Capitolo 3 (Ho bisogno di parlarti)

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Continuo a correre senza voltarmi indietro. Corro come se stessi per essere sbranata da una bestia femelica.
Corro perché di questo ne vale la mia vita.
Sento la pressione costante, sento il suo fiato sul mio collo, si sta avvicinando non ho via di scampo.
Tutto intorno a me sembra chiudersi addosso al mio corpo.
In questo bosco tetro e oscuro l'unica cosa che mi permette di capire dove io stia mettendo i piedi e la fioca luce proveniente dalla luna piena.
Il mio fiato ormai è quasi inesistente, spezzato dell'immensa fatica che mi assale correndo scalza sul terreno scosceso.
Fatico ma non mi fermo, so che se lo facessi sarei spacciata.
Non so perché continuo ad andare in quella direzione ma è come se la luna mi indicasse la via.
Improvvisamente il mio caro amico brivido si fa strada sulla mia schiena. La bestia si avvicina.
Inciampo, ho perso... chiudo gli occhi e mi arrendo al mio funesto destino...

Finalmente mi sveglio. Sono immersa in un bagno di sudore. Ci vogliono alcuni lunghi minuti prima di rendermi conto che fosse solo un sogno e che mi trovo al sicuro all'interno della mia cameretta.

Era solo un sogno
Penso rassicurando il mio cuore che minaccia di uscire dal mio petto.

Era solo un cazzo di sogno...

Mentre penso a quello che sta accadendo una fitta lancinante mi pervade il ginocchio destro. Tolgo velocemente le coperte e mi accorgo che c'è una ferita profonda sul mio ginocchio, proprio il ginocchio dove ero caduta nel sogno.

Cosa diavolo mi sta succedendo...

Mi alzò velocemente per andare in bagno
Faccio una doccia veloce e mi fascio la ferita. Ho deciso di non dire nulla devo prima capire cosa mi sta succedendo. Non voglio far preoccupare la mamma o Michelle.
Mi vesto velocemente

E scendo di corsa per fare colazione

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E scendo di corsa per fare colazione.
Stasera c'è la festa in università e Melissa non fa altro che ricordarmelo. Quella ragazza mi farà impazzire.
Quando entro in cucina trovo Michelle seduta sul tavolo intenta a divorare la sua colazione proteica da vera fissata con la palestra, e la mamma è già ai fornelli.
Oggi è un giorno speciale e l'aria in casa è un misto tra gioia e nostalgia.
Oggi è il giorno dell'anniversario di matrimonio dei miei genitori.
Se ci fosse stato ancora papà sicuramente la cucina sarebbe stata piena di fiori e cioccolatini.

Da quando non c'è più abbiamo deciso che questo giorno sarebbe stato comunque un giorno di festa e ogni anno cuciniamo tutti i suoi piatti preferiti e invitiamo i nonni per pranzo (naturalmente i genitori di mia madre) e ovviamente anche Melissa che è parte integrante della nostra strana famiglia.

Quando la mamma si accorge di me mi fa un sorriso gigante che mi scalda il cuore e mi da un bacio sulla fronte porgendole un caffè appena fatto.
Una volta finito di fare colazione mi alzo per mettere i piatti nella lavastoviglie ma appena poggio il piede con la ferita questo cede e mi fa fare un capitombolo per terra.
Dopo un attimo di silenzio si sente una risata sonora provenire dalle mie spalle.

"Sei veramente una polla" - dice Michelle mentre riprende fiato dalle sue grasse risate.

Mi rialzo velocemente per non destare sospetti sulla mia situazione e comincio a ridere e incolpare lo sgabello che mi sta difronte.
La mamma all'inizio non sembra essere convinta ma fortunatamente viene distratta dal suono del campanello.
Sono arrivati i nonni.

Poco dopo ci raggiunge anche Melissa e iniziamo a preparare la tavola per il pranzo.
Quando finalmente tutte le pietanze sono pronte ci sediamo a tavola e facciamo il nostro brindisi tradizionale.
Brindiamo al papà migliore che potessimo avere e con la benedizione del nonno Paul iniziamo a mangiare.

Stiamo quasi per finire di mangiare quando squilla il telefono di casa. La mamma mi guarda e mi chiede di andare a rispondere. Mi alzo velocemente facendo attenzione al ginocchio questa volta.
Arrivo al telefono e alzo la cornetta ma la voce che è dall'altra parte mi fa gelare il sangue.

"Helena sei tu? Speravo fossi tu a rispondere" - risuona nelle mie orecchie la voce di mio nonno Jack.

Cosa diavolo vuole quest'uomo in questo giorno - penso tra me e me.

"Si sono io" - rispondo un po stizzita.

"Prima di tutto volevo fare gli auguri a tua madre. Posso immaginare che sia un giorno strano per lei"

Che fa mi prende in giro?

"E poi volevo dirti che ho bisogno di parlare con te di persona. È una cosa importante e che riguarda anche tuo padre" - continua a dirmi senza avere nessuna premura di avere risposta.

"Sono molto impegnata" - rispondo con tono irritato.
"Lo capisco ma è davvero importante che tu sappia certe cose. Ne va del tuo futuro. Credo che ormai siano già iniziati i primi eventi strani nella tua vita."
Non mi da neanche il tempo di capire cosa mi sta dicendo che mi saluta e prima di riattaccare mi dice mi avrebbe cercata tramite il mio cellulare per dirmi quando e dove ci saremmo dovuti vedere.

Torno in salotto dove si sono spostati i membri della famiglia e subito vengo assalita da mille domande da parte di mia madre che ha notato la mia faccia sconvolta.
Le faccio segno di lasciar perdere e che glielo avrei spiegato in seguito per via degli ospiti.
Lei annuisce e torna a parlare con la nonna.
Michelle intenta a chattare non si accorge neanche di cosa stia accadendo mentre Melissa mi scruta con i suoi occhi da detective ma sembra farsi bastare la mia spiegazione.
Il pomeriggio passa in tranquillità e verso le 18:00 i nonni ci salutano e io e Melissa saliamo in camera mia per prepararci per andare alla festa visto che Melissa si è portata le cose a casa mia per prepararsi.
Tutto ciò che non voglio in questo momento è proprio andare a quella maledetta festa ma l'ho promesso a Mel.

Mi faccio una doccia e decido di lasciare la mia lunga chioma sciolta.

Non mi trucco poi tanto poiché già il vestito comprato è bello importate

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Non mi trucco poi tanto poiché già il vestito comprato è bello importate.
Per le 21 siamo finalmente pronte e ci dirigiamo verso l'università ma la mia testa è ancora occupata dalle parole di mio nonno.

Cosa ne sa lui dei miei malesseri? Che sia una cosa congenita che caratterizza la nostra famiglia?

Ho bisogno di una bella sbronza per arrivare alla fine di questa giornata.

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