Chapter 16 - Moodswings

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Se Jeno aveva pensato anche solo per un istante che un allenamento con Jungkook potesse essere sfiancante al punto da togliergli il respiro e lasciarlo dolorante per giorni, beh, aveva dovuto ricredersi. E aveva dovuto ricredersi perché, invece, un allenamento con Jungkook e Taehyung assieme era quanto di peggio chiunque avrebbe mai potuto immaginare. O meglio, il suo mentore nelle vesti di 'mentore della mafia' era... Jaemin aveva ragione. Jaemin avev...

"Di nuovo. Con più forza" disse la voce di Taehyung. Inflessibile, asettica, precisa. Jaemin aveva fottutamente ragione. E se Jeno non se ne era ancora reso conto quando Taehyung gli aveva puntato contro una pistola giorni addietro, di certo se ne stava rendendo conto adesso. Quanto Jaemin avesse ragione. Kim Taehyung non era uno solo, no, Kim Taehyung era duplice, persino di più. Il mentore dinnanzi a lui non era il 'suo' mentore, lì davanti a lui non c'era Kim Taehyung detective dell'agenzia investigativa privata. No. Il ragazzo dai capelli corvini e gli occhi d'ossidiana che si ritrovava dinnanzi adesso era il mentore che aveva addestrato Jaemin anni addietro. Kim Taehyung, il demon prodigy della mafia, incubo di qualsiasi nemico ostile, la metà diabolica dei Soukoku. Jaemin avev...

"Ancora" disse nuovamente la foce inflessibile del maggiore mentre Jeno prendeva un respiro e si rialzava da terra per l'ennesima volta. La sala d'addestramento era quasi rasa al suolo. Crepe sul pavimento, sulle pareti, polvere, il sudore che ricopriva lui e Jaemin, graffi, tagli, carenza d'ossigeno. Jaemin aveva fottutamente ragione. Il demon prodigy, nelle vesti di mentore, era un incubo di un nuovo e assurdo livello. Erano in quella stanza da ore. Jeno nemmeno sapeva più quante, ma ciò che sapeva era che il suo corpo quasi non reggeva più. Se dopo tre ore con Jungkook si era sentito in pezzi, adesso credeva di essere sul serio sul punto di svenire e non risvegliarsi per giorni.

"Tredici" sentì dire a Jungkook. Il suo sguardo che finì sul ragazzo dai capelli rosso fuoco, le mani nelle tasche della giacca di pelle, lo sguardo grigio che andava ad intervalli regolari da lui e Jaemin mentre si muovevano velocemente per sincronizzarsi l'un l'altro a Taehyung che invece non aveva smesso un solo secondo di seguire con lo sguardo loro due. Ancora e ancora, urla, suggerimenti di strategia, colpi su colpi, e poi a terra, ancora una volta.

"Di nuovo" Taehyung. Pugni, calci, ringhi, l'abilità delle ombre di Jaemin che gli causarono l'ennesima ferita, i suoi graffi che fecero sibilare di rabbia il moro. E poi a terra. Ancora una volta.

"Di nuovo" ancora Taehyung. Jeno strinse gli occhi, le energie sempre meno presenti, il suo corpo che gli urlava di star fermo, di smetterla, di dargli il tempo di riprendersi, di respirare, di... basta. Basta. Non ne poteva più, ma...

Di nuovo.

Ancora.

Sbagliato.

Di nuovo.

Ancora.

Non funziona.

Sbagliato.

Non è abbastanza.

Di nuovo.

Non vi ho ordinato di fermarvi.

Di nuovo.

Continuate.

Ancora.

Di nuovo.

Non basta.

Più veloce.

Sbagliato.

Sbagliato di nuovo.

Ancora una volta.

Ho detto più veloce.

Concentrati.

Sbagliato.

Non è abbastanza.

Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku RetellingDove le storie prendono vita. Scoprilo ora