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POV Rosa

Sono in macchina e mi appresto a fare il tragitto che da casa mi porterà in IPM, lí dove ormai da alcuni mesi ho assunto il ruolo che anni prima, quando ero dall'altra parte delle sbarre, era stato prima di Paola e poi di Sofia, con cui avevo instaurato un rapporto stretto, come di sorellanza. Ad oggi, posso affermare senza dubbio che, insieme a Carmine, lei sia stata la persona che più di altre mi abbia capito, sarà stato per il nostro vissuto cosí simile, ma aveva sempre saputo andare oltre alle apparenze, scavando negli anfratti più nascosti della mia anima, come pochi avevano saputo o voluto fare. Era stata sempre lei ad aiutarmi a ricostruire la mia anima dopo che era finita in brandelli, corrosa e squarciata dal veleno della vendetta che mi aveva pervasa anni prima e che nulla, neppure l'amore di Carmine, il suo, ed il mio per lui, era riuscito ad irradiare di nuova luce. Era come se la vita mi avesse abbracciata per poi strangolarmi. Tempo dopo scoprii infatti, che mio padre, che avevo sempre creduto un uomo dotato di grande amore per noi figli, per la sua famiglia, era stato capace di un atto crudele. Aveva rinchiuso mia madre in un manicomio facendoci credere che fosse morta. Quando la ritrovammo, Sofia si offrì per i primi tempi di ospitarla in casa sua e di provvedere al suo sostentamento, facendo in modo che ottenessi permessi più di frequente per poterla vedere e recuperare anni ed anni di mancato rapporto. Se oggi mia madre é una donna serena e ripulita da quelle schifezze che per anni le hanno dato in quel posto di merda, é anche grazie a lei. Era con me anche nel mio primo giorno di lavoro. Si era premurata infatti di farmi trovare sulla scrivania dell'ufficio un mazzo di rose con un bigliettino che recitava "In bocca al lupo alla mia piccola combattente, so che sarai in grado di farti rispettare. Hai anche avuto un ottima maestra, del resto. Ps. Se hai bisogno, chiama a qualsiasi ora."

Mentirei se dicessi che nei primi tempi, tornare in questo luogo, riportava alla mia mente i più disparati ricordi, come in una ricerca del tempo perduto di proustiana memoria, ogni angolo di questa posto, ogni stanza mi richiamava un odore, un momento, un emozione. I volti di Silvia, Kubra, Paola, e poi Massimo, Maddalena, Nunzia e Sofia mi appaiono chiari come li avessi davanti a me in quel momento, c'é pure Carmine, e pure chillu nfame d'Eduardo, che per anni ho creduto un fratello. Pian piano mi sono sforzata di non lasciarmi sopraffare dai ricordi e di concentrarmi sul ruolo che ho ora, quello di educare i ragazzi e le ragazze, di provare a dargli un futuro migliore, anche se non sempre é facile, anzi. C'é sempre qualche ragazza che mi guarda con aria di sfida, ricordandomi talvolta del mio passato, o qualche ragazzo con la testa per aria che prende a botte un suo compagno e bisogna intervenire per sedare la rissa. I più divertenti però sono quelli che mi fanno le moine per avere i permessi. Oggi però é una di quelle giornate in cui i ricordi riaffiorano. Prima di varcare i cancelli che mi conducono in IPM e quindi in ufficio, gli occhi si posano sul campetto, ed allora ecco un ricordo che si staglia nella mente ed arriva dritto come una frustata, rivedo tutto. I ragazzi da un lato e le ragazze dall'altro, isolati perché era sparita la pistola del comandante, quasi l'alba, io che mi avvicino alla recinzione e Carmine fa lo stesso dalla sua parte, gli sussurro che é 'a vita mia, che senza di lui non vivo e che se saremmo dovuti morire, lo avremmo fatto insieme, urlo che lo voglio sposare, lui fa un salto per venire a baciarmi, ci promettiamo di stare insieme tutta la vita. Chiudo gli occhi che nel frattempo stanno per addensarsi di lacrime, Carmine..come starà? Avrà realizzato il suo sogno di poter aprire un salone di parrucchiere tutto suo? E Futura, la mia piccola Futura come starà? Si ricorderà ancora di me? Una lacrima solca il mio viso, é il suono dello sportello della mia auto a riportarmi alla realtà

Buongiorno dottoré.. comandá..direttrice - si affretta, affannato, ad aprire lo sportello Rino, fratello di Gennaro, che ha preso il suo posto dopo che quest'ultimo era andato in pensione. É una persona di buon cuore, ma purtroppo abbastanza goffo e maldestro nei movimenti - avete bisogno di qualcosa?"

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