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Purtroppo dopo il pranzo Harry era costretto ad andare nell'ufficio dell'insegnante di difesa.

Hermiome era sul sentiero di guerra e quando lo vide si arrabbiò tantissimo.

<< Perché non hai detto nulla?>> domandò Hermiome arrabbiata.

<< Cosa dovevo dire?>> chiese Harry guardando Hermiome.

<< Di Lui! Di quello che ha fatto a Cedric Diggory, perché quello ch'è successo a Cedric è colpa di Tu Sai Chi, vero? >> chiese Hermiome.

Non vi era solo Hermiome, ma altri che passavano di lì si erano fermi per sentire la conversazione, altri appena sentirono il nome di Cedric si fermarono a guardare Harry soprattutto i Tassorosso.

<< Harry solo tu sai la verità, dilla!>> esclamò Hermiome << Cedric è stato attaccato da Tu Sai Chi oppure come dicono tutti sei stato tu per poter prendere i meriti e i riconoscimenti?>> chiese la ragazza.

<< Devi dire la verità!>> disse una Tassorosso << Cedric è in coma per colpa tua! E voi farci credere ch'è stato Tu Sai Chi. Sei un vigliacco Potter.>> disse.

Harry si sentiva male, non poteva ancora credere che Tom, Lord Voldemort era suo padre, ma non poteva farne a meno di dire quello che Silente si aspettava.

<< Cedric Diggory è stato attaccato da Lord Voldemort! Non ho fatto nulla per mandarlo in ospedale mezzo morto. Eravamo lì... lui con la bacchetta in mano e io pure... Lui disse Avada Kedavra e io ho intercettato il suo incantesimo... non potevo lasciarlo morire... mi aveva salvato la vita... >> disse piangendo << Lui era più forte è l'incantesimo non l'ho uccise... è Stato Lui a mandare Cedric in ospedale.>> rispose alla curiosità di tutti.

<< Allora perché sei rimasto zitto davanti a quella megera?>> chiese Hermiome.

<< Cosa dovevo fare? Dirle come hai fatto tu che ha torto? Per una volta, per una volta nella mia vita che cerco di studiare, poi quella megera come la chiami tu è un insegnante e lavora per il ministro... non puoi insultarla e trascinare anche me!>> esclamò Harry.

<< Da quando hai paura di dire quello che pensi? Sembra che tu abbia paura dell'insegnante e del ministero? Ti stai rammollendo Potter!>> esclamò una voce dal gruppo.

Sì. Aveva paura. È aveva tutte le ragioni per farlo.

<< Per una volta capisci come mi sono sentita io in tutte le volte che tu decidi di buttarti in qualche impresa!>> disse lei con ripicca.

Detto questo si fece strada tra la folla e andò nell'ufficio anche Harry la seguì senza dire nulla sapendo che le parole dette sarebbero finite nella bocca di tutti.

La donna li stava aspettando loro con un aria di superiorità.

<< Sedetevi. Scrivete entrambi: Devo rispettare l'autorità!>> disse.

Vi erano due banchetti singoli con una piuma e un foglio.

I due ragazzi si guardarono e andarono a sedersi.

<< Quante volte?>> chiese Hermiome.

<< Finché il messaggio non sarà chiaro.>> rispose la donna in rosa.

Hermiome ed Harry non dissero più nulla.

Harry aveva già scritto la frase due volte e cominciava a sentire qualcosa nella mano sinistra. Posò la piuma e si massaggiò la mano e vide anche la ragazza che aveva difficoltà...

Harry cercò di non distrarsi e scrivere quella frase altre tre volte, la mano cominciò a pizzicare...

Man mano che lui scriveva la mano sinistra gli faceva male. Guardò Hermiome e anche lei aveva difficoltà.

Amore perduto Amore ritrovato Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora