20 giorni dopo....POV MARIA
28/02/2024
Ero distesa sul letto della mia camera a pancia in giù come facevo quasi tutte le sere dopo una giornata piena di lavoro. Oggi non era stato un giorno come gli altri, e io sapevo che sarei dovuta ripartire per andare in tournè.Dopo le date di Napoli che erano state meravigliose perchè era come recitare dentro le mura di casa mia,e quelle di Milano della settimana scorsa adesso saremo a Roma e io tremo solo al pensiero, per due motivi: il primo perché Roma per me è la città dell'opportunità, della consapevolezza, solo i "grandi" recitano nei teatri a Roma e io in cuor mio mi sento piccola come una formica e il secondo motivo potrebbe urlarlo solo il cuore, a parole non so descrivervi la voglia che ho e allo stesso tempo il freno che devo porre ogni volta. Sono passati 20 giorni da quel biglietto, V E N T I, mi sembra ieri.Ho perso il conto delle volte che l'ho riletto, ho quasi consumato la carta, lo costudisco gelosamente e lo rileggo ogni volta che mi sento incompresa, non amata o sola. Dopo quel biglietto, il nulla cosmico, io non gli ho mai risposto e lui non mi ha mai più cercato. Non mi posso lamentare anche perché se avessi voluto avrei potuto rispondere a quei messaggi ma quella sera non ero in me. Adesso dopo varie riflessioni,non l'ho dimenticato e non voglio ma ho paura di qualsiasi sentimento posso provare anche solo rivedendolo.Risalgo dal flusso dei miei pensieri,sento il cellulare squillare più volte e rispondo:
"Marì"dice frettolosamente.
"Giù dimmi è successo qualcosa?"dico io pensando dovesse dirmi qualcosa di importante.
"No macché,stai tranquilla ma t'a mover amm ij a Rom e nun tenimm tiemp, o saij comm so fatt e uagliun so ritardarij e nuij amm fa prim e loro" dice spiegandomi che non avevo molto tempo per pensare e dovevo sbrigarmi.
"Agg capit,m'agg sbrigà a fa sta valig sul ca nun teng pop a cap staser".
"Marì sientm bon, nun t metter co o pensier ca jamm là e piens sul a iss e o rest ro munn scompar" mi mette in riga Giulia quasi minacciandomi.
"Vabbuon ja però t pozz chieder nu favor?".
"Spara marì so abituat".
"Vuo venì a mangia na cosa cà accussì tenimm o tiemp e preparà due outfit e chiuder sta valig? Butto giù le parole sperando che questa volta Giulia sia pronta a sorbirsi i miei discorsi.
"Ma t pozz maij ric e no?" Sussurra Giulia consapevole di quello che accadrà di lì a poco.
"Arrivo" e chiude la telefonata.Nel frattempo in cucina sento rumore di pentole,esco dalla stanza, scendo le scale e mi rendo conto che sono semplicemente mia madre, Chiara e Antonia che cucinano.Sembrano un bellissimo ritratto di famiglia, mia madre che è intenta a scolare la pasta, Antonia che sta prendendo la tovaglia dal cassetto e Chiara, lei è un vulcano che come me da piccola sta facendo cadere tutte le pentole dal mobile.Sono così belle, spero che quest'attimo resti impresso nella mia mente fermo per sempre perchè quando sono distante da casa a volte mi manca il respiro per quanto mi mancano.Mia madre improvvisamente si gira, cerca qualcosa sul tavolo, lamentandosi del disordine che c'è in giro e sgridando Antonia che lascia sempre i suoi trucchi sul tavolo.Finalmente lo trova, stava cercando il telecomando, erano quasi le nove e stasera c'era mare fuori in tv.Per mia madre il mercoledì era diventato un rito, faceva tutte le faccende di casa prima perchè la sera era sacra, dovevano stare davanti alla tv e godersi con mio padre quel momento.Io raramente sono a casa quando in tv c'è mare fuori, mi emoziona guardarlo con loro perchè vedo la fierezza negli occhi di mio padre e la sensibilità di un'uomo che fatica ad uscire.Mio padre è stato importante nel mio percorso, ha saputo spronarmi in modo duro, dicendomi che era quello il mio momento e che dovevo esplodere.Mentre ero intenta a pensare al mio passato mia madre esclama:
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ij p me tu p te- #ESPOIAZZO
RomanceCi piace pensare che la loro sia una storia di due destini incrociati,due occhi che si guardano come la prima volta ma che affrontano tanti ostacoli.L'unica cosa che li unisce ad oggi è un filo invisibile come il loro amore, agli occhi di tutti.E'...