cap. 3

99 7 13
                                    

scusami per stasera...capisco che siamo grandi, ma ci stiamo dividendo e mi manca il nostro rapporto.
buonanotte ciubeka.

mi svegliai con un mal di testa allucinante e sul comodino trovai una tachipirina con un bicchiere d'acqua poggiati su un tovagliolo scritto.

ti voglio bene ciuffetto, stasera dormo da te.
riprenditi

sorrisi.

scesi in salotto con solo i pantaloni e mi trovai le due ragazze che facevano colazione assieme.
"buongiorno" salutai sbadigliando "che si mangia?"
"per te nulla, per noi fragole con la panna" mi illuminai vedendo la ciotolona colma di fragole e panna.
"come da bimbi"

era tradizione che il 31 agosto per colazione si mangiavano le ultime fragole con la panna, come segno di fine estate.
ci piaceva farlo da sempre e forse lo faremo fare anche ai nostri figli.

"beh? non mangi?" mi risvegliò dai pensieri Fede, io mi andai a sedere al tavolo e iniziai a ingozzarmi, trovando poi della panna sul naso.
"sei carino così, non cambi mai" rise Iris

"sei carino così, non cambi mai" rise Iris

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

[...]

andai in stanza cercando di studiare qualcosa.
la scuola alla fine era il linguistico, dove c'era anche Iris, e dare una rispolverara alle lingue non era una brutta idea.

"Ale posso?" bussò
"vieni vieni" rimasi concentrato a leggere i verbi in spagnolo "oh sei occupato..."
"perché piangi?" alzai lo sguardo
"nulla tranquillo ti lascio studiare"
"ei" mi alzai andandola ad abbracciare "che è successo"
"mi ha scaricato per una mia compagna di classe" si liberò totalmente abbracciandomi stretto, io le diedi un bacio sulla nuca e la dondolai
"vuoi sdraiarti?" le chiesi notando il tremolio corporeo, lei annuì e in poco tempo ci trovammo abbracciati sul mio letto
"non voglio dirti le solite frasi non ti meritava, cazzi suoi perché so che non aiuterebbero...solo...sono qui se hai bisogno di una spalla su cui piangere la notte ok kika?" ottenni un mugolio come risposta
"grazie Ale..."
"e di cosa...ci sono sempre"
"si ma certe volte ti ho allontanato io"
"è uguale kika...non ti ho mai odiata per quello....sono io la causa?"
"mh?"
"della rottura, so che in classe tua ci siete solo tu e Fede di femmine"
"ok è perché è troppo geloso di te ma non preoccuparti non me ne frega nulla" si alzò asciugandosi il mascara colato "va bene cosi" tirò su col naso
"tu lo amavi vero?"
"ovvio che lo amavo...ma per lui non era abbastanza si vede"
"prima o poi troverai la persona giusta"
"me lo hai sempre detto Ale...è due anni che me lo dici e due anni che ci soffro per questa cosa, io e l'amore non siamo compatibili"
"tempo al tempo kika" magari...no nulla
"che stavi studiando?" cambiò discorso
"spagnolo, stavo ripassando i verbi"
"figo...facciamo i compiti assieme? Fede è uscita con Alicia"
"io me ne stavo bene anche qui" risi tirandomi su "e comunque ricorda che non sanno cosa si perdono gli altri, sei bellissima" le scoccai un bacio sulla guancia
"sai...se non fossi mio fratello ci avrei provato con te" le sorrisi malinconico, avendo la conferma che lei non prova nulla per me oltre che amore fraterno, ma lei non doveva saperlo.
"anch'io kika...anch'io" mi alzai dal letto "pancake?" chiesi aprendo la porta della stanza, lei sorrise e scese giù per le scale di corsa
"mi conosci bene ciuffetto" più di quanto credi...

[...]

"comunque stasera Fede non c'è e Katia è uscita con il suo compagno, siamo soli"
"film horror?"
"no che poi non dormo"
"tanto dormi con me...vero?" alzai lo sguardo dal piatto incontrando quelle iridi verdi che tanto amavo.
"giusto..però ho pur sempre paura...ci guardiamo un romance?"
"e che palle" risi "che vuoi vedere di romance"
"ah boh...dopo vediamo su netflix, è uscito da poco After"
"non mi sembra il caso, ho visto il triller e sei troppo piccola per quelle cose"
"piccola...faccio 16 anni tra due giorni"
"lo so bene"
"daiiii per una volta che non c'è la mamma"
"va bene" sbuffai sapendo che non era una buona idea vedere un film di gente che scopa assieme a Giusy.
Alessandro è piccola.

"te l'hai già fatto?" mi andò di traverso un pezzo di pancake
"che domanda è?"
"boh magari per i borghi di Londra" chiusi gli occhi sorridendo, pensando che la mia prima volta era con una sconosciuta di Londra mezzo ubriaco nello scantinato del suo bar.
"uhhhhh ci ho azzeccato"
"non dirlo a Katia"
"sese"
"guarda che dico a Greta che stasera vuoi vedere After"
"ok manteniamo i segreti l'uno dell'altra"
"bene" mi alzai sistemando la roba usata e ponendo i piatti in lavastoviglie
"che mangiamo stasera?"
"una pizzetta?" propose appendendosi al mio braccio, io mi voltai sorridendole
"che belle le tue fossettine"
"me lo avrai già detto mille volte"
"te ne dirò anche milleuno"
"va bene kika"
"mo mi chiami kika?"
"preferisci ciubeka?"
"NO....assolutamente no" risi.

una volta ordinate le pizze e mangiate andammo in camera mia per vedere il film proposto e una scena tira l'altra si fecero le 2 di notte.
"andiamo a letto?" sbadigliai "oja" e niente si era addormentata tra le mie braccia
"ottimo...buonanotte" le scoccai un bacio sulla nuca e rimasi fermo ad osservare il soffitto.
improvvisamente tutto il sonno che avevo scomparse, lasciando spazio alle miriadi di pensieri che mi torturavano non appena lasciavo la mente libera.
per questo lavoravo sempre anche d'estate, perché almeno non morivo nell'oblio dei pensieri.
ho un sogno, ma non credo diventerà realtà, troppo difficile per una persona come me.
cantare non è da me.
cioè, è da me ma non riuscirò perché ogni volta che provo succede qualcosa.
sono andato a Londra per studiare musica, ma tutto quello a cui pensavo era Iris perché mi mancava.
mi mancava lei nella mia vita a Londra, e non nego che mentre mi facevo l'altra ragazza pensavo a lei e si è da pervertiti egoisti.
forse anche da malato mentale.

"Ale" mi chiamò
"dimmi"
"sei bello" sorrisi poggiando la testa all'indietro
"anche tu"
"tu di più"
"modestamente" dissi ottenendo un deficente come risposta
"a che ora tornano le altre due?"chiesi
"non ne ho idea"
"ottimo"
"perché?"
"così per sapere" non perché ti vorrei dire che ti amo da quando ho memoria
"mh" si alzò "mi vado a mettere il pigiama"
"si anch'io" andai in bagno e misi i pantaloni grigi lunghi e larghi che rubai a mio padre, tolsi la maglia e mi diedi una lavata perché olezzavo la stanza.
c'era veramente troppo caldo

"ah proprio a petto nudo"
"già"
"ottimo"
"parli tu con mezzo culo di fuori"
"sarebbe curioso sapere perché mi hai guardato il culo"
"sarebbe curioso sapere perché alle 2:35 del mattino non dormiamo ancora"
"non cambiare discorso" venne verso di me abbracciandomi "mi mancavano I tuoi abbracci"
"dillo pure che volevi vedere i miei pettorali da vicino" risi
"ma vaffanculo....comunque si hai messo su massa"
"a tirare su degli scatoloni vedi che massa metti"
"bella la mia roccia" mi diede un pugno sugli addominali e io mi ritrassi dal dolore
"non ero pronto" dissi con la voce smorzata dal dolore
"eeee vabbe ti ho dato un pugnetto" su voltò andando nel letto, io corsi da lei e la caricai in spalla per poi buttarla sul letto e trovarmi sopra di lei
"1-0" dissi guardandola in ogni suo lineamento
"vorrei avere un ragazzo che mi guarda come tu mi guardi"
"vorrei avere una ragazza che mi provoca come tu mi provochi"
"beh..."
"scusami" dissi baciandola, seguendo l'istinto al 100%.

London Boy- Alex WyseDove le storie prendono vita. Scoprilo ora