Capitolo 15 (Le prime risposte)

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Quando riapro gli occhi noto che ormai la luce del sole si sta facendo sempre più bassa. Prendo il telefono per vedere che ore siano e noto che sono già le 18:00. Ho dormito per ben 4 ore.
Sul telefono ci sono un sacco di notifiche di messaggi. La maggior parte sono di mia madre e Melissa. 
Rispondo ad entrambe mentendo spudoratamente.
Ogni vola che lo faccio sento una forte fitta al cuore.

Nella moltitudine di notifiche 2 me ne saltano all'occhio.
Una è di Erik e l'altra è di Alec.
Apro quella di Erik ed è il solito sbruffone:
"Mi stai pensando ragazzina?"
Non rispondo subito, al momento voglio concentrarmi sulla luna piena.
L'altro messaggio è da parte di Alec:
"Mi dispiace davvero tanto per come è andata l'altra sera. Ma davvero è importante che tu stia il più lontano possibile da quel Covenant. E' un tipo pericoloso. Non puoi nemmeno immaginare di cosa sia capace lui e la sua famiglia."

Anche a questo messaggio non rispondo. La gelosia improvvisa di Alec mi mette addosso una rabbia mai provata, ancora più forte di quella provata questa mattina al bar.
In fin dei conti prima che tornasse dal suo viaggio a parte quache battutina non aveva mai dimostrato dei sentimenti del genere, ed ora improvvisamente si sente in dovere di proteggermi da un altro ragazzo.

Ma le parole usate da Alec mi preoccupano molto.
Forse lui è al corrente di ciò che Erik è? E se sapesse che lo sono anche io?

Mentre continuo ad interrogarmi sento qualcuno bussare alla porta
"Avanti"
La porta si apre e dall'altra parte c'è Max
"Signorina suo nonno la sta cercando. Vorrebbe che lo raggiungesse nella biblioteca."
"Adesso?"- rispondo mentre mi alzo di scatto.
"Si!".

Mi fa cenno di seguirlo, allora mi metto le pantofole al volo e lo seguo.
Percorriamo ancora una volta dei corridoi lunghissimi per arrivare nella biblioteca dove la prima volta Jack mi ha parlato della nostra famiglia e dove c'era il ritratto di Joseph Moon.

Percorriamo ancora una volta dei corridoi lunghissimi per arrivare nella biblioteca dove la prima volta Jack mi ha parlato della nostra famiglia e dove c'era il ritratto di Joseph Moon

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E' la seconda volta che entro qui dentro ma se possibile questa stanza mi sembra ancora più grande dell'altra volta.
Ogni stanza di questa tenuta sembra essere uscita direttamente da qualche serie tv tipo bridgerton. 

Beh non sarebbe male trovare un duca in questa vita.

A parte i pensieri stupidi la mia attenzione viene catturata dai molti dipinti di persone che dalla targa posta loro sotto fanno tutti parte della mia famiglia. 
Chissà se sono stati tutti lupi mannari.

Max allunga un braccio verso di me come per farmi affrettare, così allungo il mio passo ed arriviamo davanti ad una porta alla fine della biblioteca.
Max bussa alla porta e mi annuncia, poi mi da una piccola spinta come per accompagnare il mio movimento e mi fa entrare in quello che sembra essere un ufficio.
Dietro una scrivania gigante, che sembra essere molto antica e costosa, c'è il nonno Jack intento a scrivere qualcosa su un'agenda. Dall'odore che mi pervade le narici sembra che l'agenda sia fatta di pelle e il colore marrone da validità alla mia tesi. E' strano ma ho la sensazione che in quell'agenda ci sia scritto molto più di quello che dovrebbe riportare una semplice agenda.

Alza i suoi occhi color ghiaccio e sorridendo mi dice:
"Oh Helena eccoti. Ti prego siediti pure."

Ringrazio Max, che nel frattemo sta uscendo chiudendo la porta, e vado a sedermi sulla poltrona difronte alla scrivania.

La serietà dell'ufficio e il nonno in giacca e cravatta mi fa davvero sentire una stupida ad indossare delle pantofole con su disegnato un coniglietto.
Inizio a giocherellare con la collana che mi ha regalato Erik, che ormai sembra essere diventata il mio antistress preferito, e prendo coraggio:

"Come mai mi cercavi?"
"Beh credo che sia ora che noi due affrontiamo certi argomenti, tipo cosa accadrà domani sera e cosa dovrai fare d'ora in poi"- mi dice mentre chiude l'agenda e posa i suoi occhi azzurri su di me.

"Sono pronta"- gli dico mentre il mio corpo afferma il contrario.
"Bene, sono felice di notare che il coraggio sia un altro tratto di famiglia che ti è stato tramandato."
Accenno un sorriso che in realtà nasconde molta ansia.

"Allora domani sarà una giornata difficile già dalla mattina. Ti sentirai come se stessi per implodere su te stessa. Tutti i tuoi sensi e le tue sensazioni si amplificheranno. Ogni minimo rumore anche lo sbattere delle ali di un insetto sarà come un petardo che ti esplode vicino alle orecchie. 
Le tue emozioni saranno poste sotto grande stress.
Al calare del sole ci recheremo all'interno del bosco e arriveremo alla radura dove ti ho trovato questa mattina, ah a proposito mi devi dire come sei arrivata lì oggi.
Comunque arrivati lì la luna sarà ormai alta. Qui inizierà la vera e propria transizione. Entrerai in una specie di trance, ti ritroverai da sola nella radura e qui farai la conoscenza del tuo lupo. Vi presenterete e se sarai in grado di domarlo avverrà la trasformazione completa. Dopo di che passerai tutta la notta sotto forma di lupo. Se sarai riuscita a domarlo appena sorgerà il sole tornerai nella tua forma umana. Altrimenti rimarrai un lupo per sempre."
"Cosa? C'è questa possibilità? Perchè non me ne hai parlato prima?"- noto che il mio tono non è più così sicuro come prima.
"Di solito questa possibilità è veramente remota. In secoli di storia della nostra razza se ne conoscono solo una decina di casi su milioni di esemplari, ma visto che tu sei il frutto di un matrimonio tra razze miste, e che sei l'unica di cui conosciamo l'esistenza al momento, credo che sia importante che tu conosca tutti i rischi che correrai."

E come sempre Helena Moon è la persona più fortunata su questo pianeta.

"Ok ho capito. Ho solo due domande. Per prima cosa che significa che restorò da sola nella radura? E poi, perchè non avrei dovuto arrivarci questa mattina? Io ho semplicemente camminato in linea retta all'interno del bosco."
"Allora, andrò con ordine.
Resterai da sola perchè durante la conoscenza del tuo lupo entrerai in una trance e il dialogo con lui avverrà in uno stato meta-fisico nella tua mente. Per quanto riguarda la radura solo gli alpha della nostra famiglia conoscono quel posto e solo loro possono arrivarci e possono portarci altre persone. Non so veramente come tu possa esserci arrivata da sola. La radura è protetta da uno dei più potenti incantesimi mai conosciuti che fa si che l'ingresso sia consentito solo ad un alpha Moon. 
Non so davvero come sia possibile che tu ci sia arrivata e per di più da sola. 
Continui sempre più a sorprendermi."

Passiamo un paio d'ore nel suo studio a parlare di queste cose. Io cerco di fargli tutte le domande che mi vengono in mente, anche quelle che mi sembrano sciocche. Non voglio che nulla mi resti come dubbio.

Si fa ora di cena così dallo studio passiamo direttamente nella sala da pranzo dove la nonna ci sta attendendo insieme ad una cena da chef stellato.
Mangiamo e chiacchieriamo per tutto il tempo di me. Sembra che la nonna sia vermente interessata alla mia vita.
Mi fa mille domande a cui in realtà rispondo con piacere perchè sembrano fatte veramente con genuità e voglia di conoscere una nipote da tempo perduta. 
Le racconto di come ho conosciuto Melissa, di quando sono andata per la prima volta sui pattini a rotelle, o di quando sono andata in campeggio per la prima volta da sola. Le racconto di come sia stata ardua la scelta dell'università e dello splendido rapporto che ho con Michelle e con la mamma. Lei sembra veramente interessata a conoscermi e noto un velo di malinconia nel ricordare papà e nel vedere quante cose non ha potuto vivere con me e Michelle.

Passiamo ore a parlare di queste cose mentre consumiamo la nostra cena che è davvero deliziosa. Il nonno ci ascolta per lo più in silenzio come se volesse lasciare questo momento solo a me e la nonna.

Finita la cena saluto i nonni ed estremamente stanca mi dirigo in camera mia dove dopo aver letto alcune pagine del mio libro preferito crollo in un sonno profondo come quello di uno sportivo dopo una gara importante.

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