Capitolo 13

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Louis aprì gli occhi, aveva male alla testa e la luce del mattino lo stava accecando. Quando mise a fuoco la stanza quello che vide lo fece trattenere il respiro. Harry era su una sedia, addormentato come un bambino. Il liscio si chiedeva da quanto tempo era lì. Portò una mano alla testa che gli faceva davvero un male cane. Andò in bagno per prendere qualcosa, quando vide la sua immagine riflessa nello specchio sul lavandino. Era conciato una merda. Un altro po' il suo collo era viola, e il labbro era un po' gonfio. Ritornò in camera ed Harry stava ancora dormendo, quindi approfittò per vestirsi e uscire. Doveva iniziare a scoprire qualcosa. Era stanco di rimanere sempre all'oscuro di tutto. Non potè evitare di pensare, che l'ultima volta che gli avevano nascosto qualcosa qualcuno era morto. Quindi ora doveva decisamente muoversi e cercare di sapere cosa nascondessero i ragazzi. Era arrabbiato con loro, doveva ammetterlo, ma capiva più o meno le loro intenzioni. Volevano tenerlo fuori dai loro casini. Forse chi lo sa, i ragazzi sono dei teppisti, forse spacciavano droga, forse fanno affari loschi. Aveva troppe domande, troppi dubbi a cui nessuno poteva rispondere.

Si avviò verso la casa della confraternita, consapevole di trovarli tutti lì. Una volta arrivato vide le macchine dei ragazzi parcheggiate più quella di Liam. Si avvicinò alla porta e l'apri lentamente sentendo le voci dei ragazzi, proveniente dalla cucina. Andò a passo lento verso la cucina, cercando di non fare il minimo rumore. Sbirciò dallo stipite e vide tutti i ragazzi dargli le spalle, una schierata di pc sul tavolo - ma non riusciva a vedere bene cosa ci fosse sugli schermi.

«Brava Mona» Niall si complimentò con la ragazza.

Louis allungò un po' il collo per scorgere le due ragazze della casa in un angolo. Mona vicino a Niall con il suo solito sorriso da civetta.

«Grazie tesoro» disse allungando una mano verso il braccio di Niall. Quest' ultimo si scansò.

«Hai solo riparato a quel casino che avevi fatto con Taylor e Louis» disse Niall chiudendo il primo pc. Lei in tutta risposta fece una smorfia.

«Allora» disse Liam ancora impegnato al pc numero due. «Facciamo un piano».

«Harry e Luce entreranno nella stanza. Mona tiene a bada Taylor. Tu e Zayn tenete d'occhio Tyler. Io penserò a Louis». Niall diede a loro tutte le direttive e i ragazzi annuirono. Il biondo tirò fuori il suo telefono e lo porto all'orecchio. «Harry» rispose.

Solo quel nome fece risvegliare Louis, che tornò verso la porta in tempo per sentir dire «cosa cazzo vuol dire ti sei addormentato e Louis non è più lì». Apri e chiuse la porta, facendo finta di essere appena arrivato, in cucina calò il silenzio. Quando entrò Niall lasciò un sospiro di sollievo.

«E qui» disse prima di chiudere.

Tutti gli occhi erano puntati su di lui. Si sentiva sotto esame, ognuno di loro stava guardando i suoi lividi. Si sentiva decisamente a disagio.

«Louis» cinguettò Luce avvicinandosi a lui e baciandogli una guancia.

«Ehi nano» disse Zayn,

Louis sorrise di rimando ai due ragazzi e guardò suo cugino, che da quando era entrato non gli aveva tolto gli occhi di dosso. La porta di casa si aprì e poco dopo Harry fece il suo ingresso con il fiatone.

«Louis,cristo, potevi svegliarmi» disse tra uno sbuffo e l'altro.

Il liscio scrollo le spalle e andò verso il frigo. Niall guardò gli altri ragazzi che uno ad uno uscirono dalla cucina.

«Hai fame?» chiese e Louis annuì. «Ti preparo qualcosa, siediti».

Obbedì, mettendosi su uno sgabello di fronte all'isola. I suoi piedi non toccavano terra così dondolavano aspettando che Niall finisse di preparargli la colazione. Sapeva che quella di Niall era solo una facciata, faceva finta di essere tranquillo ma appena avrebbe smesso di fare la colazione, lo avrebbe riempito di domande.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora