ed io mi sono lavato e vestito per andare al parco e fare il mio solito giro che faccio sempre ogni volta che faccio jogging.
"Tesoro io scendo" le dico di fretta mentre mi affretto a prendere le cuffie sul mobile vicino alla porta insieme ad uno dei miei quaderni,magari mi viene l'ispirazione di scrivere qualcosa..
"Love wait,fatti dare almeno un kiss"
mi dice lei alzandosi da tavola in fretta e correndo verso di me.
Si precipita tra le mie braccia alzandosi sulle punte e mi circonda il collo con le braccia.
Poi mi dà un bacio sulla guancia e poi sulla bocca sporcandomi di rossetto.
"Maro uanm e staij semp truccat cor mij"
dico io facendo un sorriso e toccandole la pancia da sotto al top.
"Ma vai va,non sputare nel piatto in cui mangi caro mio,attento a quando torni,bussa prima che potresti trovarti una brutta sorpresa..."
mi provoca lei guardandomi con la coda dell'occhio mentre si allontana da me.
"Ah si?e sentimm...aro o truov nat comm a me?"
rispondo io sollevandola in braccio.Lei tira le punta dei piedi e mette i suoi piedi attorno all'addome mentre le faccio fare una giravolta.
"Ja Elena mi stai trattenendo....devo andare"
"Va bene ma ti lascio un altro po' di rossetto sulla guancia,cosi se qualche altra donna ti vuole rubare capisce che sei impegnato"
"Ma qual at femmn...quelle comm sann ca sto cu te s n fujen" dico io facendole una pernacchia.

"Vabbè.....mi so capita io...prevenire è meglio che curare" mi dice tirandomi l'orecchio.
Così esco finalmente di casa,ho proprio bisogno di prendere un po' d'aria e di passare qualche ora nella mia città,devo dire che ogni volta che vado via per impegni di lavoro mi manca,anche se Napoli resterà sempre una parte di me ormai vedo in Roma il mio rifugio.E poi il traffico di questa città è na cos spettacolare,a parte per chi deve guidarci,a quel punto probabilmente lo odierei,però mi piace guardare le macchine che si incastrano le une nelle altre,è tutto così caotico,ma mai come la mia testa.Ij teng a guerr ngap,sono un po' caotico devo dire la verità,ma nel mio disordine dell'ordine c'è da qualche parte,e l'unica persona che è stata in grado di trovarlo oppure proprio di creare ordine nella mia testa facendosi spazio tra mente e cuore è stata Maria.Con lei vedo tutto limpido e lei in me vede un riflesso in cui può specchiarsi tutte le volte che vuole,perché con me non ha bisogno di fingere,io sono il suo mare e lei è il raggio di sole che si riflette sulla distesa di acqua salata,è colei che dà quel brivido alla mia vita che senza di essa sarebbe vuota,così come mi sento io senza di lei e come appare la mia faccia nelle foto in cui non ho lei davanti,sembro nu fantasm è ver?ehh ma perché chell è Marì ca m fa rir,ogni volta che mi deve scattare una foto mi fa le smorfie per farmi divertire(anche se non ce n'è bisogno perché i miei occhi ridono appena incrociano la fossetta che ha sulla guancia destra).
Nel frattempo mi accorgo di essere arrivato verso Villa Ada,quando m miett a pensà nun vec manc chiu a strad,peró sto posto lo riconosco dall'odore dei pini che mi fa respirare un'aria pura,aprendomi le narici.
Mi mette tranquillità stare in questo parco,è come se se ci fossi cresciuto,ci sono talmente affezionato che ogni volta che vengo qui mi confido,è come una promessa ormai,inizio a correre raccontando a questo posto tutto quello che mi è successo,e con il fiatone che inizia ad essere più presente parlo a raffica,sfogandomi e facendo brevi pause per fare i gargarismi per scaldare un po' la voce e continuare con i miei racconti decisamente troppo prolissi,solo a me stesso li posso raccontare.
Qui sono spensierato,mi sento accolto da questo posto, un po' come mi sentivo quando ero più piccolo e mi rifugiavo sotto le lenzuola di hulk e io e mio fratello rick iniziavamo ad imitare le voci dei nostri supereroi preferiti e con una torcia facevamo le facce strane sotto al piumone.
Ora siamo un po' cresciuti,abbiamo cambiato le nostre abitudini e probabilmente sono cambiati anche i nostri rifugi,però lui sarà sempre il mio guscio,insieme a questo posto dove spesso ci ritroviamo a dipingere insieme.
Mi siedo a terra nel prato verde,l'odore dell'erba mi piace così tanto,così come il rumore delle
foglie sopra la mia testa che si muovono per il vento. Prendo il mio quaderno e inizio a scrivere:
"Mancanze.
Mani perse nel vuoto
questo siamo ora.
Capelli al vento intrecciati da un filo
e niente più,per ora.
Ti ho persa,forse per sempre,o forse ora penserai a noi sul prato mentre guardiamo il cielo prima blu e poi piano piano rosa.Siamo stati qui fino all'alba,poiché il tempo con te è un battito di ciglia.
Il tempo però,adesso non basterebbe per descrivere tutto ciò che mi manca di te."

ij p me tu p te- #ESPOIAZZODove le storie prendono vita. Scoprilo ora