Una nuova......MAMMA????

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"Tesoro, ricordati che ti voglio tanto bene". L'immagine di mia mamma era bellissima. Il suo volto, bello, luminoso e giovane mi sorrideva dolcemente. Poi mi abbracciò con così tanta tenerezza che il mio cuore si riscaldò velocemente. La mia mamma. Quella era solo e unicamente la mia mamma. La strinsi forte anzi fortissimo a me, sperando che tutto fosse reale e non un sogno. Il suo tocco, il suo abbraccio in quel momento sembravano così reali. Il suo calore mi riscaldava il corpo ma non come gli abbracci di Mirko. Dopo un po', stavo per chiederli dove fosse finita e perché era morta ma un' altra voce mi stava scuotendo :"Emy! Signorina Emy si svegli forza è tardi" Lulu mi stava svegliando scuotendomi un po' sulle spalle.
"Ora devi andare tesoro" mi disse la mamma accarezzandomi delicatamente la guancia:"No mamma, aspetta non mi lasciare" ma non finii la frase che lei scomparì.
Aprii gli occhi di malavoglia e davanti a me ritrovai il volto di Lulu di fronte al mio. Quando finalmente aprii gli occhi vidi che lei sorrise contenta nel vedermi finalmente sveglia.
"Oh!" Disse:" Finalmente ti sei svegliata! Ma sai che ora sono? Hai saltato la colazione e tra poco anche il pranzo. Su, su, si alzi adesso altrimenti come farà a guarire. La salute viene soprattutto da uno stomaco pieno di cibo, e visto che non ha fatto colazione dirò alla cuoca di cucinare moltissimo per lei". Sbuffai stanca e senza contraddire mi feci vestire, mi feci pettinare e lavare da Lulu. Mi sentivo fiacca e senza forze eppure un sorriso gentile rimaneva impresso sulle mie labbra.
"Lulu" dissi pensando durante la mia domanda al volto brillante della mia mamma:" Sai per caso come si chiamava la mia mamma??". Lulu si blocco all'istante.
"Come mai questa domanda?"
"L'ho sognata ma non le ho chiesto il nome. Me lo diresti tu?"
Un sorriso triste le affiorò sulle labbra:" Aveva il nome molto simile al tuo. Si chiama non Emy ma Emily. Tu sei la sua copia, bella, dolce e timida proprio come lei". Io abbassai lo sguardo. Non avrei mai pensato che fossi davvero uguale alla mia mamma. Non feci più domande, mi misi solo silenziosamente davanti allo specchio. Lulu uscì e appena lei scomparì, comparve al suo posto Mirko.
"Buongiorno mia cara Emy" mi disse sorridendo.
Mia-cara-Emy. Come mi piaceva essere chiamata così.
"Oggi voglio farmi un giro della casa dopo mangiato tu non puoi proprio venire?" Gli chiesi.
"Emy" mi disse:"Prima devo spiegarti alcune cose" e così iniziò a parlare:"Ecco....uffa non so da dove iniziare. Ti dico solo una cosa finché non compierò 16 anni io potrò uscire solamente per almeno 5 ore e non di più, dopo i sedici anni però dovremo vedere se potrò uscire. Per favore non fare domande tu sappi solo questo posso uscire solo 5 ore e non di più." Io non potei fare nessuna domanda perché lui non me lo permise.
