Mrs.Lonely

L'abbraccio

"si, si.. ASPETTA COSA"
No fermi, ho capito male. Mio padre?! se così si può definire, ha abbandonato me e la mamma dopo il divorzio. Perché? La sua carriera in America era più importante di noi, non si è mai degnato di farsi vivo, di mandarmi un messaggio, di farmi gli auguri o di chiedermi semplicemente se stavo bene, niente. Io per lui ero morta, non esistevo e ora invece? Dopo 16 anni si fa vivo? Ritorna pretende che io venga ad abitare con lui, mi viene a prendere come se si fosse dimenticato l'ombrello a casa? E questo che sono io per lui? Un oggetto da usare solo quando ne ha bisogno.
"No, non credo sia una buona idea" mi sistemo la mia giacca, in questa giornata di merda mancava solo lui ,la ciliegina sulla torta.
"Tesoro lo so che hai tutte le ragioni del mondo per non vederlo ma è venuto per te"
Mi fa gli occhi da cucciolo e per poco non uccidevamo un passante.
"Mi scusi!!" Urla sporgendosi dal finestrino.
"O PEZZA DE MERDA GUARDA DOVE CAZZO VAI "le urla il vecchio che non ha tutti i torti, mi chiedo chi abbia dato la patente a Sasha.
"Dai non e così male, l'ho incontrato ed... bello"
La guardo con un sopracciglio alzato.
"Guarda ti starò accanto in caso ti facesse qualcosa, il mio potentissimo calcio nelle PALLINE, ci stai?" Scoppiamo a ridere, vi avevo detto Sasha è una bambina.
"Va bene ma lo faccio solo per te " ritorno al mio Mood di prima.
"Lo sapevo che avresti accettato....ohhh siamo arrivati guarda" apro la portiera ed esco andando verso la casa comunità. Arrivo vicino al cancello e noto che era parcheggiata una Ferrari davanti, di coloro rosso fuoco, bellissima che solo in una prossima vita mi sarei potuta permettere. Sento i passi di Sasha raggiungermi e riprendo a camminare a testa bassa ed entriamo. Oggi non c'erano tante persone solo la signora Soline che puliva come sempre, la saluto dolcemente e mi dirigo verso le scale, mi copro la testa con il cappuccio della felpa e inizio a salire verso camera mia, non volevo incontrare lo sguardo di nessuno, continuo a salire finché non sbatto contro qualcosa o meglio qualcuno
"Hei piccolina ti sei fatta male" chiede una voce amorevole maschile, cerco di alzarmi
"Mi scusi non l'avevo vista "alzo lo sguardo e incontro quelli di un uomo alto, sembra un modello.
"Io devo andare grazie per l'aiuto "entro nella mia stanza e mi butto sul letto e provo a dormire ma invano. Comincio a ripensare all' incontro di prima con quel signore era :alto, vestito elegante e qualcosa mi dice che è la sua auto quella parcheggiata sotto, portava un orologio d'oro, aveva gli occhi color nocciola i suoi lineamenti erano simili ai miei, terribilmente simili.
"Posso entrare? "mi risveglio dai miei pensieri sentendo la voce della mia assistente sociale
"Cosa c'è "sospiro stanca.
"Lui è qui "mi alzo di scatto e guardo la porta, aspettando di vedere un ubriacone.
(Si forse giudico in fretta, ma voi cosa avreste al posto mio?) Ma per mia grande sorpresa entra lo stesso uomo in cui mi sono imbattuta prima ,ma questo non e possibile, non può essere. "Allora....io vi lascio soli "chiude al posta Sasha. Mio "padre "si avvicina a me e di scatto mi abbraccia e stringe forte come se avesse paura che io me ne andassi, in quell' abbraccio sentivo un nuovo calore che colmava quello che la mamma aveva lasciato quando se ne andata, ma quel calore era troppo sbagliato da percepire. Lui mi aveva abbandonato. "Mi sei mancata piccolina "la sua voce era spezzata, sentivo un nodo alla gola e nonostante lo odiassi per qualche ragione ricambio anche io l'abbraccio.

Lo so l'immagine non del idea ma provate a immaginarlo voi questa storia invece e la nostra caro rose

#spazioautore
Allora che mi dite di questo capitolo vi piace, scusate per gli errori ortografici ma ci sto lavorando sopra.
Vi piace Rose? tranquilli vi farò vedere anche Jack. Per oggi è tutto. vi auguro una buona giornata e ci vediamo lunedì

PS.buona pasqua