Capitolo quattordici

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Poco dopo che le prime luci dell'alba invasero il piccolo accampamento dei nove ragazzi, Todoroki iniziò a svegliare i suoi compagni. Iida fu il primo che si alzò e preparò un pasto caldo per tutti. Mano a mano che i membri del gruppo uscivano dalle loro tende Eri controllava eventuali graffi e ferite mentre Bakugou intimava di sbrigarsi. Gli ultimi ad raggiungere il fuoco, quando ormai quasi tutti avevano finito, furono Kaminari e Sero. Per questo motivo rischiarono di saltare la colazione, ma il leader del gruppo concesse loro di mangiare in fretta dopo le continue suppliche e preghiere. Finita la colazione e pieni di energie, i ragazzi levarono le tende e ricominciarono il loro viaggio, dirigendosi verso ovest dove verso l'inizio della foresta. Il fiume Ogawa fu la loro guida e grazie ad esso evitarono di perdersi. Attraversarono vasti campi e colline trovandosi davanti paesaggi mozzafiato, grazie anche alla piccola e vivace vegetazione accanto al corso d'acqua che incorniciava il tutto. Passo dopo passo i ragazzi diventavano più entusiasti ed energici, raccontandosi varie storie e aneddoti del passato. Kaminari recitò il suo primo incontro con l'amata Kyoka Jiro: la più bella guerriera e poetessa che avesse mai visto. Le incontro durante il giro dei villaggi con Bakugou e ne restò incantato dal primo istante. Cercò di avvicinarsi a lei il più possibile, ma lei aveva un carattere freddo e distaccato che non permetteva a nessuno di superare le sue barriere. Sapeva che Jiro era speciale più di qualsiasi altra ragazza e fece di tutto per buttare giù quel muro. Nei pochi giorni in cui rimasero nello stesso villaggio, con fatica, Kaminari non perse la speranza e piano piano si fece spazio e oltrepassò tutti gli ostacoli messi dalla ragazza. Per tutta risposta, la corvina gli insegnò ad essere più aggraziato e agile nel combattimento grazie all'attenzione nei suoni e nei ritmi dell'ambiente circostante. Tuttavia, arrivò per il biondo il momento di ripartire e, anche se la piccola donna non voleva darlo a vedere, entrambi erano molto tristi. Kaminari, la sera prima della partenza, le giurò che al momento del suo ritorno, sarebbe stato in grado di sostenere e meritare l'amore della ragazza e lei gli scrisse un'ultima poesia, che ancora adesso conserva nel fascino vicino al cuore, prima del loro temporaneo addio. Sero, invece, dichiarò che l'amore non era proprio nelle sue corde: il suo obiettivo era salvare il suo villaggio dopo una crisi amministrativa dovuta alla mala gestione continua del raccolto primaverile che portò tutta la tribù alla malnutrizione e alla povertà. Molti giovani come lui furono costretti a partire perché le bocche da sfamare erano troppe e il pane diventava via via sempre più raro. Iida parlò per l'ennesima volta della stima che provava per il fratello maggiore e di come quest'ultimo fosse il suo modello di 'Eroe Perfetto'. Todoroki confessò che il maggiore dei fratelli, a causa di un grande incendio generato dai suoi poteri, sia morto senza lasciare alcuna traccia. Ciò generò una crisi da parte della madre e un'intensificazione negli allenamenti da parte del padre. Nonostante ciò, Shoto si rifiutò di usare, per lungo periodo della sua vita, le fiamme del padre. Quando fu costretto ad usarle per infrangere i sigilli della sua villa, quasi non riuscì a controllare la loro potenza e rimase lievemente ustionato sul braccio sinistro. Kirishima raccontò brevemente del suo soggiorno nel villaggio di Kurayami e di come abbia appreso quasi tutte le proprietà dei metalli. Midoriya ascoltò tutti con grande entusiasmo intervenendo quando poteva e risollevando gli animi quando la situazione diveniva troppo pesante. Uraraka pensò perfino di rivelare la sua vera natura ai suoi compagni ma si trattenne impaurita dalla reazione degli altri, ripensando alle ali strappate ad Asui. Bakugou fu l'unico a non voler parlare di storielle del passato e rimase in silenzio a guidare tutti e controllare di tanto in tanto la mappa. La felicità e l'allegria di tutti svanirono appena arrivati sul punto dove era segnato l'inizio della foresta.

Lì trovarono una grande distesa di terra con alcuni segni di bruciature a terra a cenere vicino il fiume. Quello scenario vuoto si estendeva proprio nella direzione dove i ragazzi avrebbero dovuto spostarsi e sembrava protendersi per molto ancora.

"Non è possibile!" disse Uraraka triste portandosi una mano sulla bocca.

"Avremo sicuramente sbagliato direzione" disse in fretta Midoriya cercando di tranquillizzare la compagna.

Nobili e Ribelli -Kiribaku/Bakushima-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora