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“Buongiorno, buongiorno a tutti!” Salutò la conduttrice, entrando in studio. La puntata iniziò con il compito di latino che Raimondo aveva assegnato a Marisol. Leila ne aveva parlato con lei, dicendole che sarebbe stata fantastica. E così fu. In seguito entrarono i giudici, cioè Annalisa per il canto e Virna Toppi per la danza. La gara iniziò, e si esibirono a turno Holden, Petit, Nicholas e Dustin. “Leila, tocca a te” la chiamò Maria. Leila scese e recuperò la chitarra acustica, accordandola velocemente. “Cosa ci canti?” Chiese Maria. “La mia storia tra le dita, di Grignani” sorrise la ragazza. Al cenno di Maria partì, dando il meglio di sé. Rudy non ne era totalmente contento, le diede a malapena la sufficienza. Ne avrebbero parlato sicuramente in saletta, ma non avrebbe mai ammesso né a Leila né a sé stesso di aver toppato completamente l'assegnazione. Era convinto che quella canzone la potesse fare chiunque.

“Nali?” Chiese Maria, una volta finita l'esibizione di Leila. “Allora, tecnicamente sei impeccabile, mi piace tanto il tuo timbro. Però mi è sembrato come se cantassi solo per te, chiusa, magari la chitarra ti aiuta a creare un muro tra te e il pubblico” le disse Annalisa. Leila annuì, non aveva fatto un buon lavoro. Se ne tornò al posto, presa abbastanza male. Dopo di lei scese Kumo, che ballò Hai delle isole negli occhi di Tiziano Ferro. Era una coreografia leggera, d'amore, che Tiziano si era divertito a provare in sala. Ogni tanto, durante il ritornello, ebbe l'impulso di accennare verso Leila, ma evitò, per non metterla a disagio. Leila sorrise vedendolo, perché Tiziano aveva quel talento di far sorridere chiunque, semplicemente standoci vicino. Finito di ballare Maria lo fece rimanere in centro, mostrandogli un filmato in cui era sempre d'aiuto a tutti, sia con un abbraccio, sia con una parola di conforto al momento giusto. Era stato soprannominato “Kumodil”, e Kumo nel vedersi si commosse. “Adesso avrei bisogno io di un abbraccio” sorrise lui, con le lacrime che gli scorrevano sul viso. Leila ebbe l'impulso di alzarsi ed abbracciarlo, ma decise di evitare.

Finita la gara cover toccò alla gara improvvisazione per i ballerini, ed alla gara inediti per i cantanti. A gareggiare furono Mew, Petit e Holy, con Mew vincitrice. Finita la puntata, Leila non parlò con nessuno, chiudendosi in sé stessa. “Ehi, tutto a posto?” Le chiese Mew, e Leila annuì semplicemente. “Posso?” Chiese poi, aprendo le braccia. Leila scosse la testa, facendosi piccola nella camicia che stava indossando. “Capisco. Ne parliamo in casetta, se ti va.” Concluse Mew, lasciando a Leila il suo spazio. Leila le sorrise, grata. Dopo aver cambiato i microfoni i ragazzi tornarono in casetta, e Leila recuperò accendino, sigarette, diario e cuffie, andandosi a sedere sul davanzale in giardino. Fece partire la sua playlist, con le canzoni che la facevano stare bene, e si perse nei suoi pensieri.

Perché Rudy mi ha scelta se poi mi assegna pezzi che non mi valorizzano? E perché il mio inedito è ancora nero su bianco e non inciso? Merito davvero di stare qui dentro, oppure faccio prima a ritirarmi?

Il suo monologo interiore fu interrotto da Kumo, che uscì in giardino con le cuffie sulle orecchie. “Ah scusami, non sapevo fossi qui. Ti lascio sola?” Chiese il ragazzo. Leila scosse la testa. Kumo sorrise, andandosi a sedere sul divanetto e lasciando comunque spazio a Leila. E lei lo apprezzò tanto. Iniziò a scrivere, di getto, sul suo diario, sfogandosi. Una volta sfogata, decise di alzarsi e sedersi accanto a Tiziano. Non disse niente, ma aveva bisogno di una persona accanto, e fortunatamente quella persona in quel momento era Tiziano. “Se vuoi sfogarti con me puoi farlo” le disse lui, continuando a scrivere sulla sua agenda. “Grazie” disse lei, sorridendo leggermente. Tiziano sorrise di rimando, era felice che Leila pian piano si stesse avvicinando di sua spontanea volontà. Stettero in silenzio, tranquilli, godendosi uno la compagnia dell'altro. “Ragazzi, è arrivata la cena” li chiamò Sofia,  ed i due rientrarono in casetta.

Nuovamente, Leila si sedette in un angolino a mangiare da sola. Matthew lo notò, e le fece un cenno come a dirle dobbiamo parlare. Lei annuì, finendo di mangiare e mettendo il piatto in lavastoviglie. Poi si diresse in camera sua, aspettando che arrivasse anche Matthew. Detto fatto, il ragazzo entrò nella stanza azzurra, sedendosi sul letto di Leila. “Che succede? Ti sei spenta sta settimana” le disse Matthew. “È che non so se ho fatto bene a fidarmi di Rudy. Cioè ok è stato l'unico che mi voleva, però sembra che adesso mi dia i pezzi tanto per darmi un compitino e basta… non mi sento valorizzata” si sfogò Leila. “Bimba, non so cosa dirti. Però ti posso consigliare di provare a fare i pezzi come li vuoi tu, per te stessa. Lascia che Rudy ti assegni anche la lista della spesa, tu cantala come se fosse Caruso” la incoraggiò Matthew. Lei alzò le spalle, sospirando ed appoggiando la testa sulla spalla del ragazzo. Lui d'istinto la abbracciò, stringendola a sé. “Ti voglio bene, bimba” le disse Matthew. “Anche io Matt, anche io” disse lei, sentendosi finalmente al sicuro.

La jam session di Leila fu interrotta da una lettera atterratale in grembo. Il messaggero era Nicholas. “Viene da Monza ma non è specificato il mittente” la informò il ragazzo. Leila annuì, aprendo la busta. Già alle prime parole roteò gli occhi, ma decise di leggerla comunque.

Ciao topina
So che ho sbagliato tantissimo nei tuoi confronti, e in questi anni me ne sono pentito. Lorenzo mi ha strigliato per bene, così come Marta. Siccome non ti trovo su nessun social e tua mamma non mi vuole dare il tuo numero ho deciso di scriverti una lettera, come si faceva una volta.
Ho bisogno di parlarti, fammi sapere se questa lettera ti è arrivata. Mi manchi da morire, mi manca ciò che eravamo e mi manchi tu, con tutti i tuoi difetti che ti rendono perfetta. Riproviamoci, permettimi di fare le cose come avrei dovuto.
Tuo, Dede.

Leila strinse tra le mani quel pezzo di carta, respirando profondamente. Appoggiò la lettera sul suo comodino ed uscì in giardino, alla ricerca di Matthew. Aveva bisogno di sfogarsi, e solo lui conosceva bene la situazione ed il soggetto. “Ehi, ciao Leila” sorrise Angela. “Ciao. Hai visto Matt per caso?” chiese poi Leila, fredda. “No, perché?” Chiese Angela, confusa. “Niente, grazie lo stesso” disse Leila, tornando in camera sua. Prima che potesse fare altro, spuntò Mew. “Che succede? Ti vedo turbata” disse la bionda, sedendosi sul letto di Leila. Ormai aveva imparato a conoscere la sua compagna di stanza. “Mi ha scritto Fede” sospirò Leila, passando la busta a Mew. “Ma con che cazzo di faccia tosta??” Chiese scioccata Valentina, dopo aver letto la lettera. Anche lei era al corrente di tutto. “Me lo chiedo anche io. E non mi capacito del perché le sue parole hanno un effetto strano su di me” confessò Leila, tristemente. Era convinta di averlo superato, ma evidentemente non è stato così. “È normale cucciola, eri abituata a lui e forse ci sei solo affezionata. Però ti prego io, per il tuo bene, non gli rispondere” disse Mew, richiudendo la busta. Leila ridacchiò, istericamente. Mew sorrise, fiera della sua ormai migliore amica.