"Mi dici almeno una cosa, come faro a portarmi l'enorme specchio dietro? "
"Prendeti dietro un piccolo specchio non enorme. Ci entro lo stesso sai?". Presi subito lo specchietto portatile e mi misi a ridere vedendo trasferire Mirko dallo specchio enorme a quello tascabile. Scendemmo così io potei mangiare e passare qualcosa tramite lo specchietto. Quando Lulu aveva detto che ci sarebbe stata parecchia roba per me non avevo capito che la cuoca Jane avrebbe fatto una tavolata da matrimonio. Il cibo sarebbe bastato per almeno 20 o 30 persone. Mangiai un bel po' ma non tutto perché avrei finito quella sera. All'una precisa iniziò il tour della mia casa. Prima di tutto iniziammo dalla cucina. Lì Jane mi insegnò addirittura a cucinare un po'. È stato divertentissimo e Mirko mi fece promettere che gli avrei cucinato qualcosa che mi avrebbe poi commentato. Dolce non trovate da parte sua? Andammo avanti con il tour e visitammo molti luoghi che io non vedevo da moltissimo. La stanza di mio papà, la cameretta di Lulu e le altre cameriere e io lì imparai a fare mestieri, a pulire e sistemai tutta la loro stanza. Era così divertente fare qualcosa. Dopo visitammo i corridoi, alcine stanze per gli ospiti, la cantina, la soffita...e la camera della mamma. Era molto bella, elegante proprio come doveva essere stata lei un tempo. Era tutta azzurra e con colori accesi adatti ad una persona dolce come lei. Lì mi misi un po' sul letto a guardare le foto e a pensare al suo volto fin quando Lulu non mi becco e non mi caccio via. L'ultima cosa che mancava era il giardino. Mirko, che in quelle ore non era uscito dallo specchio, decise di uscire per stare con me qualche oretta. Per fortuna grazie a lui convincemmo facilmente Lulu a farmi uscire, a patto che al primo allarme di bomba entrassimo in casa.
Mirko mi spinse fino alla porta e lì ci preparammo.
"Uno" misi le mani sulla maniglia.
"Due" le piegai.
"Tre" spalancai la porta con uno spintone e il sole mi arrivò sul volto come l'aria fredda che mi scompigliò i capelli.
Il sole splendeva alto nel cielo, un aria dolce mi spettinava e mi faceva respirare più di quando aprivo la finestra. L'erba e i fiori brillavano come non avevo mai visto.
"Che bello" dissi guardandomi intorno. Mirko mi iniziò a spingere in direzione del tabolino che si trovava al centro del giardino. Lì chiedemmo a Lulu se poteva portarci un po' di the e così io e Mirko lo bevemmo tranquilli chiacchierando, ridendo, pensando alle stanze appena viste e alle cose che ho imparato. La mia vita grazie a Mirko stava migliorando sempre di più e mi stava facendo sentire non più la signorina malata sulla sedia a rotelle rifiutata da suo padre e temuta un po' dalla sua servitù, ma mi stava facendo sentire come Emy, sì malata ma sorridente, dolce, amata e servizievole. Oramai il mio cuore non faceva altro che battere all'impazzata davanti a lui. Ma essendo di due mondi diversi, sarebbe stato davvero solo mio?
Sarebbe stato per sempre con me come speravo o lo avrei potuto perdere?
Queste domande mi frullavano nella testa ma nei momenti in cui ero con lui si sfumavano senza farsi più notare, nascondendosi dal suo splendore. I fiori poi davano un senso di magia a quella atmosfera. Io presi un fiore e glielo diedi in dono. Era una rosa gialla brillante. Amavo quelle rose in più non so come non avevano spine.
"Ecco" disse appoggiando la rosa tra i miei capelli:"Ora è ancora più bella". Io arrossii fino ai capelli. Poi una frase, un'unica frase spezzò quell'atmosfera meravigliosa.
"Chi ti ha insegnato una frase così scadente ragazzino?". Il cuore quasi mi si fermò. Una donna, una stupida donna era nel mio giardino e aveva rovinato tutto.
"Chi è lei??" Gridai con quanto fiato avevo in gola attacandomi al braccio di Mirko che era accanto a me. Lo stringevo forte ma lui non diceva nulla.
La donna finalmente rispose:"Oh, hai ragione non mi sono ancora presentata io sono la Signora Adelaide. Piacere di conoscerti tesoro, sai mi ha mandato tuo nonno ha detto che eri tutta sola in questa enorme casa e mi ha chiesto di venire e prendermi cura di te o almeno controllarti".
Stavo ribollendo di rabbia chi era questa donna per permettersi di entrare in casa mia, e in più a mio nonno cosa importava della mia vita stavo bene adesso e non si doveva mettere in mezzo nessuno.
