Kirishima si svegliò con un lancinante dolore alla nuca. Quando cercò di massaggiare il punto dietro la testa si accorse di avere delle corde legate ai polsi che gli impedivano molti movimenti. Il rosso, ancora disorientato, si guardò intorno e notò di non avere più la sua Henko. Si trovava in una cella con Iida, Todoroki e Kaminari. Anche loro non avevano le loro armi e avevano le mani legate. Il ragazzo con i capelli bicolore sembrava legato più stretto rispetto al compagno e aveva le mani dietro la schiena. Spostando lo sguardo, attraverso le sbarre di ferro, vide Bakugou, Uraraka, Midoriya e Sero nella cella di fronte. Eijiro si alzò in piedi e si diresse verso i tre compagni.
"Kaminari, svegliati!" disse toccando la spalla del ragazzo. "Todoroki, Iida anche voi!" disse facendo lo stesso con gli altri.
I tre iniziarono piano ad aprire gli occhi.
"Dove siamo?" chiese il biondo toccandosi la testa "Ahi, sento la testa esplodere!" disse poi stringendo i denti.
"Non ho visto nessuno, eppure, ci hanno preso e portato qui senza difficoltà" parlò Shoto spostando la testa ma non riuscendo ad alzarsi.
"Dove sono gli altri?" domandò Iida aiutando il compagno a tirarsi su.
Eijiro indicò oltre le sbarre dove Katsuki e Uraraka erano intenti a svegliare Izuku e Hanta. Ad un tratto iniziò a girarsi intorno agitato.
"Kirishima, che ti prende?" chiese preoccupato il biondo con una saetta nera sulla frangia.
"Non vedo Eri da nessuna parte" rispose l'altro sempre più nel panico facendosi sentire anche dai compagni della cella opposta.
A quelle parole il leader del gruppo cominciò ad arrabbiarsi seriamente.
"Coda alta! Smettila con questi giochetti e facci uscire da qui!" urlò talmente forte che le pareti quasi vibrarono.
Dalle scale sulla destra scesero le tre figure di prima.
"Non vi muoverete da qui neanche tra mille anni. Avete scoperto il nostro nascondiglio e non possiamo lasciarvi andare" disse seria la ragazza.
"Se solo ci ascoltassi, capiresti che siamo dalla stessa parte" urlò Midoriya appoggiandosi con le spalle.
"Non voglio sentire altro" disse lei facendo per uscire. "Tokoyami, Hagakure, controllateli mentre io corro a verificare che non ci sia qualcun altro e che le rune siano al loro posto" concluse salendo di fretta le scale.
Le due figure si posizionarono davanti alle celle osservando i viaggiatori senza dire una parola. Dalla poco illuminazione si potevano scorgere un ragazzo completamente avvolto in un mantello nero e una ragazza dall'aria gentile ma determinata.
"Almeno voi, ascoltateci!" pregò Uraraka sedendosi per terra e alzando la sua maglietta e mostrando la pancia, facendo voltare dall'altra parte i tre ragazzi dentro la sua stessa cella. "Non siamo Villain. Tempo fa ci hanno catturato e tatuato la pelle. Siamo Ribelli proprio come voi. Prima o poi questi segni spariranno perché non ci appartengono ma non possiamo aspettare che ciò avvenga dentro queste mura. Abbiamo una missione da compiere" raccontò seria la castana abbassando nuovamente la maglietta.
Le due figure osservarono in silenzio: la ragazza guardò dolcemente Uraraka mentre il ragazzo non sembrava molto impressionato.
"Io sono Izuku Midoriya e provengo da una famiglia di contadini. Almeno diteci se la bambina sta bene" provò il verde.
"Non preoccupatevi! Non vogliamo far del male a nessuno, tantomeno a una bambina gentile come lei!" sorrise in risposta la figura femminile venendo fulminata dallo sguardo dall'amico.
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Nobili e Ribelli -Kiribaku/Bakushima-
Hayran KurguIn un mondo completamente diverso da quello che noi tutti conosciamo due razze cercano di avere la meglio su una lunga e terribile guerra per controllare il cosiddetto 'All for One'. I 'Ribelli' lo cercano per dare vita da una nuova era e per creare...