Parte XI

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Carmine

Alla fine Rosa mi ha convinto a venire con me, forse come idea non era stata male, visto che alla fine avevo deciso di non far salire con me anche Futura.

Il carcere non è certo un posto adatto ad una bambina, così ora mi ritrovo ad attendere l'arrivo di mia madre seduto dietro al vetro divisore, osservo i fori sul vetro messi a posta per far passare la voce, accanto al banco dov'ero seduto c'era un telefono, anche dall'altro lato ve ne era posto uno, così io e mia madre potevamo comunicare con quello.

« Carmine »

La voce di mia madre non la ricordavo così, appena mi raggiunge la vedo e non la riconosco subito, sono passati anni da quando l'ho vista l'ultima volta, avevamo litigato per quello che era successo alla moglie del comandante, ricordo ancora il disgusto che avevo provato nei suoi confronti e lei doveva ancora scontare la sua pena, non solo per quello, ma anche per tutto quello che aveva combinato negli anni, ora la sto osservando e sembra invecchiata molto, noto subito le rughe e anche alcuni capelli bianchi che le sono spuntati sotto una tinta che non aveva probabilmente rifatto, ma comunque si nota che riesce a curarsi bene anche la dentro, probabilmente ora lei comandava in quel carcere, infondo era la sua vocazione comandare.

« Come stai mà »

Dico distaccato il più possibile, non sono qui per tornare da lei, dopo questi anni, voglio che sappia della vita bella che mi sono creato con Rosa che presto sposerò, quella vita che lei ha tentato di strapparmi fino all'ultimo.

« Mi chiedi come sto »

Mi dice, ma la sua domanda le esce con un tono di voce quasi divertito, la vedo mettersi la cornetta del telefono vicino la bocca, mentre prende forse la decisione di chiudere già la nostra chiamata e andarsene, alla fine però riporta il telefono all'orecchio, ride amara come non lo era mai stata.

« Secondo te? »

« Credo che ti sei fatta la tua cerchia anche qui, per te non è difficile comandare la gente, stai sicuramente incazzata perchè non sei libera ma è quello che meriti, anche se non sei cambiata affatto »

« L'hai deciso tu, bene e quindi cosa sei venuto a fare ? »

Mi chiede guardandomi malissimo, le sorrido cercando di sembrare divertito da questa situazione, cercando di sembrare il più distaccato possibile, dovrei odiala e basta, ma non posso prendere in giro nessuno, lei è pur sempre mia madre, anche se ha tentato di tutto pur di evitare la mia unione con rosa, senza pesare che ero io quello che soffriva di più in mezzo a quell'assurda guerra, che non aveva pensato neanche un po che Rosa era solo una ragazza di soli diciassette anni che come me voleva essere felice, che non c'entrava nulla in mezzo a tutto quell'odio, ha pensato a se e pur di far del male all'ultima Ricci rimasta, aveva colpito anche me  togliendomi un amore come quello di Rosa, togliendo a sua nipote la gioia di avere una mamma.

Infondo era pur sempre mia madre e in un angolo molto remoto del mio cuore, un sentimento per lei c'era, seppur celato ma c'era.

« Son venuto a dirti che alla fine non ci sei riuscita a dividermi da Rosa, ci hai solo allontanati per poco ma lei mi ha raggiunto è tornata da me dimostrando che non è come dicevi tu che non è affatto come te e ora  sono otto anni che tua nipote Futura la chiama mamma, sono otto anni che il mio sangue dei Di Salvo è immischiato al sangue di una Ricci, presto avremo un figlio, tuo nipote non saprà nulla della merda dei nostri cognomi, penserà che siamo solo due persone che si sono innamorate e che si sono sposate... La partecipazione al matrimonio non te l'ho portata, ma tra pochi giorni sarà mia moglie e tu non potrai fare nulla.. Ah e un ultima cosa, se vuoi vedere Futura affacciati alla finestra mentre torni in cella, non voglio farla salire in questo posto, lei non deve sapere mai nulla di tutto questo. Ti prego per una volta di rispettare tutto ciò... Io qui ho finito, adesso vado... Addio Mamma »

Le dico tutto di un fiato, lei mi osserva in silenzio, forse perchè ha deciso di non venirmi contro, ormai non serve più a nulla, forse perchè ha capito gli sbagli fatti in passato, aveva perso l'opportunità di essere nonna, il suo punto debole sapevo che era mia figlia, per questo ho pensato che crudelmente evitare di fargliela vedere era una punizione peggiore di quella reclusione.

<< Noi ci amiamo, e no Rosa non gioca con me e con Futura per farti del male se guardi fuori lo capirai >>

Dico infine alzandomi, sono tentato di chiederle qualcos'altro, ma era meglio così che me ne andavo.

Lei mi saluta con la mano, noto che mentre la alza è tremante, ma forse sono solo io a pensare che in qualche modo le ho toccato il cuore.

Il mio ora è più leggero, anche se sotto sotto, dentro di me in quell'angolo remoto dove so che risiede il sentimento che provo per mia madre, il mio cuore un po sta soffrendo.

Donna Wanda

Ho lasciato che mio figlio mi sputasse tutto quello che aveva da dirmi, l'ho fatto perchè tanto sapevo che non era qui per cercare di riavvicinarsi a me, Carmine non può sapere che io conosco tutto della sua vita al di fuori da Napoli.

Non so dove vive con Rosa, ma so che lui e la Ricci stanno insieme e che sono una famiglia felice, in fondo questo mi basta.

Ho capito i miei errori quando sono entrata in questo carcere, ho provato a comandare come dice lui, ma non sa che non ci sono riuscita, non sa che la legge del carcere è dura ed è diversa dalla vita fuori, qualcuno di più grande di me comanda su tutti, persino su di me, ora sono un pesce piccolo.

Ma riesco lo stesso a farmi rispettare.

Non gli ho voluto dire niente, ho scelto semplicemente di fare ciò che dovevo fare in passato, lasciarlo andare per la sua strada la sua felicità con quella ragazza, l'ho capito di notte perchè i pensieri qui corrono veloci quando al buio non riesci a prendere sonno, allora ripensi agli errori commessi e che avresti potuto non commettere. Specie se fai del male all'unico motivo che ti tiene in vita, tuo figlio.

Il comandante che per lui è stato più padre del suo stesso padre, dopo un mese dalla mia reclusione è venuto a trovarmi dicendomi che voleva in qualche modo perdonarmi, che il suo perdono era per me una punizione  e che ormai non potevo fare più nulla contro nessuno, gli risposi ''Il mio unico dolore la mia unica punizione è stata perdere mio figlio e mia nipote'' Da allora Massimo venne a trovarmi per raccontarmi di Carmine, non so bene perchè lo faccia, forse ha capito che dentro di me risiede sempre il cuore di una madre.

Sono stata io a chiedergli di non dire niente a mio figlio, del mio pentimento, era meglio così, sono sicura che se Carmine sapesse che ora sono cambiata, cercherebbe di riavvicinarsi e non voglio, lui ora ha la sua famiglia e io non ne farò parte.

Mi ha portato alcune foto di Futura e di Carmine, in una di esse vi era persino Rosa con in braccio mia nipote mentre spegneva delle candeline per il suo compleanno.

Volevo strappare quella foto, ma non ci sono riuscita, osservavo quasi tutte le notti quella foto che fu per me la realizzazione del male che avevo creato in mio figlio, se lasciavo Rosa sposare Carmine fin da subito forse ora lui non mi avrebbe odiata a tal punto da tenerci a venire qui da me e a sbattermi in faccia la sua felicità lontano da me, forse ora potevo avere la possibilità di avere un contatto con lui e la sua famiglia.

Mentre sto tornando in cella, mi fermo avanti alla finestra come mi aveva chiesto Carmine e lo vedo, vedo mio figlio uscire dal penitenziario e Raggiungere Rosa e Futura che stanno giocando nel piccolo parco giochi che di solito viene usato dai bambini quando vengono a trovare un loro parente qui in carcere, vedo Futura ormai grande che neanche saprà della mia esistenza mentre corre verso lo scivolo sotto lo sguardo attento di Rosa, vedo Carmine avvicinarsi a lei e darle un bacio mentre insieme iniziano a dondolare Futura sull'altalena, questo mi basta a farmi spuntare il primo ed unico sorrido della giornata.

Poso la mano su quel vetro sporco e penso che se Carmine è felice anche con una Ricci lo sono anch'io, purtroppo ho messo anni a capire che la sua felicità era più importante che Rosa era diversa proprio come diceva lui, se l'avessi capito prima ora magari anch'io potevo essere li con loro a giocare con mia nipote, ma sono felice lo stesso.

Dopo tanto tempo sono felice per loro.

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