"E poi chissà" continuò lei:" Forse potrei diventare anche la tua nuova mamma" io rimasi impietrita. Una nuova mamma....? Quella donna troppo alta e magra con un sguardo che mi incuteva disguto e paura allo stesso tempo la mia nuova mamma? NO! Mai e poi mai quella orribile donna sarebbe diventata la mia mamma! MAI!
Non so cosa mi prese, era come se il cervello non avesse più il controllo sul mio corpo. Gridai, mi tenni la testa, mi vennero degli spasmi muscolari e il mio corpo tremava tutto. Ormai non lo controllavo. Non sapevo più cosa fare, non capivo più nulla, la testa mi stava martellando ferocemente. Quella lurida donna rimase immobile davanti a quello spettacolo sorridendo leggermente. Mirko invece non ci pensò due volte mi strinse forte a se e cercò di calmarmi.
"Emy, Emy sono qui tranquilla, calmati non è successo nulla calmati" ma io non mi fermavo. Alla fine per fortuna Lulu arrivò co le mie medicine e mi fece calmare. Finalmente il respiro tornó regolare e non ebbi problemi a riprendere controllo del mio corpo. Mirko mi accarezzava la testa dolcemente fino a che non mi calmai del tutto.
La donna si avvicinò a me mi prese il volto con le sue mani scheletriche e mi disse:"Non volevo farti arrabbiare tesorino" senza pensarci due volte gli sputai in un occhio. Lei si allontanò da me e dopo essersi asciugata l'occhio mi tiro con furia uno schiaffo sulla guancia facendomi volare giù dalla carrozzina a terra. Le lacrime iniziarono a scendermi copiose sul mio volto Mirko e Lulu si avvicinarono a me:"Come si permette? "Gridò Mirko infuriato.
"Non è lei quella che comanda qui non si deve permettere mai più di farle una cosa del genere CHIARO?".
Non avevo mai visto Mirko così arrabbiato. Io misi il mio volto in lacrime sul suo petto e iniziai a supplicarlo:"Ti-ti prego Mirko, ti supplico riportami in camera mia. Voglio ri-riposare". Mirko non parlò mi prese solamente in braccio e mentre io mi naacondevo per non farmi vedere piangere, si allontanaa dolcemente verso la mia camera con Lulu che invita Adelaide in casa e poi la vedo andare in direzione della camera di mia mamma.
Arrivammo in camera e fui appoggiata sul letto ma non tolsi il volto dal suo petto.
"Stai bene?" Mi chiese cercando di alzarmi il volto. Io scossi la testa:"Perché deve essere la mia mamma? Io una mamma ce l'avevo anzi per me ce l'ho ancora" non volevo avere quella donna come mamma, non la volevo e non l'avrei mai voluta. Bussarono alla porta ed entrò Lulu con in mano un regalo. La guardai e lei, sorridendo triste mi porse la foto della mia mamma. Era bella proprio come l'avevo sognata. Accarezzai la foto e vidi che sopra c'era scritto il suo nome "Emily". È proprio un bel nome, ma molto simile al mio. Lulu uscì in silenzio sorridendo dolce.
"É bella la mia mamma Mirko?" Gli chiesi e mentre lui mi coccolava mi disse:"Sì, proprio come la sua bambina"e detto questo mi diede un buffetto sul naso. Nessuno sarebbe diventata la mia nuova mamma, io una mamma ce l'ho e si chiama Emily non ADELAIDE. Che nome orribile poi. Mirko mi salutò e tornó nello specchio casa sua mentre io mi stesi sul letto.
"Mamma" sussurai:" Tranquilla nessuno diventerà la mia mamma e provvederò io fino al ritorno di papà a farla esasperare" e dette queste ultime parole, presi il mio quadernetto e progettai tutti gli scherzetti possibili e inimagginabili ad Adelaide. Hahaa che brutto nome.

Ciaoooo! Chi sarà mai questa Adelaide e perché vuole diventare la nuova mamma di Emy? Ma soprattutto cosa farà Emy per farla esasperare. Lo scoprirete nel prossimo capitolo MUAHAHAHA ;-);-):-D:-D:-D

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