Capitolo sedici

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Yaoyarozu creò una pasticca per Kirishima e una per Midoriya aiutandoli a recuparare magia più facilmente, ma questo le causò un enorme sforzo e fu costretta a non poter utilizzare il suo potere per tutto il giorno. I ragazzi decisero di dormire all'interno dell'edificio con il benestare delle tre figure. Quando si sentì più in forma, Yaoyorozu realizzò dei mantelli per loro con delle caratteristiche speciali: se la temperatura esterna superasse un certo numero di gradi, allora il mantello raffredderà il corpo, se, invece, la temperatura estera si abbasse troppo, allora il tessuto diventerà più pesante, avvolgendo e scaldando immediatamente i ragazzi. Ne fabbricò uno su misura anche alla piccola Eri, rimasta nelle stanze superiori per tutto il tempo ad esercitarsi con i suoi poteri, convinta da Hagakure e Tokoyami. Quando la bambina vide Eijiro e Katsuki corse a braccia aperte verso i due che la sollevarono in aria contenti di vedere che era sana e salva. Midoriya e Uraraka si ritirano in una stanza per parlare. Todoroki e Iida organizzarono le risorse per il giorno successivo e riprese tutte le armi grazie a Tokoyami. Kaminari e Sero, invece, restarono a chiacchierare con le due ragazze, curiosi di sapere di più sul loro passato. Quando arrivò la notte tutti si diressero verso una camera per riposare. Tuttavia, Bakugou non riusciva a chiudere occhio. Sentiva un senso di impotenza e agitazione costante così decise di prendere una boccata d'aria fresca fuori dal tempio. Passò davanti la stanza in cui dormivano Kirishima ed eri e tu tentato di entrare, ma decise che fosse meglio lasciarli tranquilli. Una volta fuori la porta si sedette sulle scale fuori la struttura chiudendo gli occhi e sbuffando maledicendo le sue stesse emozioni.

"Cosa vuoi, faccia tonda?" chiese Bakugou con poca grazia alla ragazza che si era seduta al suo fianco.

"Scusa, non volevo disturbarti" rispose l'altra porgendo da bere d'acqua al ragazzo e poggiando una lanterna di fronte a loro.

"Non hai risposto alla mia domanda" continuò il biondo accettando la bevanda.

"Volevo fare una passeggiata e sentire la fredda brezza della notte sulla pelle prima di andare a dormire" disse la castana. "Ti va di fare due passi insieme?" domandò poi stupita dal suo stesso coraggio.

"Come ti pare" borbottò il compagno appoggiando la tazza sulle scale e iniziando a muoversi seguendo la direzione del fiume con la lanterna in una mano.

"Cammino da solo o vieni anche tu?"

La ragazza, rimasta sorpresa dalla risposta affermativa del biondo, si sbrigò a raggiungere il compagno che l'aveva aspetta per poi proseguire a passo lento. In un primo momento restarono sempre vicino alla sponda del corso d'acqua, evitando di parlare.

"Sai, Bakugou" iniziò rompendo il silenzio la castana. "Ho notato che solo Kirishima riesce a calmarti in determinate situazioni. Devi essergli molto legato" disse poi senza dar peso alle parole.

"Dovresti farti gli affari tuoi, Uraraka" la rimproverò l'altro con tono severo ma evitando di urlare.

"Certo, non voglio intromettermi" rispose la ragazza imbarazzata. "Mi chiedevo solamente se volessi una lettura delle stelle"

"Non credo a quella follia" dichiarò il biondo cercando di nascondere il suo interesse.

"Anche i draghi dovevano essere solo creature di fantasia e invece..." sorrise la ragazza sorridendo. "Forse dovresti credere un pochino di più ai miti e alle leggende. Essendo una fata posso assicurarti che le stelle ne sanno molto di più di te e me" disse Ochaco notando il cambiamento di espressione del compagno. "Loro ci dicono tanto e cercando di aiutarci con il nostro fato"

"Non saranno loro a scegliere il mio destino" proclamò serio Bakugou. "Conosco queste storielle e penso sia stupido esprimere un desiderio. Sono sicuro di quello che voglio e lo otterrò."

Nobili e Ribelli -Kiribaku/Bakushima-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora