Capitolo 30

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Yuri

Continuiamo a ridere, fin quando il vento non arriva dritto a lui, obbligandomi a incantarmi a guardarlo.
È stato il giorno più bello della mia vita. Stare qui, su una collina, da solo con lui, mangiando frutti trovati in giro e guardando le stelle e la luna piena. Che c'è di meglio di stare un giorno con lo stomaco sottosopra, col ragazzo di cui ho capito essermi innamorato?
«Yuri, ti sta squillando il telefono!» Oddio. Ma il modo in cui pronuncia il mio nome?
«Aspetta, cosa?»
«Il telefono.» Me lo porge.
Naturalmente, non stavo sentendo nulla perché stavo solo pensando a come non dimenticherò mai questa giornata.
«Oh, si, grazie.» L'ennesima chiamata di Elly.
È tutto il giorno che lei e mia sorella continuano a chiamarmi, ma ho preferito godermi questo giorno da solo con Alex, senza distrazioni.
Tra i settemila messaggi da quelle due pazze, intravedo un "CHE CAZZO HAI FATTO", "RISPONDI", "sei nei guai", "DOVE DIAVOLO SEIIIIII". Okay, in che senso mi sono cacciato nei guai?
Forse dovrei avvisarle che sto bene, che sono al sicuro.
«Guarda, sembra un cuore quello» ma la voce dolce di Alex interrompe i miei pensieri. indica con l'indice una sequenza di stelle, mentre io sto guardando solo lui.
«S-si...»
«Va tutto bene?»
«Si, certo che si...»
«Hai ancora fame? Io vorrei del cioccolato.» Sorrido.
«Anch'io...comunque...» si volta, «oggi è stato fantastico, grazie.»
Mi guarda. Sorride. Mi perdo.
Sembra una persona totalmente diversa dall'Alex che ho conosciuto in quell'aereo.
Si è aperto a me, oggi. Mi ha parlato di sé, e io ho fatto lo stesso.
Ama leggere, adora giocare a basket e i suoi colori preferiti sono l'azzurro e il grigio.
Si è trasferito qui da un paio di anni, ha origini canadesi.
«Non devi ringraziarmi...» non riesco a distogliere lo sguardo. È come se i miei occhi fossero incollati ai suoi, per davvero.
«Non guardarmi così...» Ecco. Ci risiamo. Le farfalle cominciano a farsi spazio nel mio stomaco.
«...mh?»
«Stai arrossendo.»
«Cosa? No!»
«Si»
«No! No, no...»
«Vuoi che te lo dimostri?»
«Cosa?»
E non finisco per capire più niente, quando si avvicina al mio viso e mi regala un bacio.
Un bacio.
UN BACIO.
Un bacio? Un vero bacio?
«So che ti piaccio...beh...anche tu mi piaci.» Sento di star volando.
Sta succedendo veramente o è un sogno? Non voglio svegliarmi.
Ma non mi sono mai sentito così felice prima d'ora.
Sorrido, lo attiro a me, lo bacio, e basta.
«Forse...ti amo» È il mio cuore a parlare, non io.
«Sai, forse anch'io.»
Non so come, finiamo l'uno sull'altro, sdraiati sulla coperta stesa sul prato, illuminati dalle stelle, con le bocche unite in un bacio che ho aspettato troppo senza neanche rendermene conto.

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