those red eyes

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CAPITOLO - 7

LUCIFERO

Quel tono di voce era così delicato, quasi gentile, e quel sorriso che nonostante era sempre sul suo viso mi diede come una sensazione che per una volta fosse un sorriso sincero.

Abbassai lo sguardo cercando di nascondere il mio rossore momentaneo, era una sensazione strana, anzi tutta la situazione è stata strana, però..mi fa piacere vederlo più fiducioso.

Quando rialzai lo sguardo lo vidi ancora con quel sorriso.."altezza, non sono il tipo che richiede soccorso per qualcosa".."eh?".."ma, visto che è stato così gentile con me ieri sera ad essersi preso cura di me in un momento molto svantaggioso e che non ne ha fatto parole con gli altri", si fermò per qualche secondo.

Si avvicinò a me con molta calma, lo vidi prendermi la mano e avvicinarla a sé con delicatezza.."vi sono grato dell'aiuto vostra maestà", concluse appoggiando la mia mano alle sue labbra e baciarla.

Io diventai terribilmente rosso di quel gesto, institivamente allontanai la mano e abbassai lo sguardo.."n-non c'è di ché, ma voglio mettere in chiaro che è stato solo un caso!".."ahah, siete proprio uno spasso vostra altezza".

Lo vidi voltarsi dall'altra parte e farsi strada per l'hotel.."comunque sia..se vi dovesse servire qualcosa sappiate che la mia porta sarà sempre aperta", esclamò per poi andarsene.

Io rimasi sorpreso di ciò che mi aveva detto, non seppi cosa fare o pensare, era la prima volta che vedevo alastor comportarsi in modo così..educato.

Mi voltai dall'altra parte cercando di nascondere il rossore che si faceva strada nel mio viso, era una situazione molto inaspettata.

Dopo poco tornai in me e ripresi a fare diverse cose che potevano servire all'hotel, vedevo come Charlie si stava impegnando per aiutare i demoni a redimersi facendo esercizi o piccole attività da fare tutti insieme.

Mi presi una pausa e andando al piccolo bancone del bar non potei non notare la luce negli occhi di mia figlia, si vedeva che voleva impegnarsi al massimo.

A tale vista non potei fare a meno di sorridere.."è fiero di lei sire?", mi domandò husk con una bottiglia pronta per versarmela nel bicchiere.

Lo fermai subito per poi rispondere alla sua domanda.."oggi no, per un po' vorrei fermarmi con l'alcool e si..sono molto fiero di lei".

Guardai per poco Charlie per poi voltarmi verso husk che mi guardava con occhi stupiti.."beh è bello vederla così naturale, lo sa senza l'alcool siete più simpatico".."ma dai ahaha", in quel piccolo bancone si potevano sentire delle risate come due grandi amici.

La giornata alla fine passò velocemente come un fulmine, era l'orario in cui c'era chi usciva per trascorrere una bella serata e chi voleva restare all'hotel.

Husk per un po' si occupò di dare da bere ai clienti, tra loro c'era anche Angel il quale non perse tempo nel fargli qualche battutina provocante.

Non potei fare a meno di sorridere a tale vista, si vedeva benissimo che tra i due c'era un'intesa, in un primo momento la mia testa cominciò a pensare a come sarebbe stato se io e alastor diventassimo amici.

(Beh..se penso a ciò che è successo in questo ultimo periodo non so quanto possiamo considerarci amici).

Presi le scale e andai in camera mia, con molta calma mi dirigo verso il balcone e rimango lì per un po' a guardare il cielo, mille furono i pensieri che attraversavano la mia mente.

Continuai a chiedermi se stare qui con Charlie fosse stata la scelta giusta, a chiedermi dove fosse Lilith e del perché mi avesse lasciato.

Se penso che per questo sono caduto in depressione, a bere fino allo sfinimento e non essere stato un buon padre per charlie, tutte cose di cui provo molta vergogna.

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