POV MARIA
29/02/2024-MATTINA
Le prime ore della mattina mi fanno tenerezza,sono meteoropatica quindi amo il sole e odio le nuvole e le prime luci della mattina hanno quel non so chè di magico, sono forti,impazienti e radiose.Quando ero piccola mi perdevo in questi vicoli,respiravo i loro profumi,rincorrendo il sole, non avevo ancora obbiettivi, non avevo molto da offrire e quando scendevo con la mia amica del palazzo di fronte molte volte mi perdevo a osservare dove il sole lasciava spazio all'ombra. Noi dei quartieri siamo così, siamo un po' testoni su questo, lo riconosco, pretendiamo che ogni giornata sia quella giusta per realizzare un sogno ma nella vita esistono anche le zone d'ombra.
"Drinn drinnn drinnn" è la sveglia che ci tiene a farmi sapere che anche oggi devo alzarmi, uscire dal guscio e cominciare un'altra giornata. Apro gli occhi, stiracchio le gambe, spengo la sveglia e dò uno sguardo al telefono, nessuna chiamata.Decido di prenotare il taxi per le nove dato che alle dieci devo essere in stazione.Guardo fuori dalla finestra, nemmeno un filo di sole tra i palazzi dei quartieri, oggi è una giornata uggiosa, non mi piace quando è così, d'altronde sono napoletana e vivo bene col sole. Mi alzo subito, non vado di fretta, ho il treno alle dieci ma voglio salutare bene la mia famiglia dato che non ci sarò per 10 giorni.Sento mia madre già indaffarata alle otto, e mentre mi chiede cosa volessi mangiare per colazione mi chiedo come fa ad essere già di corsa a quest'ora."Maa il solito"le dico,indaffarata. Mentre rifaccio il letto accuratamente, aggiusto la federa del cuscino e le lenzuola spiegazzate dalla notte, stiro con le mani il piumone e penso a quando questo lo lasciavo fare a mia madre, adesso non più, sono una persona molto determinata e la mia testardaggine comincia dalle piccole cose.Ripiego il pigiama,lo lascio sulla sedia davanti alla scrivania.Apro il cassetto della biancheria, prendo un set di biancheria in pizzo nero, la tuta della Nike bianca e una maglietta nera.Scelgo le scarpe ,devo essere comoda per questo ho scelto una tuta,di solito preferisco vestirmi più elegante. Mi mancano gli anelli che ho lasciato nello svuota tasche sulla mia scrivania, vari spruzzi di profumo e sono pronta. Prendo il trolley nero, la borsa e apro la porta per uscire dalla mia stanza.La riguardo un'ultima volta, ho bisogno di sapere quando sono via che la mia stanza resta in ordine, che il letto resta così intatto fino al mio ritorno e non ci sono imbrogli inutili.
"Marì stai già facenn tardi e il latte si sta freddand"dice mia madre con perserveranza.
"Arrivoooo"
"Azz stamatin sta pur a crostat" dico a mia madre sorridendo.
"nun l'agg fatt ij, Anna,la vicina me l'ha purtat,è stat accussì gentil" dice lei,sorprendendomi.
"E' buona,mi piace,ringraziala da parte mia,nun è scuntat"dico io mentre spezzo i pezzi di crostata e bevo piccoli sorsi di latte dalla stessa tazza di quando avevo cinque anni.
"Marì quando arrivi a Roma,mi fai sapè che faij?" dice lei preoccupata.
"Aeee, Mà, lo sai saranno giorni frenetici,nun t riesc a chiammà tutt e ser"dico io sperando di convincerla.
"Marì ij una cos t chier, nun t fa distrarr ro lavor tuoij ra nisciun" dice lei come se conoscesse ciò che il cuore volesse.
"Mammà e sacc buon e radic mij,agg faticat p arrivà arò stong mò"dico io consapevole di quello che avevo passato.Mentre io e mamma parliamo,mi arriva la chiamata del taxi che è qui sotto, devo andare.Saluto mia madre,le lascio un bacio, le dico che proverò a chiamarla quanto più possibile.Saluto casa mia con uno sguardo,strizzando gli occhi per l'emozione, ogni volta che vado via è sempre così, sembra che non ci ritornerò.Prendo la valigia e chiudo la porta di casa, sono pronta.Scendo le scale di casa ,apro il portone vedo il taxi gli do la valigia e gli chiedo un minuto devo salutare una persona.Sotto casa mia, abita una signora, tutti qui la chiamiamo Rusella. Quando ero piccola,giocavo con la nipote,la chiamavo dal balcone e lei veniva nel mio palazzo e passavamo le ore a giocare nell'antrone .Oggi la nipote non viene più a trovarla, e non abita più nei quartieri,se ne è andata al nord e le famiglie hanno litigato, questioni di soldi.Quando ho tempo, passo sempre di qua,Rusella mi racconta storie che io non conosco, a volte non capisco manco cosa dice ma io annuisco perchè mi fa piacere pensare che lei in quei pochi minuti si senta capita.
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ij p me tu p te- #ESPOIAZZO
RomanceCi piace pensare che la loro sia una storia di due destini incrociati,due occhi che si guardano come la prima volta ma che affrontano tanti ostacoli.L'unica cosa che li unisce ad oggi è un filo invisibile come il loro amore, agli occhi di tutti.E'...