incontri

972 49 18
                                    

« pupa come mi dovrei vestire secondo te? » chiesi affacciandomi alla camera da letto della mia amica trovandola già intenta a cercare dei vestiti nell'armadio, ero sempre stata molto insicura nel modo in cui mi vestivo e per questo chiedevo sempre l'aiuto o l'approvazione dalla mia migliore amica, sapevo che sarei andata sul sicuro con il suo aiuto.
« hai portato già tutto? » chiese puntando i suoi occhi color ghiaccio su di me, avevo sempre amato i suoi occhi, erano ipnotizzanti.
« si, forse manca qualche tubino ma non mi andava neanche di metterlo » dissi cercando di ripensare a quello che nei giorni precedenti avevo ficcato nella valigia che avevo fatto un po' a caso cercando di farci stare più cose possibili, la metà dei miei vestiti in quel momento erano pieni di pieghe per via del malo modo in cui li avevo riposti nella valigia.
« allora vieni andiamo »
Sere mi prese per mano e mi portò nella mia stanza questa volta piazzandosi davanti al mio armadio in cerca di qualcosa da consigliarmi.
« ecco »
la mia amica scelse per me una gonna di jeans nera abbinata ad un top scollato a maniche lunghe viola scuro, il secondo era del mio colore preferito e solo per questo accettai subito l'outfit scelto dalla mia amica senza nessuna esitazione, cosa che capitava veramente troppo poco spesso.
« nessuna esitazione? » chiese la mia amica ridendo continuando a cercare vestiti nel mio armadio, ero sicura che stesse cercando qualcosa anche per se stessa ma ormai condividevamo qualsiasi cosa quindi prestarle i miei vestiti non sarebbe stato un problema.
« posso? » chiese con gli occhi da cucciola mostrandomi un paio di pantaloni a palazzo.
« certo che puoi! sono tuoi, io non li metto più tanto » dissi sorridendo, la mia amica mi venne incontro e mi abbracciò ringraziandomi poi con un bacetto sulla guancia.
« vado a prepararmi, fallo anche tu »
annuii sorridendo mentre Sere si dileguava nella sua stanza per fare quello che aveva appena detto.
misi i vestiti che poco prima la mia amica aveva scelto per me e mi spostai sulla scrivania, presi i pochi trucchi che mi servivano e feci quello che meglio sapevo fare: un filo di mascara ed una linea di eye-liner sugli occhi, un po' di blush sulle guance e una passata di gloss sulle labbra, quello era il trucco più semplice che io fossi in grado di fare.
« amore sei pronta? » chiesi alzando la voce per farmi sentire, controllai l'orario sul telefono, 23.25, tra cinque minuti saremmo dovute essere al locale e come sempre eravamo in ritardo.
mi alzai dalla sedia e misi i miei soliti dottor martens, misi una giacca sulle spalle vista la bassa temperatura di gennaio e mi diressi verso l'ingresso di casa dove la mia amica mi stava aspettando sorridente.
« dove vai vestita così bella? mi vuoi forse tradire? » chiesi con tono serio facendo sorridere la ragazza che era in piedi di fronte a me.
« volevo solo fare colpo su di te, scusami » disse reggendo il gioco, io e lei eravamo fatte così, amavamo provarci l'una con l'altra in modo ironico dicendoci però cose che pensavamo realmente.
« sei bellissima comunque pupa » dissi sorridendole mandandole un bacio volante per non sporcarle le guance di gloss.
« parli tu » disse lei avvicinandosi lasciandomi un bacio sulla guancia senza però sporcarmi visto che non si era ancora messa il rossetto sulle labbra.
« andiamo dai »
presi Serena sottobraccio ed insieme uscimmo di casa, chiudemmo la porta a chiave e poi salimmo in macchina dirigendoci verso il locale nel quale ci aveva invitate Andrea.

« ma dove diamine è? » chiese la mia amica guardandosi intorno, non eravamo ancora entrate nel locale ma scrissi comunque al corvino chiedendogli dove fosse.
« sono nel privè, è a nome Locci » dissi leggendo ad alta voce il messaggio che mi era appena arrivato, la ragazza accanto a me mi diede una leggera gomitata sorridendo e poi mi prese la mano trascinandomi con lei dentro al locale.
l'odore di alcol misto a quello di sudore si fece spazio nelle mie narici causandomi un senso di nausea, non ero mai stata abituata a frequentare quei posti ed ogni volta che ci andavo li odiavo sempre, o almeno a primo impatto.
« amo dov'è il privè? » chiese la mia amica alzando la voce in modo da riuscire a sovrastare il rumore della musica.
indicai con la testa un tavolo loco lontano da noi, erano presenti sei ragazzi e tra quelli era compreso il ragazzo dai capelli corvini che quel pomeriggio mi aveva invitata, cercai in qualsiasi modo di non incrociare il suo sguardo ma non ce la feci, appena i miei occhi si incontrarono con i suoi sul suo volto si aprì un grande sorriso con il quale ci invitò a raggiungerli.
« ciao bellissime » disse lui sorridendo salutando me e Sere con un cenno di mano, entrambe ricambiammo timidamente.
« loro sono i miei amici » continuò poi senza mai togliere quel grande sorriso che aveva sul volto.
ci presentò tutti i ragazzi, spiegandoci anche poi i loro vari soprannomi in modo tale che non ci confondessimo o che capissimo di chi stessero parlando se avessero chiamato uno di loro con un nome diverso.
« che strani soprannomi che avete » dissi accennando un sorriso, ero seduta affianco alla mia amica ma nell'altro lato era presente uno degli amici del corvino.
« noi facciamo parte di un collettivo, magari ne avete già sentito parlare, i ' bunker quarantaquattro ' e i soprannomi che ci diamo in realtà sono i nostri nomi d'arte » disse il ragazzo dai capelli rossi che era seduto accanto alla mia amica.
« oh si ho sentito qualche canzone, ma non ho mai cercato nulla su di voi » disse la mia amica sorridendo grattandosi la nuca imbarazzata.
« probabilmente ho sentito qualcosa ma giuro che non me lo ricordo » dissi accennando una risatina.
« vabbè ragazze parliamo di altro » disse il biondo ossigenato sorridendo, i ragazzi non volevano mantenere le attenzioni su di loro e la cosa mi fece piacere anche se alcune volte mi misero in soggezione.
dopo qualche minuto di conversazione il cameriere arrivò con gli ordini che avevano fatto i sei ragazzi prima del nostro arrivo, li poggiò tutti sul tavolo e poi se ne andò augurandoci una buona permanenza.
« non sapevamo cosa prendervi per cui abbiamo optato per un classico gin tonic, spero vi piaccia » disse Andrea sorridendo, io e Serena ringraziammo i ragazzi per il pensiero, avrebbero anche potuto non prenderci nulla ed invece avevano deciso di azzardare sulla scelta pur di non farsi trovare a mani vuote.
feci per prendere il bicchiere di fronte a me ma la mia mano si scontrò con quella del biondo che era seduto affianco a me.
« oh scusa » dicemmo all'unisono con tono imbarazzato.
« prendilo pure » disse sorridendo afferrando l'altro bicchiere rimasto che si trovava di fronte a Jack, sorrisi ed annuii ringraziandolo mentalmente.
« bel braccialetto comunque »
abbassai lo sguardo sul mio polso, la manica della mia maglietta si era leggermente alzata lasciando intravedere il braccialetto rosa che il mio migliore amico mi aveva regalato prima della mia partenza.
« grazie » dissi sorridendo.
al momento non diedi molto peso a quella semplice frase ma finii per ripensarci tutta la serata, ero sicura che ci fosse qualche collegamento con quel ragazzo dai capelli biondi ma non capivo quale fosse.

« amo ti giuro! è così familiare » dissi entrando in casa lasciando cadere a terra la mia borsetta in modo tale da poter togliermi gli stivali che mi stavano torturando i piedi da tutta la sera.
« magari è solo un'impressione tua amo, però se c'è qualcosa dietro sono sicura che lo scoprirai » disse la mia amica sorridendo appoggiando la sua mano sulla mia spalla, era da tutta la sera che la frase del biondo mi rimbombava nella testa, si era accorto di quel piccolo particolare che nessuno mai notava, nemmeno la mia amica se ne era accorta.
« ora vai a dormire, liberati la testa ok? » continuò passandomi la mano su tutto il braccio per confortarmi.
« però sono sicura! si chiama Pietro proprio come lui »
« il tuo migliore amico d'infanzia che aveva promesso di non dimenticarti che non si palesa dopo aver visto l'unico segno che è rimasto? dubito possa succedere rora, sicuramente avrebbe subito accennato la cosa se fosse stato lui »
le parole della mia amica furono come un macigno, non per il modo con cui le disse ma per il significato che si portavano dietro, sapevo che fosse così, sapevo che non avrei più rincontrato quel ragazzo ma dentro di me c'era accesa ancora la speranza che un giorno ce l'avrei fatta, che sarei riuscita ad abbracciarlo un'altra volta.

Pietro's pov

« ragazzi ve lo giuro, c'è qualcosa che mi fa pensare che sia lei »
il braccialetto della ragazza che quella sera era venuta al locale con noi era quello che quando ero piccolo avevo regalato alla mia migliore amica quando si era trasferita, era l'ultimo ricordo di me che le lasciai ed era impossibile che qualcuno potesse averne una copia esatta.
« Fares ma se ne sarebbe accorta che tu sei il suo vecchio migliore amico » disse Duccio, il rosso voleva darmi conforto ma in realtà non sapeva che stava solamente peggiorando la situazione.
« dai Piè, la inviterò ancora ad una festa o a qualcosa del genere, magari così capirai qualcosa di più » disse Andrea avvicinandosi a me, il corvino al contrario del rosso era riuscito a capire la situazione e stava cercando di aiutarmi in modo concreto, cosa che in quel momento apprezzai decisamente di più.
quella sera non feci altro che pensare a quella ragazza dai capelli biondo cenere che più mi ricordava la mia piccola migliore amica che speravo di poter abbracciare nuovamente.

________

NOTA AUTORE

ciaoo!!
capitolo notturno x sere
scusate gli errori ma sto ascoltando il nuovo album della sad e il nuovo singolo di tripolare e non sto capendo più nulla.

vi voglio bene
( sere t amo )

- rora ☀️

cuori di rame | faresDove le storie prendono vita. Scoprilo ora