Chapter 18 - You're on your own kid, Part 1

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Non mi era mai capitato di dover dividere un capitolo in due, ma sono uscite 70 pagine di word, quindi eccovi la prima parte!

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Hong Kong, 8 anni addietro

Jaebum si issò in piedi, l'espressione compiaciuta in un sorriso serafico mentre con un gesto fluido lasciò che il sangue fluisse via dalla lama del coltello prima di riporlo nell'asola tenuta sul proprio fianco. La mano sinistra che andò alle sue ciocche corvine, tirandole indietro in un gesto elegante, forse persino troppo vista la situazione in cui erano. I suoi occhi scuri percorsero l'intera stanza, fino a posarsi sulla figura di suo fratello minore. Taehyung stava gironzolando in tondo, le mani nelle tasche dei suoi pantaloni, il cappotto nero lucido poggiato sulle spalle, lo sguardo d'ossidiana che si guardava attorno curioso e incurante dei cadaveri che li circondavano. Jaebum notò una striatura rosso cremisi sulla sua guancia, probabilmente aveva messo troppa forza nel colpire qualcuno finendo per sporcarsi di sangue a propria volta. Bambam non era lì con loro in quel momento, ma se fosse stato lì, Jaebum era più che sicuro che avrebbe avuto da ridire su come fosse lui il più pulito e impeccabile dei tre quando si trattava di eliminare qualcuno. Jaebum non poteva negare, suo fratello era senza dubbio impeccabile, e lui sapeva che sarebbe diventato l'assassino più diligente dell'organizzazione. Non che Taehyung fosse da meno, ma Taehyung... aveva decisamente altri metodi.

"Qui non c'è niente, Taetae. Possiamo tornare indietro" ruppe il silenzio Jaebum. Il ragazzino dai capelli corvini si fermò, voltandosi a guardarlo aggrottando la fronte, l'espressione corrucciata. Troppo, per un ragazzino di quasi quattordici anni. E Jaebum sbuffò un sorrisino davanti a quello sguardo. Quella stanza era diversa e si discostava dal resto che la circondava, aveva suggerito di andar via perché voleva capire se Taehyung avesse notato i suoi stessi dettagli.

"No" mormorò il minore e Jaebum inarcò un sopracciglio, prima di inarcare il capo di lato e osservarlo. Aveva imparato, nell'ultimo anno e mezzo, quanto Taehyung potesse essere criptico; eppure, semplice da decifrare la maggior parte del tempo. Non tutto ciò che diceva era letterale, a volte, bastava semplicemente intuire cosa potesse esserci oltre. Bastava capire cosa Taehyung fosse in grado di percepire prima ancora che il resto del mondo potesse vedere.

"Cosa pensi?" gli domandò infatti il Boss. Taehyung tornò a guardarsi attorno, l'intero salone in cui erano era una specie di biblioteca, immensa, i suoni che creavano un eco, dispersiva persino. Jaebum l'aveva notato fin da subito. Era decisamente una stanza insolita per trovarsi nella sede principale di una delle organizzazioni criminali più efferate di Hong Kong, la sua soddisfazione per l'intelligenza del suo fratellino più che evidente.

"Non è... giusto – soffiò fuori Taehyung – Tutto questo... è strano, sbagliato. C'è qualcosa che non torna, non dovrebbe funzionare così"

"Non dovrebbe funzionare così?" domandò retoricamente il maggiore, e il corvino annuì arricciando il naso. Un gesto che Jaebum gli aveva visto fare infinite volte quando qualcosa non gli piaceva, o quando qualcosa non era come dovesse essere. Almeno, secondo Taehyung.

"E' una stanza insolita, sì. Soprattutto per il luogo in cui si trova" ragionò ancora Jaebum. Suo fratello annuì, inclinando il capo di lato con fare analitico nello sguardo.

"C'erano troppe guardie per essere solo una... biblioteca? Perché il Boss del clan Wang dovrebbe avere una biblioteca nel suo quartier generale? – continuò Taehyung lasciando passare lo sguardo sui cadaveri – E sembravano anche piuttosto insistenti nel riuscire ad allontanarci da qui il più in fretta possibile. E' strano, non credi anche tu, Hyung? Essere pronti a morire e per cosa? Libri... No, c'è di più. Deve esserci di più qui dentro" Jaebum lanciò uno sguardo alla stanza, biblioteca, in cui erano. Il sangue cremisi dei cadaveri stava macchiando il pavimento di marmo bianco e candido come la neve, la luce flebile della luna che filtrava attraverso le enormi vetrate che costeggiavano il lato destro della biblioteca. Lì dentro c'erano decisamente troppi dettagli che non tornavano.

Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku RetellingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora