via da te

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scesi velocemente dal treno e mi diressi verso l'uscita della stazione dove il ragazzo dai capelli lunghi mi stava aspettando.
« ciao bellissima » disse lui sorridendo appena mi vide, lo salutai con un cenno di mano e gli andai incontro stringendolo a me in un abbraccio come ero solita a fare quando salutavo tutti i miei amici.
« concertone a Firenze eh? » dissi ridendo dando una leggera gomitata al ragazzo accanto a me.
« hai visto? se ti va ti faccio passare nel back sta sera » disse il moro sorridendo, non potei far altro se non accettare, non si diceva mai di no ad un concerto, sopratutto se era di uno dei tuoi cantanti preferiti.
« che domande Diè, ovvio che mi va » dissi ridendo trasportando in una risata Diego.
« come sta andando comunque? ci sentiamo spesso ma non mi dici mai nulla » dissi mentre ci incamminavamo verso il centro della città.
« così così, io e Nina ci siamo lasciati da qualche settimana, cerco di non pensarla ma faccio estrema fatica »
« oh, non lo sapevo, mi spiace tanto Diè » dissi sorridendo prendendo la sua mano e stringendola nella mia per confortarlo, lo vidi sobbalzare ma non ci feci molto caso, probabilmente non era abituato a questo tipo di contatto che io, invece, avevo con tutti i miei amici.
« a te invece come va rora? » chiese lui guardandomi negli occhi.
« tutto bene, io e Pietro abbiamo iniziato, finalmente, a frequentarci » dissi accennando un sorriso che però scomparve appena ripensai al fatto che non avevo avvisato il biondo di questa uscita, sapevo benissimo che ci sarebbe rimasto male, speravo solamente che non avrebbe avuto una reazione esagerata.
« non mi sembri tanto felice però sai » disse lui stringendomi la mano che non aveva ancora lasciato da prima.
« lo sono, è solo che ho paura della reazione che avrebbe se scoprisse che siamo usciti insieme »
mi lasciai scappare il pensiero che mi stava girando in testa dal primo momento in cui ero scesa dal treno, mi morsi la lingua e staccai la mano da quella di Diego aumentando il passo lasciando il moro dietro di me.
« ei ferma non scappare » disse lui raggiungendomi, mi prese un braccio e mi fece girare verso di lui guardandomi con un dolce sorriso sulle labbra per tranquillizzarmi.
« scusami, mi sono fatta scappare un pensiero ad alta voce, non avrei neanche dovuto dirtelo » dissi grattandomi la nuca imbarazzata.
« se non ti va di parlare di questa cosa non dobbiamo farlo per forza - disse sorridendo, mi tranquillizzai in un attimo, era così strano sentirmi capita da un ragazzo con il quale avevo parlato così poche volte - che dici, prendiamo un gelato? »
« non posso rifiutare » dissi sorridendo.
Diego aspettò che fossi io a guidarlo, visto che non essendo del posto non sapeva dove andare, ci dirigemmo verso la gelateria più vicina alla stazione, nonché la mia gelateria preferita di Firenze, e ci sedemmo sui tavoli esterni aspettando che qualcuno venisse a prendere la nostra ordinazione.
« non penso arriverà qualcuno » dissi ridendo, erano ormai dieci minuti che aspettavamo e nessuno era venuto a servirci, probabilmente dovevamo entrare noi.
« vado io ad ordinare, che cosa preferisci? » chiese alzandosi dal suo posto, feci per alzarmi ma il moro mi bloccò obbligandomi a rimanere lì dicendomi che avrebbe fatto da solo.
« un cono con il pistacchio e la stracciatella grazie - dissi sorridendo - poi ti do i soldi » continuai, il modo annuì e senza dire nulla entrò nel locale a prendere i nostri gelati.
dopo aver mangiato e dopo aver avuto un'animata discussione su chi dei due dovesse pagare, ovviamente vinta da me, andammo a farci un'ultimo giro per la città prima che Diego facesse il suondcheck per il suo concerto.
« ci vediamo dopo allora » disse sorridendo
« a dopo »
lasciai il bacio sulla guancia al moro e salii sul treno che mi avrebbe riportata ad Empoli, anche se la sera sarei dovuta ritornare a Firenze avevo preferito passare a casa per riposare e sistemarmi prima del concerto.

arrivai davanti al luogo del concerto e scrissi un messaggio a Diego che in poco venne a prendermi fuori dal locale in modo da farmi evitare tutte le storie che avrebbero fatto le guardie se avessi provato ad entrare prima dell'orario di apertura dei cancelli.
« ansioso? » chiesi sorridendo al ragazzo che poco prima era venuto in mio soccorso.
« un pochetto, i concerti mi mettono sempre ansia, ho sempre paura di non riuscire a dare il meglio che è in me » disse lui giocando con il lembo della sua maglia.
« farò uscire la parte da fan che è in me - dissi ridendo - sei bravissimo Diego, stai tranquillo, spaccherai i culi come sempre » continuai tenendo un sorriso in volto.
« grazie rora davvero » disse lui abbracciandomi.
« adesso vai che ti stanno chiamando » dissi ridendo ancora tra le sue braccia, lui si staccò immediatamente e annuì, diede un'ultima occhiata veloce al posto per avere un minimo di orientamento e poi corse sul palco, non prima della mia buona fortuna però.
il concerto fu a dir poco bellissimo, provai un mix di emozioni che non avevo mai provato con nessun cantante, mi doleva dirlo, ma fu il concerto più bello a cui avessi mai assistito, Diego riusciva a intrattenere il pubblico e a coinvolgerlo come pochi riuscivano, e vedere che tutti erano così felici e spensierati mi fece scaldare il cuore, quasi come se fossi io la persona sul palco a cantare.
« è stato bellissimo Diè » dissi sorridendo con le lacrime agli occhi appena il ragazzo tornò del back, la parte di fan che era in me non mi aveva mai abbandonata, vederlo crescere in quel modo mi rendeva fiera di lui quasi come se fossi una sua parente, il suo primo concerto che avevo visto era stato in un piccolo locale a Milano dove entravano poco più di 100 persone e vederlo cantare davanti a tutta quella folla quella sera fu un'emozione indescrivibile.
« grazie, è stato pazzesco giuro » disse lui sorridendo, mi strinse nuovamente tra le sue braccia, quell'abbraccio però fu diverso, non era il solito abbraccio che si dava agli amici, sembrava quasi più intimo.
mi staccai bruscamente da lui, avevo un brutto presentimento e non volevo che succedesse qualcosa di cui poi mi sarei pentita, controllai l'orario e presi la scusa del treno per potermi allontanare da lì e tornare a casa.
« scusa Diè, è tardissimo, riusciresti ad accompagnarmi in stazione? rischio di perdere l'ultimo treno » dissi accennando un sorriso mentre riponevo il telefono in tasca.
« certo andiamo »
il moro salutò tutti i ragazzi ed avvisò i suoi amici che sarebbe tornato più tardi del previsto, visto che doveva fare tappa in stazione per accompagnarmi, e poi ci dirigemmo verso la stazione da dove finalmente avrei potuto prendere un treno per tornare a casa.
« mi sono trovato bene con te oggi » disse lui sorridendo, sentii un nodo in gola, il presentimento che avevo avuto prima stava ritornando, c'era qualcosa che non andava in quel momento, qualcosa di strano che non riuscivo però ad individuare.
« anch'io » dissi solamente accennando un lieve sorriso.
Diego si avvicinò pericolosamente a me, provai a scansarmi ma non ce la feci, le sue labbra finirono sulle mie in un secondo.
« ma che cazzo fai Diego! » urlai in preda al panico.
« sentivo fosse la cosa giusta da fare »
« e invece non lo è! sono fidanzata Diego, io amo Pietro tu non mi interessi, non sei nulla di più di un semplice amico »
« mi dispiace » disse lui
senza dire nulla, senza aspettare altre spiegazioni o scuse mi allontanai da lui, correndo al mio binario e salendo sul treno che mi avrebbe riportata a casa, era successo un casino e sicuramente Pietro non mi avrebbe perdonata.

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