quattro

143 7 0
                                    

Il mattino seguente Leila fu chiamata a lezione in saletta da Rudy. “Questa settimana voglio assegnarti un pezzo che farai piano e voce, magari con un altro strumento ed una canzone diversa riusciamo a sbloccare qualcosa. La canzone è Rapide di Mahmood, qualcosa di più moderno. Ti faccio dare spartito e testo dal maestro Giovanni e potete iniziare ad arrangiarla” Disse Rudy. Leila sorrise amaramente, almeno Rudy ha pensato di darle un pezzo più moderno e più nelle sue corde. Iniziò subito a prepararlo, finendo una lezione ed essendone anche soddisfatta. “E con l'inedito come siamo messi?” Chiese Rudy. “È pronto al 90%” rispose Leila. “Fammelo sentire” chiese Rudy. Leila annuì, prendendo il suo portatile.

Seguimi di notte che ti porto altrove
Ti vesto con le labbra tu non sai il mio nome
Mi ripresento ancora ma con il cognome
Non voglio confidenza ma sublimazione

“Mi piace come gira, un po’ meno il testo, ma chi sono io per giudicare?” disse Rudy. “È l’unico che può essere inciso, quelli più recenti li devo ancora lavorare tanto” disse Leila. “Su questo hai ragione, almeno hai qualcosa. L'hai arrangiato da sola ve?” Chiese Rudy, e Leila annuì felicemente. “Bene, bene. Ci vediamo domani in saletta per inciderlo allora” Disse Rudy, congedando Leila. Lei tornò in casetta, in un mood strano. Era felice che il suo inedito sarebbe stato inciso, però era un po' delusa perché a Rudy non piaceva il testo, e perché a dire il vero nemmeno lei era convinta del suo progetto. “Come mai sto muso lungo, bimba?” Chiese Matthew, lasciando scontrare Leila con il suo petto. “A Rudy non piace il testo…” sospirò Leila. “Quello in spagnolo?” Chiese Matthew, accarezzando i capelli a Leila. “No, gli ho fatto sentire quello pronto da un pezzo” disse Leila. “Posso sentirlo?” Chiese Matthew. “Ti faccio leggere il testo, non ho voglia di cantare” disse Leila, triste. Tirò fuori il testo e lo passò a Matthew. “Allora, è un testo che di solito a Rudy piace, se scritto da un ragazzo” specificò Matthew. “Già” confermò Leila. “E allora sai cosa? Tu questo pezzo lo incidi e dimostri a Rudy che anche le ragazze possono fare questa roba” la incoraggiò il biondo. Leila annuì, lasciandosi cullare dalle braccia del suo migliore amico, il suo porto sicuro.

Il giorno dopo Leila uscì dalla sala incisione molto più soddisfatta di quanto si sarebbe aspettata. Il suo inedito girava meglio di ieri, ed aveva anche avuto una conversazione costruttiva con Rudy, che dopo aver compreso il motivo per cui Leila aveva scritto quel testo iniziò ad apprezzarlo. “Bene dai, ci rivediamo domani per continuare a lavorare le cover” la congedò il professore, e Leila annuì. Quella settimana le fu assegnata una cover che le piaceva e che faceva uscire il meglio di lei. Finalmente le cose stavano andando per il verso giusto.

*

“Buongiorno a tutti” salutò Maria, facendo il suo ingresso in studio, acclamata dal pubblico. La puntata iniziò come ormai al solito con i compiti della maestra Celentano a Nicholas, e di Raimondo a Dustin. Dopo le lunghissime discussioni, alquanto inutili a parere di Leila, Maria presentò i giudici. Per il canto c'era nientemeno che Emma. Leila ne era felice, adorava Emma sia come cantante sia come persona. Il primo a scendere fu Holden, seguito da Sofia e Mew. A Mew era stata assegnata Anche fragile di Elisa, e non le era stato molto facile prepararla. Leila l’aveva aiutata, e sul palco Valentina si commosse, e Leila appresso a lei. “Tutto bene Leila?” la interpellò la conduttrice. “Sì sì, è che Vale mi emoziona sempre” sorrise Leila, guadagnandosi un bacio volante dalla sua migliore amica, che occupò un posto bello alto in classifica.

“Vieni tu, Leila” disse poi Maria. Leila annuì, infilando gli in-ear ed aspettando il piano. “Oggi al piano?” Chiese Maria. “Ogni tanto fa bene cambiare” sorrise Leila, attaccando il gelato all’asta e prendendo posto sullo sgabello. Iniziò a suonare e cantare delicatamente. Amava accompagnarsi mentre cantava, dato che era lei a controllare tutto, dalla delicatezza alla tonalità, fino all'emozione.

Dimmi cosa c'è, le vedo scendere, sono rapide chiuse nell’iride che scalerò, scalerai, scalerò, come non lo so…

Leila ci mise un attimo a tornare mentalmente in studio, dato che la sua mentre stava viaggiando lontano, come ogni volta che cantava un pezzo a cui era legata. “Emma?” Chiese Maria. “Wow… mi è arrivata un’ondata di emozione che mi ha travolta. Sulla tecnica sei intoccabile, non ho sentito mezza stecca, sei davvero forte. L’emozione non la impari, ci devi nascere. E tu caspita se ci sei nata. Brava brava” disse Emma, e Leila sorrise fiera. “Leila, rimani un attimo. Abbiamo un filmato anche per te” disse Maria. “Divento anche io una specie di Kumodil?” chiese lei, ridacchiando. “Quasi” rispose Maria, facendo partire l'rvm.

In casetta non sempre va tutto rose e fiori
Ma se da una parte c’è Kumo a risolvere i problemi
Dall’altra c’è qualcun altro a cui piace aiutare i compagni…

Il primo frame mostrava Leila in saletta con Mew, mentre provava l’assegnazione. Mew sorrise rivedendosi, così come Leila. Nella seconda clip si vedeva Leila aiutare Matthew con la chitarra, seguita dalla clip di lei e Angela che cucinavano. Chiara veniva spesso aiutata con il trucco e con i capelli, Marisol veniva aiutata a buttare fuori le emozioni, Petit veniva aiutato in palestra, Mida a scrivere in spagnolo. Leila sorrise vedendo il filmato. Era felice di essere riuscita a lasciare qualcosa ai suoi compagni. “Grazie mille, davvero” disse, tornandosene al banco. Mew le scompigliò i capelli dall’alto. Leila si girò e le mandò un bacio volante.

La puntata andò avanti, ed arrivò il turno di Kumo, che doveva ballare sulle note di Mercy di Shawn Mendes. Ci mise tutta l’anima, e fortunatamente il giudice gli diede un voto abbastanza alto. Era molto soddisfatto di come aveva ballato. E dopo la gara di improvvisazione dei ballerini, vinta da Kumo,  toccò alla gara inediti, a cui parteciparono Leila, Stella e Holy Francisco. A vincere fu Stella, che era felicissima di avere la possibilità di collaborare con un produttore come Michele Canova.

I ragazzi tornarono in casetta, e Leila finalmente si sentiva felice, sentiva di appartenere ad un posto ed ad un gruppo di persone. “Amò hai spaccato” disse Chiara, stritolando Leila. “Kumodil versione femminile” continuò poi, scompigliando i capelli a Leila. Lei sorrise, arrossendo. Dopo aver chiacchierato con tutti, Leila recuperò accendino e sigarette ed uscì in giardino, per avere un po’ di tempo con sé stessa. Riuscì giusto a fumare una sigaretta, prima che spuntasse Kumo, aveva bisogno anche lui di un momento per sé stesso.

“Ormai sta diventando una tradizione” ridacchiò lui, sedendosi accanto a lei. “Non mi chiedi più se disturbi?” chiese lei, scompigliando i capelli a lui. “Ce n’è bisogno?” chiese lui, mettendo su un finto broncio che fece sciogliere lei. “No, non ce n'è bisogno. Però era una cosa carina” sorrise lei, avvicinandosi leggermente a lui. Lui ridacchiò lasciandosi cadere all’indietro sul divanetto. I due rimasero in silenzio, godendosi la compagnia l’uno dell’altra. “Quindi sei una Kumodil anche tu, ve?” Chiese lui, stendendo il braccio intorno a Leila. “Se vuoi vederla così, vedila così” alzò le spalle lei. “Per me è una cosa bella, non so come la vedi tu” disse lui. “Anche per me è una cosa carina” sorrise lei.

“Senti, ti posso chiedere una cosa?” chiese Kumo, dolcemente. “Tu hai il diritto di chiedere, ma non ti garantisco una risposta" disse lei, sghemba. “E c’hai ragione. Volevo solo chiederti per chi hai scritto il pezzo, se c’è un qualcuno” disse lui, guardando Leila curioso. “Così diretto?” disse lei, spostando lo sguardo verso il cielo. “Come dici tu, non sei obbligata a rispondere. È solo una mia curiosità, nulla più” disse lui. “Allora facciamo che lo scoprirai a tempo debito” sorrise lei. “Affare fatto. Comunque sinceramente è una mossa molto da girlboss, sai? Cioè di solito questa roba la fanno i ragazzi, ed è figo vedere una ragazza come te cantare queste cose in questa maniera” disse Kumo. “Grazie. A dire il vero non è un pezzo recentissimo, lo scrissi una cosa come 5 o 6 anni fa, però se a Rudy sembra quello giusto chi sono io per oppormi?” alzò le spalle lei. “Ci sta, ci sta” sorrise lui. Il resto della serata lo passarono a chiacchierare del più e del meno, e Leila si sentiva di aver trovato un’altra persona di cui forse si poteva fidare.

Piove § KumoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora