Capitolo 27

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Quando aprì i suoi occhi, fece quasi fatica a mettere a fuoco quella stanza che era sconosciuta. Sentiva uno strano sapore in bocca, e la sua testa stava per scoppiare, gli pulsava dal dolore. Cercò di alzarsi, ma fu bloccato da qualcosa alle sue caviglie. Era legato. Iniziò a sbattere ripetutamente le palpebre, per cercare di mettere a fuoco il luogo e quello che lo stava bloccando, ma era difficile, davanti ai suoi occhi c'era come una patina che oscura la vista. Una porta si aprì alle sue spalle e si irrigidì su quella che suppose fosse una sedia. Un ombra gli passò accanto e si mise davanti a lui, tra le mani aveva una cinta e fissava Louis con un ghigno.

«Buongiorno principessa, come stiamo?» chiese il ragazzo, che non aveva mai visto.

Louis alzò la sua testa verso lo sconosciuto. I suoi occhi erano ancora offuscati da qualcosa. Non ricordava nulla. Non ricordava come era arrivato lì. Non ricordava cosa fosse successo. Dov'erano i ragazzi? Dov'era Harry? cercava di mettere a fuoco il ragazzo davanti a lui, ma davvero non ci riusciva.

«Vogliamo giocare?» chiese ancora con quel ghigno stampato in faccia.

La porta dietro di Louis si aprì di nuovo, e il suono di tacchi rimbombo in quella stanza.

«Tyler mi fai male» disse una voce, che Louis aveva subito riconosciuto.

«Cammina, stupida donna».

Tyler passò di fianco a Louis, Taylor veniva tirata da suo fratello che la costrinse a sedersi su una sedia di fronte a Louis.

«Cosa vuoi fare?» chiese lei preoccupata, mentre guardava Louis.

«Questo stronzetto ti deve delle scuse» disse ridendo Tyler.

«Lascialo andare»lo implorò Taylor, guardando come Louis davanti a lei fosse fatto, tanto che non riusciva neanche a metterla a fuoco. «Cosa gli hai dato?»

«Zitta» disse prima di schiaffeggiarla.

Con un solo cenno il ragazzo slego Louis, che cadde in avanti non riuscendo neanche a stare in posizione retta. E senza neanche pensarci su, lo stesso ragazzo, scocco la cinta sulla schiena di Louis che a quello schiocco forte mugolò di dolore e inarcò la schiena.

«Togligli la maglia Taylor» ordinò Tyler.

«Perché io? Fallo tu, non voglio entrarci in questa questione» disse la bionda.

«Fallo, muoviti».

Tyler la tirò per i capelli verso il corpo di Louis, che era ancora a terra che cercava un modo per capire, reagire. Gli sembrava tutto così confuso. Taylor si abbassò verso il corpo del più piccolo e tirò via la maglia facilmente.

L'altro ragazzo,questa volta non aspettò neanche il permesso che fece scoccare ancora la cinta sulla schiena di Louis. Schiocco dopo schiocco il sangue iniziava ad uscire dalle ferite, e Louis aveva perso il conto di quante gliene aveva inflitto. Il ragazzo rideva insieme a Tyler, godevano di quella situazione. Taylor,che era davanti ai suoi occhi, aveva una mano davanti alla bocca e gli occhi lucidi.

«Calum lo stai facendo male, basta» disse avvicinandosi al ragazzo.

«Chiedi scusa a mia sorella» disse Tyler avvicinandosi al corpo di Louis, tirandogli i capelli per far incontrare i suoi occhi e quelli della ragazza.

Anche se in quel momento non stesse capendo nulla, Louis scosse la testa. Non avrebbe mai chiesto scusa a Taylor, neanche sotto tortura, anche se ora era sotto tortura.

«N-non fa niente,lascialo stare» disse la ragazza mettendosi davanti a Louis.

«Perché lo stai proteggendo, che ti prende?» chiese suo fratello confuso.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora