Volevamo solo essere felici

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Mi piace andare in giro di notte.

Sì, so che è strano, ma il mio ritmo sonno - sveglia non è proprio quello di tutte le persone normali e, quando iniziano le riprese e diventa quasi necessario rispettare certi orari (anche per evitare di svenire per via della stanchezza sul set) è sempre difficile per me abituarmi, mi ci vuole un po'.

In mia difesa penso che, in realtà, non è neanche poi così tardi per i miei standard. 

"Sono solo le due e mezza!" continuo a ripetere ad Andrea e Silvia, un'altra mia grande amica, un po' per convincermi che non sia effettivamente un problema il fatto che tra meno di 4 ore dovrò essere già sveglia e pronta per andare sul set, un po' perché amo godermi Napoli al chiaro di luna e infatti ho convinto gli altri ad uscire proprio per fare una semplice passeggiata prima di andare a dormire.

La prima giornata di riprese è andata benissimo e sono veramente felice, soddisfatta. Ivan mi ha fatto i complimenti, mi ha ribadito più volte che quest'anno sono molto più sicura di me, molto più decisa anche in scena e che si vede che in questi mesi ho studiato.

Anche Matteo, che è veramente come un fratello per me, oggi ci ha tenuto a fermarmi a fine giornata per sottolineare quanto sia potente la mia energia quest'anno, quanto, non appena si inizia a registrare, un fuoco dentro di me si accenda ed inizi a bruciare senza mai smettere.

"Diamante grezzo", mi ha definito.

Mi ha molto emozionato vedere che già oggi fuori il cancello della marina si erano radunate decine e decine di ragazzi solamente per supportarci e farci sentire il loro calore: è un amore che non ti spieghi, un amore che, spesso, penso anche di non meritare. 

Comunque, è un lunedì qualunque di un maggio qualunque, via Toledo è deserta e io amo perdermi in questo silenzio, interrotto soltanto dal rumore delle nostre risate o da qualche motorino che sfreccia su e giù per i Quartieri perché, silenziosa si, ma Napoli non dorme neanche di notte!

Mentre cammino con i miei amici sento qualcuno chiamarmi...o meglio, sento qualcuno gridare: "Uè, Rosa Ricci!"

Mi volto immediatamente, colpita da quegli schiamazzi che, in ogni caso, si sarebbero sentiti anche in pieno giorno. Un gruppo di quattro ragazze che mi sembra di non conoscere si avvicina barcollando verso la nostra direzione. Noto Silvia ed Andrea istintivamente avvicinarsi verso di me in segno di protezione ma faccio capire loro che non è assolutamente necessario.

"Te lo giuro, ti abbiamo riconosciuta da lontano pure se stiamo tutte ubriache!" dice una di loro urlando.

"Ti prego, ci possiamo fare una foto?" continua l'altra.

Scoppio a ridere e annuisco.
Nel frattempo, mi colpisce il senso di nostalgia che provo guardando queste ragazze. Penso che tutto questo, un po', mi manca: la spensieratezza, il tempo libero, l'ESTATE libera...

 So che sto lavorando per realizzare il mio sogno, so che sto vivendo il mio sogno ma a volte, per brevi momenti, mi piacerebbe essere Maria e basta anche in mezzo alla strada, anche per le persone, anche per loro. Sapere che nessuno mi conosce e che nessuno presterà effettivamente attenzione a quello che faccio, a quello che dico, a quello che pubblico.

"Certo! Faccio io?" rispondo con gentilezza alle ragazze e, senza aspettare risposta, prendo il telefono che sta quasi per scivolare dalle loro mani.

"Ma venite pure voi!" dicono ad Andrea e Silvia.

Una volta scattata la foto, una di loro continua: "Scusa, scusa davvero se ti abbiamo disturbata...se vi abbiamo disturbato! Noi siamo di Firenze, siamo qui per un viaggio di qualche giorno e quando ti abbiamo vista da lontano non potevamo assolutamente non fermarti, giuro che non ci si poteva credere! Voi cosa fate invece? Qui è tutto chiuso ormai..noi cercavamo un posticino in cui poter mangiare qualcosa, avremmo anche un po' fame!"

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