Capitolo 29

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La corsa in ospedale era stata lunga e straziante. Quello era il percorso più lungo della loro vita, sembravano non arrivare mai a destinazione. L'autoambulanza correva, correva perché Louis stava lottando contro la vita e la morte. Dalle occhiate dei medici, sembrava che la situazione era molto più grave. A dar conferma a tutto questo, era Louis stesso, la sua pelle perdeva colore e il calore umano.

I ragazzi seguivano l'autoambulanza da dietro, mentre Harry era andato con Louis. Non aveva voluto sapere ragioni, si era infilato dentro e nessuno era riuscito a farlo scendere. Per tutto il tragitto tenne la mano fredda di Louis tra le sue, le lacrime scendevano copiose sulle sue guance, e continuava a sussurrare parole sconnesse, e forse senza senso, nell'orecchio del suo fidanzato.

Appena arrivati in ospedale, dopo una corsa interminabile, i ragazzi ed Harry non ebbero neanche il tempo di dire o semplicemente fare qualcosa. Louis venne trasportato in sala operatoria d'urgenza. Ogni attimo che stavano perdendo era sacro, dovevano sbrigarsi se volevano salvare il ragazzo.

Harry fissava i medici correre con la barella che reggeva Louis, la guardava allontanarsi da lui. Ed anche quando i medici e Louis scomparirono dietro le porte, lui rimase a fissare la porta ancora sotto shock. Si sentiva svuotato di qualsiasi emozione, aveva sentito il suo cuore spezzarsi minuto dopo minuto, sembrava che qualche forza soprannaturale avesse risucchiato tutto di lui. I suoi occhi fissi ancora sulla porta, e la consapevolezza che forse non avrebbe mai più rivisto quei occhi color cielo che lo avevano fatto innamorare. Non riusciva a non pensare,che tutto questo era solo ed unicamente colpa sua. Aveva permesso per un ennesima volta a qualcuno di far del male a Louis. Forse faceva davvero schifo con le promesse, perchè questa era la terza volta che qualcuno toccava Louis.

Niall affiancò Harry, i suoi occhi erano rossi, ancora pieni di lacrime che scendevano senza sosta. Anche lui come il riccio si sentiva in colpa. Aveva tirato Louis in quel casino, nel casino che era la sua vita al college. Si girò verso Harry, i loro occhi si incontrarono e dentro leggevano lo stesso dolore che li stava logorando dentro. E forse sarà stata la disperazione, il senso di colpa o il senso di vuoto che sentivano. Perché entrambi si abbracciarono come a darsi sostegno a vicenda, come a chiedersi scusa per non aver difeso quella persona a loro tanto cara.

Non avevano ricevuto notizie per tre ore. Tre ore fatte di angoscia e preoccupazioni. I medici, gli infermieri continuavano a passare davanti a loro, ma li ignoravano, non si fermavano a dare notizie. Niall era crollato, tra i singhiozzi sulle ginocchia di Luce. Le ragazze e Luke li avevano raggiunti poco dopo. Harry continuava ad andare avanti e indietro, come un pazzo, come un drogato in astinenza. Nessuno poteva rivolgergli la parola, perché scattava come una molla, aveva i nervi a pezzi. Liam aveva subito chiamato il padre di Louis informandolo dell'accaduto, ovviamente non aveva detto tutto per telefono, ma lo aveva informato delle cose più importanti. Cioè, che se non sarebbe corso lì forse non avrebbe più rivisto suo figlio. Mark era subito andato nel panico, aveva chiuso la chiamata ed aveva preso un jet privato.

Quando un dottore aveva oltrepassato la porta, togliendosi dei guanti sporchi di sangue ed aveva chiesto; «Louis Tomlinson?» tutti i ragazzi erano corsi da lui, Luce aveva svegliato dolcemente Niall, che vedendo il medico era saltato in piedi.

«Siete suoi parenti?» domandò il medico.

«Sono il suo fidanzato. La prego mi dica come sta» chiese Harry, pregandolo con gli occhi.

«Io sono suo cugino, suo padre sta arrivando da Mullingar» spiegò Niall, vedendo l'esitazione nel sguardo del medico di rilasciare informazioni.

L'uomo sospirò ed annuì; «La pallottola ha sfiorato un arteria, per fortuna se la vogliamo chiamare così, l'abbiamo estratta...ma abbiamo riscontrato delle complicazioni. Il danno che ha ricevuto, oltre allo sparo, è davvero grande. Abbiamo trovato contusioni su tutto il corpo, e un ematoma in testa. Noi abbiamo fatto il possibile...ora sta a lui reagire. Louis è in coma, le possibilità non sono molte che si risvegli, ma non sono neanche poche».

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora