ij p me tu p te- #ESPOIAZZO

Sempre con me

POV MARIA
29/02/2024-POMERIGGIO/SERA

Mi sarebbe piaciuto un amore alla luce del sole,mi sarebbe piaciuto poter uscire mano nella mano in mezzo alla folla di Via Toledo,confonderci tra di loro,rincorrerci con lo sguardo, perderci tra i vicoli di casa mia e ritrovarci  attraverso la sintonia del cuore.Mi sarebbe piaciuto urlare ai quattro venti "Maria e Massimiliano si amano",essere chiamata pazza perchè amavo troppo e follemente senza una dimensione ma tutto questo era solo un sogno.Mi sono appena separata da lui, sento ancora le sue labbra sulle mie e la sua voce calda che mi sussurra che possiamo farcela,mi sento come se stessi fuggendo chissà da chi eppure devo evitare che ci scoprano.Fuori dalla porta di quello sgabuzzino,c'è un luogo strano,pieno di camion di diversi corrieri che arrivano e scaricano pacchi su pacchi. Giro l'angolo,sembro invisibile, nessuno mi calcola, non ho mai provato questa sensazione,di solito in ogni luogo in cui vado,anche quelli più sconosciuti,c'è qualcuno che mi chiede foto o comunque ci sono occhi che mi guardano e io capisco subito che sanno chi sono.Qui invece ognuno fa il proprio lavoro,sembra una catena di montaggio,nella quale io non esisto e non sono necessaria al giusto funzionamento.C'è chi arriva con il camion pieno di libri e saluta il collega che spunta dicendo indaffarato che quel determinato carico è arrivato ma c'è anche chi trasporta i pacchi dal camion allo sgabuzzino e poi successivamente in libreria.Giro l'angolo,mi rendo conto che con tutto quello che è successo sono quasi le due,è tardi.Recupero il telefono in borsa e chiamo frettolosamente a Giulia,che si starà chiedendo dove sono finita:

"Marì assafa a maronn e pumpeij arò staij?"dice lei sembra essere preoccupata ma anche scocciata.

"Che bello sentire la tua voce,è sempre un piacere parlare con te"dico io prendendola in giro.

"Maria" riprende con tono serio.
"Arò staij? ripete,Giulia,insistendo.

"Ma ch n sacc rind a nu magazzin,nun vec a vij pà uscì" dico mentre mi addentro in quel viale troppo lungo per i miei gusti.

"Marì scusm nun stiv rind a stazion?comm è possibil ca staij rind a nu magazzin? Ma famm sentì l'hai trovato?"dice Giulia,tra una pausa e un'altra.

"Eeeh,sapiss c t'agg raccuntà" dico io ridendo.

Mentre scherzo con Giulia sull'accaduto,promettendole che andremo a pranzo e l'argomento principale sarà quello che è successo, finalmente trovo l'uscita,chiudo la telefonata  e velocemente chiamo il van.Mentre lo aspetto,ripenso a quello che è successo,lo avevo ad un centimetro da me ed ora siamo di nuovo a  chilometri di distanza,mi manca già.Improvvisamente,ricordo di avere una piccola bustina che mi aveva dato poco prima di lasciarci.La scruto più volte, la giro e la rigiro in mano,la scuoto più volte ma non si sente un grande rumore,non riesco a capire cosa possa essere. La voglia di  aprirla è tanta ma dato che sono un disastro ad aprire i regali e ho paura di romperlo,aspetterò il van.

Mentre ero assorta a capire dalla busta cosa fosse vedo sfrecciare il van davanti a me.Salgo, mostro all'autista la via dell'hotel che Giulia mi aveva lasciata scritta in un messaggio e inizio a scartocciare quella bustina con tanta foga.Dalla felicità e dalla incredulità che quel pensiero fosse per me faccio cadere tutto il contenuto per terra scoprendo che aveva messo anche un pensiero scritto su carta.E' sempre il solito,l'inconfondibile Massimiliano Caiazzo.

"Cosa faccio leggo prima il biglietto o vedo prima il regalo?dico tra me e me

"Signorina,mi scusi se mi intrometto ma deve assolutamente prima leggere le parole,quelle sono il vero regalo"

Di solito faccio di testa mia e non avrei mai ascoltato uno sconosciuto ma in questo momento,sopratutto con lui,mi serviva un consiglio al volo e  per questo decido di aprire quel biglietto.E' un foglio di quaderno strappato,è stato strappato velocemente e c'erano scritti pensieri sparsi.