Capitolo 43

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Hazel

Applausi.
Urla.
Non riesco a sopportare quello sguardo dell'uomo davanti a me.
Mio padre.
Mio padre, che mente davanti centinaia di persone.
Mio padre, che mente davanti a sua figlia.
«Hazel...che fai...» la voce di Aaron rimbomba dentro di me come un'eco.
Ho mille pensieri per la testa in questo momento, che non ne vogliono sapere di lasciarmi in pace.
E se tuo padre facesse del male all'unica persona che ami?
Non potrei mai perdonarmelo.
E se poi anche Aaron si stancasse di te, invece?
«Ehi...che ti prende?!» bisbiglia Aaron dolcemente, fermandomi appena fuori l'enorme portone e tenendomi per le spalle, costringendomi a guardarlo.
«Portami via.»
«Hazel...»
«...portami via. Non ho intenzione di stare un altro minuto qui.»
E se perdessi anche lui?
E se ti stessi illudendo, Hazel?
Ma delle dita che conosco bene mi accarezzano, così da fermare per un attimo tutti i miei pensieri.
«Sei sicura?»
Delle urla che provengono da dentro irrompono anche qui fuori.
No.
Non ce la faccio.
«Hazel!» La sua voce. Mio padre.
Ma un attimo dopo Aaron prende la mia mano e si dirige lontano, portandomi via con lui.

«Come ti senti?».
«Ora sto bene» mormoro con la testa poggiata sul finestrino.
La sua mano mi accarezza i capelli, poi prende la mia e ci posa un tenero bacio.
«Siamo appena fuggiti...dio, mio padre potrebbe ucciderti...»
«Hazel. Ma che vada a fanculo»
«Vorrei soltanto non avere tutti questi pensieri per la testa e non essere al matrimonio di mio padre con la sua amante del cazzo.»
«Ora sei qui, con me. È tutto apposto».
L'auto si ferma davanti un posto completamente circondato da fiori, immerso tra gli alberi.
«Dove siamo?»
«Hai fame?»
«Decisamente».
Dopo qualche minuto, stiamo passeggiando accanto un laghetto con le nostre frittelle in mano, parlando di tutto ciò che ci passa per la testa.
«Ehi, Aaron...grazie.»
«Di che?» Domanda lui con la bocca piena.
È sexy persino quando mangia, dio...
«Per essere qui con me». È tutto ciò che riesco a dire. In cambio lui mi attira a sé, dandomi un piccolo bacio sulla fronte.
«Starò sempre accanto a te, piccola.»

Si fa sera, il crepuscolo ci avvolge mentre ci incamminiamo verso un boschetto lì vicino.
«Oddio!» strillo io.
«Che succede?» Chiede Aaron mentre inizio a correre con la sua mano stretta nella mia.
«Guarda!»
«Cosa? Il prato?»
«È pieno di margherite! È stupendo.» Urlo in preda alla felicità.
«Tu sei più bella.» Mi sussurra arrotolandosi una ciocca dei miei capelli attorno al suo indice. Così lo attiro a me, poggiando entrambi i miei palmi sul suo viso, e lo bacio. Lo bacio con tutta me stessa, con tutta la passione che lui mi trasmette e che io provo a ricambiare. Ma, all'improvviso, Aaron mi prende dai fianchi e si siede a terra, posizionandomi sopra di lui.
Vorrei rimanessimo sempre, sempre, così.
«Per quanto tempo siamo rimasti qui?»
«Non importa.»
«E se mio padre si arrabbiasse con te?»
«Non importa.»
«Mi baci?»
«Si.»
E quando mi bacia e le sue mani cominciano a toccarmi ovunque, mi sento finalmente di nuovo a casa.
«Aaron»
«Si?»
«Voglio stare con te».
«Qui?»
«Qui.»
«Adesso?»
«Qui,adesso.»
E, senza dargli tempo di ribattere, gli bacio il collo, e lui mi accarezza il viso.
«Sei sicura?»
«Si...ti prego» sussurro con un filo di voce.
Così, sento finalmente le sue mani salire sotto la mia gonna, slacciarmi i vestiti, accarezzarmi ovunque, fino a lasciare il segno.
Faccio lo stesso con lui, fin quando lo sento finalmente dentro di me.
Prima piano, dolcemente.
Sempre più forte. Sempre più in fondo, fino a sentirlo tutto.
Ed è diverso dalle altre volte, è come se avesse paura di rompermi.
Ma stavolta sento davvero di essere sua.
Da come mi tocca, mi sussurra, mi accarezza, mi bacia, qui, mentre il buio comincia a scendere su di noi.
Mi sfugge un piccolo gemito mentre sento avvicinarsi sempre di più l'orgasmo, ma sento l'eccitazione in ogni parte di me, ma sento anche di sentirmi completa, ora.
Unita a lui.
Entra ed esce, mentre butta la testa all'indietro, stringendomi il sedere con le mani, inondato anche lui dal piacere, mentre entrambi ansimiamo, quasi esausti.
Sono sopra di lui, con le mani attorno al suo collo, e mentre ondeggio lentamente lui mi aiuta facendo scorrere le sue mani lungo i miei fianchi, ritmicamente, gesto che mi eccita ancora di più, che mi fa sentire ancora più sua.
«Cazzo» la sua voce, roca, pesante.
«Aaron...oddio...»
Le spinte di fanno sempre più forti, nel mentre lui mi bacia il collo, mi stringe per i capelli, mentre io faccio lo stesso.
«Non smettere» urlo, dandogli tutta me stessa.
Vederlo godere per me è uno spettacolo puro.
«Sei sempre più bella» sussurra, mentre mi muovo sopra di lui, quasi al limite.
«Aahhh» urlo, mentre i nostri respiri corti si mischiano e lui mi stringe entrambe le mani in una presa stretta.
«Oh...cazzo.»
Oddio.
Cadiamo entrambi, mentre le sue mani continuano a non lasciarmi un attimo.
Lui continua a baciarmi e a sussurrarmi parole dolci quanto perverse, mentre io mi stringo ancora di più a lui, accarezzandogli i capelli.
«Dio,solo tu mi fai sentire così.» Sussurra, baciandomi dolcemente ma con impazienza.
«Così, come?»
Mi scosta i capelli, e mi bacia il collo, fino a scendere con la lingua fino al seno.
«...Aaron».
«Vuoi che mi fermi?»
«No.»
Lui mi sdraia con la schiena a terra, posizionandosi sopra di me, e io mi godo la visione dei suoi occhi illuminati dalla sola luce della luna.
«Come cazzo potrei stare senza di te.»
«Mh?»
«Sei tutto ciò che ho.»
Lo bacio.
Ancora.
E lui capisce che tutto ciò che voglio è lui, così, torna a farmi sua.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 19 ⏰

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