Nobili e Ribelli -Kiribaku/Bakushima-

Capitolo undici

Kirishima notò che il volto del ragazzo a fianco a lui si rabbuiò piano piano ad ogni sua parola.

"Forse è meglio che vada a riposare" disse il rosso facendo per alzarsi ma venendo bloccato dal compagno che lo afferrò per un polso.

"Il vecchio Sorahiko Torino, in arte Gran Torino, ha sempre chiesto di un ragazzo gentile dai capelli rossi e l'animo buono a chiunque passasse vicino alla tribù" disse Bakugou a mezza voce.

"C-come-" iniziò Eijiro interrompendosi subito non sapendo come continuare la domanda.

"Durante il giro dei villaggi ho incontrato tanta gente. Passai di sfuggita ad Kurayami per aiutare alcune persone con un fantomatico incendio sprigionatosi misteriosamente nella foresta di fianco. Chiesi a tutti gli abitanti del luogo ma nessuno mi confessò mai l'origine delle fiamme. Un piccolo vecchio con una benda sull'occhio mi domandò se durante la mia strada avessi visto un giovane come te. Quando negai, egli mi supplicò di promettergli che, se mai l'avessi trovato, avrei recapitato al suo 'piccolo smarrito' una lettera. Mi sono dimenticato di quella promessa ma ora so che che Gran Torino parlava di te" concluse il biondo porgendo una busta sigillata al rosso.

Eijiro, tremante, prese l'oggetto dalla mano dell'amico. Strappò l'involucro esterno e iniziò a leggere. Già dalle prime righe gli occhi iniziarono a farsi lucidi e un groppo iniziò a salirgli in gola.

'Mio caro Eijiro Kirishima,
Sappi che non hai mai smesso e mai smetterò di cercarti. Non avevo intenzione di spaventarti quella notte, ero solo in pensiero per la tua salute. Quando ti ho visto cambiare in quel modo mi sono agitato e probabilmente tu ti sentirai in colpa per quanto avvenuto.
Mi dispiace molto non averti potuto dire tutto questo quando eri ancora qui. Ti ho scritto questa lettera nella speranza che possa, prima o poi, raggiungerti. Ogni giorno senza di te la bottega è sempre più triste e vuota. Gli abitanti di Kurayami ricordano con nostalgia il tuo sorriso e la tua fragorosa risata. Persino i vecchi saggi rimpiangono le loro scelte e si pentono di non averti dato fiducia. I bambini mi chiedono ancora quando potranno giocare di nuovo con te e io rispondo sempre che tornerai a casa quando avrai finito di esplorare il mondo per raccontare loro tutte le meraviglie del creato. Molti non vedono l'ora di aver l'età per viaggiare da soli e poterti raggiungere. So che hai trascorso con noi solo un paio d'anni ma hai lasciato un segno indelebile nei nostri cuori. Hai ispirato tutti a dare il meglio ed ad essere forti in ogni situazione. Non c'è giorno che non senta qualcuno parlare di te e di come era più colorata e gioiosa la nostra comunità con i tuoi modi di far e la tua infinita bontà. Il tuo segreto è al sicuro con noi. Kurayami fa il tifo per te. 

Manchi a tutti.

Ma più di tutti manchi a me. Spero ancora che un giorno tu apra la porta con il tuo solito entusiasmo pronto ad ascoltare le ultime informazioni che ho sui metalli. Sei un giovane in gamba e so che, probabilmente, starai imparando da solo quello che ti manca. Ti aspetterò semmai vorrai tornare. In cuor mio sento che stai affrontando un viaggio pericoloso e spero di averti alleggerito un po' il peso che hai sulle spalle. La porta è sempre aperta per te, non dimenticarlo.
Con affetto,
Sorahiko Torino'

Le lacrime iniziarono ad uscire copiose dagli occhi di Kirishima. Avrebbe voluto fermarle ma non riusciva a fare niente se non portarsi le mani in viso e singhiozzare. Sentiva come se qualcuno gli avesse dato un forte pugno allo stomaco senza che lui potesse difendersi. Fu avvolto dalle braccia del biondo che cercò in tutti i modi di tranquillizzarlo. Bakugou sentì vacillare il ragazzo sotto il suo petto finché quest'ultimo non si aggrappò al suo corpo come se avesse paura che sarebbe scappato da un momento all'altro.

"N-non te ne andare" sospiro singhiozzando il rosso.

"Non vado da nessuna parte, capelli spenti" ribatté dolcemente il biondo.