Il vento

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"Ok...STOP! Buona la prima!"

Mi è bastato sentire queste parole di Ivan per tornare in me.

Mi allontano istintivamente da Massimiliano e, senza guardarlo neanche in faccia, mi alzo di scatto dirigendomi verso l'uscita della cappella.

"Non mi sento bene, ho caldo..." dico sottovoce a Linda che sta per seguirmi con apprensione.

 Ho bisogno di prendere un po' d'aria, è veramente così. Voglio concentrarmi, stare un po' sola prima di registrare la seconda scena della giornata.

A passo svelto, e sempre attenta al fatto che nessuno mi stia seguendo, arrivo nel mio posto preferito.
Busso alla porticina ammaccata e senza aspettar risposta apro: in cuor mio so già che il signor Marco attende mie visite quando possibile.

"Eccoti qua!" mi dice.

"Oggi è una bella giornata ventilata, fuori si sta proprio bene. Fammi sapere se hai bisogno di qualcosa...un caffè, un po' d'acqua...io magari appena finisco qua vengo a farti compagnia." continua.

Mentre pronuncia queste parole continua indaffarato a sistemare i suoi scaffali pieni di polvere.

"Volete una mano?" gli chiedo.

Sorride. "Piccrè, ij nun teng' nient' a fa...mi piace tenermi impegnato così. Tu, piuttosto, vatti a rilassare un po'...e dammi del tu, che è mo 'sta novità. Poi se hai bisogno di qualsiasi cosa basta che mi fai un fischio..."

"Grazie Marco. Prendo solo un po' d'acqua...comunque se per caso dovesse passare qualcuno e chiedere di me io non sono qui, mi raccomando!" dico con gli occhi bassi mentre mi riempio un bicchiere d'acqua fresca.

"Piccrè...ma chi mi deve venire a trovare a me! Questo è un posto sicuro, lo sai. Poi se qualcuno dovesse cercarti fino a qui allora vuol dire che è qualcuno ca c' ten' proprij a t' vrè e a quel punto...!" risponde ridendo.

Ricambio il sorriso e mi avvio verso il balconcino.
È vero: oggi è una giornata ventilata e il cielo e un po' coperto...però quanto basta. Non tanto da farmi diventare malinconica, non tanto da piovere ma abbastanza per evitare di rimanere secchi durante le riprese nel campetto o nei bagni (che praticamente diventano vere e proprie saune durante l'estate!)

Mi siedo a terra e ripenso a ciò che è successo poco fa...ma cosa è successo, davvero?

Penso alle sensazioni provate e mi rendo conto che non mi era mai capitato prima d'ora di emozionarmi così tanto insieme al mio personaggio, di vivere la scena come se la stessi vivendo io, non solo con la mia pelle ma sulla mia pelle.
Ma forse è così che funziona? Forse è giusto? Normale?

Effettivamente, ripensandoci, mi sono emozionata perché in quel momento ho proiettato Maria e Massimiliano su Rosa e Carmine, ho preso quello che c'è di vero, di nostro, e l'ho messo lì per un attimo cercando di rendere il più reale possibile ciò che stava accadendo. Ho pensato che gli voglio davvero bene e che probabilmente non gliel'ho detto mai...ma perchè il mio cuore batteva così?
Forse batteva anche il suo?
È normale, forse. Sarà normale, sì.
Non vedo l'ora di parlarne con Andrea più tardi.

Mentre sono seduta a ripassare nella mente le battute delle prossime scene che dovrò girare, il cigolio della porta del balconcino suscita la mia attenzione.
Ma con mia sorpresa ad arrivare non è il signor Marco...o comunque non da solo.
Con lui c'è Massimiliano che, come se niente fosse, arriva con due caffè e si siede proprio davanti a me, appoggiato con le spalle contro l'altro lato del muretto.

"Beata gioventù! Se ora provassi a sedermi lì con voi non mi alzerei più da terra!" scherza Marco.

"Fate come se foste a casa vostra..Piccrè, questo bel giovanotto ti cercava, non potevo non farlo entrare, t'ha fatt' pur o' 'ccafè!" continua facendomi l'occhiolino e andando via socchiudendo leggermente la porta del balconcino.

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