Buon compleanno, Taetae!
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Jeno spinse la porta dell'agenzia con così tanta forza da rischiare di cadere in terra come un sasso. Non era del tutto colpa sua, non questa volta almeno. Spingere la porta in quel modo era venuto spontaneo, soprattutto considerando che la porta in questione avrebbe dovuto essere chiusa a quell'ora del mattino. Quel giorno toccava a lui aprire l'ufficio dell'agenzia, motivo per cui, ritrovarsi la porta già aperta non fece altro che metterlo in guardia in un istante. Qualcuno si era forse introdotto in ufficio? E per quale ragione? E se la Mimic avesse deciso di tendere all'agenzia un'imboscata e catturare qualcuno di lor...
"Se fossi un nemico a quest'ora ti ritroveresti già bloccato in terra. Nella migliore delle ipotesi, ovviamente" e la voce più che familiare di Taehyung lo portò a sgranare gli occhioni scuri mentre spalancava interamente la porta per posare gli occhi sulla figura del... del suo mentore. Taehyung era lì, in piedi, poggiato vicino al bordo della propria scrivania, le ciocche corvine appena scomposte, il suo cappotto beige perennemente ordinato, sebbene invece della solita camicia, in quel momento portava un maglioncino nero a collo alto che Jeno non gli aveva mai visto indosso. Probabilmente non era neanche il suo. Probabilmente doveva appartenere a Jeon Jungkook, o forse ad uno dei suoi fratelli... in fin dei conti, Jeno non lo vedeva da tre giorni. Tre giorni che Taehyung aveva passato alla mafia dopo ciò che era successo nella sala d'addestramento. Le bende che si intravedevano dai polsi erano sempre lì, gli occhi d'ossidiana che sembravano starlo studiando, e Jeno...
"Mi verrebbe da chiederti se per caso il gatto ti ha mangiato la lingua, Jeno, ma dato che sei tu stesso una tigr..."
"Hyung!" esclamò Jeno interrompendolo e... e fiondandosi verso di lui senza quasi rendersene davvero conto. E il suo gesto fu così impulsivo e istintivo, totalmente fuori da ogni logica, che persino Taehyung non riuscì a muoversi in tempo, e in meno di un secondo Jeno era lì, il volto contro il petto del corvino e le braccia attorno a lui. Taehyung che sgranò gli occhi d'ossidiana all'inverosimile, il fiato che gli si bloccò in gola per un istante, perché Jeno... Jeno lo stava abbracciando. E Taehyung restò immobile in quella stretta per una manciata di secondi, il corpo del ragazzino contro il suo che sembrò persino appigliarsi a lui con troppa forza, come se Taehyung potesse sparire da un momento all'altro così com'era comparso.
'Ti sorprenderesti di quante cose si riescano ad ottenere con un 'mi dispiace' realmente sentito' così gli aveva detto Jungkook tre giorni addietro. E dopo la reazione avuta da Jeno in quel momento nel vederlo, dopo essere stato sorpreso da un abbraccio invece che da rabbia e rancore... forse le parole di Jungkook iniziavano ad avere un senso concreto.
"Mi dispiace" sussurrò Taehyung, liberando una mano dalla tasca del suo cappotto per portarla alle ciocche bianco latte del ragazzino, scompigliandole appena. Come faceva suo fratello con lui. Come faceva Jungkook. E forse, le parole del suo coniglio divennero persino più concrete quando avvertì come Jeno si irrigidisse appena, se per il suo gesto o per le sue parole, Taehyung non avrebbe saputo dirlo. Probabilmente, era sconvolto per entrambe.
"Hyung..." soffiò appena, scostandosi e rompendo l'abbraccio per poterlo guardare, ma senza allontanarsi troppo così che Taehyung non smettesse di scompigliargli le ciocche bianco latte. Taehyung che inclinò appena il capo di lato, come se stesse studiando il suo stesso gesto, e Jeno non riuscì a non sorridere davanti a quell'espressione e a quel modo di fare che urlava 'Kim Taehyung' da ogni dove.
"Jungkookie ha detto che avrei dovuto chiederti scusa per quello che è successo l'altro giorno – ammise il corvino sconvolgendolo persino di più – Non volevo spaventarti, e non volevo farti del ma..."
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Our Dark Duet | Taekook - A Soukoku Retelling
Fanfic"Ciao, Bunny" Kim Taehyung. Pochi secondi, prima che una linea rosso cremisi gli comparì in viso. "Psycho" disse Jungkook a mo di saluto, aumentando la presa e avvicinando il volto al suo continuando a tenerlo per i capelli. Il suo sguardo grigio i...