“Ho bisogno di Matt…” disse poi Leila, ricomponendosi. “È a lezione, dovrebbe tornare tra poco” disse Mew. Leila annuì, asciugandosi le piccole lacrime che le erano cadute a tradimento. “Ti posso abbracciare?” Chiese Mew. Leila annuì, tuffandosi tra le braccia della bionda. Poco dopo arrivò anche Matthew, confuso nel vedere Leila in lacrime tra le braccia di Mew. “Che succede?” Chiese il ragazzo. “Le ha riscritto Federico” disse Mew, accarezzando i capelli a Leila.  Matthew strinse i denti ed i pugni, ma si calmò subito, vedendo Leila sprofondare ancora di più in Mew. “Scusami bimba, ma sai che quel cesso mi fa alterare” disse Matthew, sedendosi sul letto accanto alle ragazze. “Lo so” disse Leila, singhiozzando. “Posso vedere cosa ti ha scritto il coglione?” Chiese Matthew. Leila annuì, e Mew passò a Matthew la lettera. Matthew rise, impressionato dalla faccia tosta. “Lasciamolo vivere nella sua fantasia, sei una donna nuova Leila. Senza di lui stai molto meglio, e si vede nei tuoi occhi” le disse Matthew, accarezzandole il viso. Leila si ricompose, strappando la lettera dalle mani di Matthew. La rilesse un'ultima volta, prima di strapparla in mille pezzi e buttarla nel cestino. “Ho bisogno di una sigaretta” disse, asciugandosi le lacrime ed uscendo in giardino. Matthew e Mew si sorrisero complici.

Leila se ne stava sul divanetto, fumando tranquillamente, quando spuntò Kumo. “Tutto a posto?” Le chiese, vedendo i suoi occhi rossi. “Sì, tranquillo” mentì lei. “Ti credo poco, ma non insisterò. Vuoi che ti lascio sola?” Chiese poi. “No” rispose lei. Kumo sorrise, sedendosi accanto a Leila, a debita distanza. Leila si incantò a guardare le stelle, che per lei erano fonte di sicurezza. Kumo decise di fare lo stesso. “Di che segno sei?” le chiese, cambiando argomento. “Indovina” sorrise lei. “Così su due piedi… mi sai tanto o di Vergine o di Bilancia” disse Kumo, pensandoci su. “Come mai?” Chiese lei, non distogliendo lo sguardo dal cielo. “Perché sei sempre precisa, ordinata, metodica, come una Vergine. Però vedo che ti piacciono le cose belle, e con chi vuoi sei anche dolce e tenera, come una Bilancia” disse Kumo, osservando il profilo di Leila, che adorava. Era una delle ragazze più belle che Tiziano avesse mai conosciuto. “Grazie, ma non sono né della Vergine, né della Bilancia. Sono Scorpione” sorrise lei, guardando Tiziano negli occhi. “Che figo” sorrise lui. “Io che vibes ti dò?” Chiese poi il ragazzo. “Pesci, tutta la vita. Sei un cucciolone, che però non si fa mettere i piedi in testa” rispose lei. “Wow, leggi bene le persone” disse lui, rivolgendo lo sguardo al cielo. “Oppure sei anche tu un po’ un libro aperto” sorrise lei, rabbrividendo. Stava iniziando a rinferscarsi. Kumo non esitò, e si tolse il giacchetto, mettendolo sulle spalle di Leila. “Grazie” disse lei, sorpresa. Kumo si limitò a sorriderle.

Tu mi pregavi come un angelo senza le ali, mentre tremavi, togliermi il cappotto: "Tieni, prendi il mio", "Grazie a Dio" Questa notte non avrai più freddo ma avrò freddo io…

Piove § KumoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora