"Allora...dove andiamo?" chiedo a Massimiliano una volta fuori il palazzo di Francesco.
"Vieni."
Attraversiamo la strada deserta raggiungendo il marciapiedi opposto fino a quando non ci fermiamo davanti ad un...motorino?
Inizio a ridere.
"Ma crè? È 'o toj?"
"Beh? Che ci sta da ridere! È il mio vecchio motorino. A Roma ne ho un altro ma questo lo tengo per quando sto qui!"
"Non tiene una bella faccia sai..."
"Crè, non ti fidi?" mi dice sorridendo dopo avermi dato una spallata.
"Uè, no. Per carità, poi ti offendi di nuovo. Mi fido. Quindi te lo richiedo: dove andiamo?"
Mentre recupera due caschi lo vedo pensieroso.
"Aspè..."
Una volta aperto il bauletto del motorino mi porge una felpa.
"Tieni. Mo fa frescho e tu sei decisamente più scoperta di me..." continua guardandomi per qualche secondo per poi distogliere lo sguardo subito dopo.
Abbozzando un sorriso indosso la felpa blu che, ovviamente, mi va enorme.
"Uà...non so cosa mi sembri!" mi dice scoppiando a ridere.
"Fò cess'!" rispondo mentre indosso il casco e tiro su il cappuccio.
"Madame..."
Mi fa cenno di salire sul motorino e, una volta seduta, parte immediatamente.
"Ancora non mi hai detto dove andiamo!" gli dico.
"Perchè lo scoprirai! Ora guarda...guarda Napoli di notte quanto è bella..."
Che magia.
Era effettivamente tanto, tanto tempo che non mi ritrovavo ad assaporare la mia città di notte. Intendo così, guardandola come se fossi la spettatrice di un film.
Le immagini, le infinite strade che percorriamo scorrono davanti a me velocemente, si moltiplicano negli incroci.Le stelle non si vedono poi così bene, è normale, ma riesco ugualmente a scorgerne qualcuna sforzandomi insieme alla luna che è piena, pienissima e fa da sfondo a tutto il nostro silenzioso viaggio.
Non ci sono rumori, non stiamo neanche parlando. Forse non gli va, forse ora non è necessario. Forse questo momento è bellissimo già così.
Napoli è bella sempre...ma a quest'ora è proprio nata cos'.
Quando Massimiliano mi ha detto che avrebbe voluto portarmi in un posto ho subito pensato a Castellamare e devo ammettere di aver quasi sperato che non fosse così quando ho visto il mezzo con cui avremmo dovuto spostarci.
Mi sembra chiaro, comunque, che siamo diretti da tutta altra parte.
Abbiamo appena imboccato Via Manzoni e, in ogni caso, sarebbe impossibile non accorgersene vista la quantità di fossi che stiamo incontrando durante il nostro tragitto. Cerca di schivare quelli che può...ma qualcuno, inevitabilmente, lo prende.
Forse è per questo che, istintivamente, Massimiliano allunga una mano verso il mio braccio per poi portarlo avanti, attorno al suo busto.
"Mantieniti." mi dice semplicemente e, senza farmelo ripetere due volte, allungo anche l'altro braccio stringendomi a lui e poggio la mia testa sulla sua schiena.
"Che strano..." penso.
Essere qui, di notte, con lui.
In generale...che strano assaporare questo tipo di libertà, poter girare per la nostra città senza preoccuparci del dopo, di domani; senza preoccuparci della gente, di essere visti...o fermati.
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Controvento
FanfictionRicordo che si è voltato verso di me e mi ha detto semplicemente:"Mai controvento". Gli ho sorriso senza aggiungere altro. Eppure, a quella frase ci ho ripensato spesso. Mai controvento.