Parte X.

234 13 1
                                    


Rosa

Io e Silvia ci siamo allontanate con la scusa di una sigaretta, ci siamo sedute fuori alla panchina della pizzeria così lei poteva raccontarmi tutto con calma.

Le prendo le mani nelle mie per tranquillizzarla ed infonderle un po di coraggio.

« Quando siamo usciti tutti dall'IPM, abbiamo tenuto di contatti tra di noi, ci siamo visti spesso con Cardio e Pino, fino al giorno che anche Cardio è partito dicendo sarebbe andato a vivere a Milano assieme a Filippo per rincorrere anche lui il  sogno della musica, così siamo rimasti solo io Pino e Angelo, ma presto ho capito che per lui ero solo uno sfogo durante la reclusione, lui era fidanzato e non aveva detto niente»

Mi dice mordendosi le labbra, maledetto Angelo se c'ero anch'io non gli avrei permesso di usare Silvia così.

« Pino mi è stato molto vicino, così siamo diventati amici. Uscivamo per un caffè e a volte per una pizza, parlavamo dei vecchi tempi quando eravamo tutti in IPM e più volte ci siamo trovati a chiederci come mai non ci eravamo mai tanto calcolati, potevamo essere buoni amici e aiutarci a vicenda anche durante quel periodo »

La vedo sorridere mentre ricorda quei giorni, mi ritrovo a sorridere insieme a lei mentre le stringo ancora di più le mani.

« Ci sentivamo soli spesso e per questo le nostre uscite sono aumentate, siamo diventati amici molto amici, poi un giorno ci siamo baciati, fu così naturale... Lui mi ha detto che grazie a me ha dimenticato tutto il dolore che aveva per Kubra, non voleva neanche portarmi a letto, non era come gli altri ragazzi che avevo frequentato, Pino m'invitava ad uscire per un gelato e mi portava persino una rosa in regalo, era dolce e premuroso... Io pian piano me ne sono innamorata, perchè nessuno era stato così con me, forse solo l'avvocato a volte, anche se mi aveva tradita più di una volta...Ma Pino non era come lui e non cercava mai il sesso come gli altri, quando l'abbiamo fatto la prima volta, mi ha persino chiesto se ero sicura che non voleva costringermi a farlo per lui, allora Rosa ho capito di essere fregata perchè nessun uomo sarà mai come Pino, gli altri non hanno mai avuto la cortezza di chiedere se io volevo fare l'amore o no, Pino mi ha fatto capire che anch'io volevo una persona così al mio fianco, la meritavo e che per una volta una soltanto mi si chiedesse se andava bene »

Asciugo le lacrime di Silvia con il dorso della mia mano, le sorrido dolcemente e ricordo del giorno che lasciai L'IPM per il mio mancato matrimonio con Carmine, le avevo detto che noi tre, io lei e Kubra meritavamo un amore vero di essere felici, e ora Silvia era felice ma con Pino, solo che ora aveva paura che rivedere Kubra lui potesse ricadere in quell'amore che tanto lo aveva cambiato mentre Silvia aveva paura di perdere non solo lui ma anche una sua amica.

« Ragazze che combinate qua fuori »

La voce di Pino ci raggiunge come se fosse uscita appena dai racconti di Silvia, lei si asciuga velocemente le lacrime prima di rispondere.

« Stavamo ricordando il passato, e le stavo dicendo quando è bello che lei sia qui ora »

Vedo Pino accendersi la sua sigaretta e posare una mano sulla sua gamba, sorrido ad entrambi e cerco di lasciarli soli, ma Silvia mi trattiene scuotendo la testa, mi guarda supplichevole perchè lei non sa ancora come comportarsi in tutto ciò.

Mi risiedo al suo fianco e nel frattempo ci raggiungono anche Carmine e Kubra.

« Allora? »

Kubra si siede accanto a me e nota la mano di Pino credo che abbia notato anche Silvia che gentilmente gliela sposta, ma non dice nulla, o forse fa finta di niente.

Nel frattempo Carmine si è avvicinato a me per darmi un bacio, come se gli ero mancata nel in quel poco tempo che ero rimasta con Silvia.

Carmine

La serata è finita tra una risata e l'altra, ormai era davvero tardi.

« Ragazzi è stato bellissimo vederci tutti insieme, magari possiamo rifarlo »

Dice Kubra abbracciando Silvia e poi Pino, noto che l'abbraccio con lui dura un po di più e io penso che forse quei due potrebbero tornare insieme, sono felice se Pino tornerà ad essere felice con lei, visto com'era distrutto quando si erano lasciati.

« Che dite di rifarlo? »

Interviene lui staccandosi dall'abbraccio, voleva organizzare magari una bevuta tutti insieme, accettiamo volentieri.

Io Kubra e Rosa torniamo a casa di Beppe e Sofia insieme, ma avanti casa chiedo a Kubra di lasciarci soli, così lei ci saluta ed entra.

« Cosa c'è? »

Mi chiede Rosa mentre mi avvolge le braccia attorno al collo e io l'attiro in un abbraccio  mi appoggio con la schiena al muro di casa, lei posa le sue gambe in mezzo alle mie e io glielo stringo per tenerla stretta a me.

« Devo dirti una cosa, oggi ho chiesto a Massimo di darmi il numero del penitenziario dove si trova mia madre »

Osservo il cambio di espressione di Rosa, sembra preoccupata e io so anche il perchè.

« Tranquilla Tarantè, non riuscirà mai più a dividerci »

Le bacio la guancia per rassicurarla e la sento sospirare mentre le sue labbra si posano delicate sulla mia fronte.

« Porto con me anche Futura »

A quella mia affermazione, Rosa trema leggermente tra le mie braccia, non ne capisco il motivo e lei si allontana.

« Non è sicuro, non voglio che la porti li »

« Guarda che non sta te decidere cosa io creda sia sicuro o non sicuro per mia figlia, non la metterei mai in pericolo »

Dico mordendomi immediatamente la lingua per quello che le avevo detto.

« Hai ragione... Non volevo dire questo »

Si allontana ancora di più da me per avviarsi alla porta di casa e io mi sento uno stupido.

« Aspetta...Scusa, sono stato uno stronzo...Non volevo dire che tu non puoi decidere su Futura, volevo solo dire che lei comunque è al sicuro con me non le succederà niente »

Non mi sembra convinta delle mie parole, così l'afferro per riavvicinarla, ma Rosa non risponde al mio abbraccio.

« Ho combinato un pasticcio vero? Tesoro non voglio litigare con te è ovvio che puoi prendere delle decisioni, tra poco sarai mia moglie e sei la mamma di Futura tanto quando io ne sono il padre »

Le bacio la guancia e lei annuisce posando entrambe le mani sul mio petto.

« Voglio venire con te, così sarò al tuo fianco se ne avrai bisogno »

Mi dice decisa, capisco dal suo sguardo che non ci sarà modo di farle cambiare idea.

Il matrimonioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora