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"Scusami ancora, cucciola" disse Kumo, sedendosi sul letto di Leila. "Scusami tu, ero in trance e ormai il mio primo istinto quando sono tra virgolette attaccata è attaccare a mia volta" disse Leila, recuperando il kit di primo soccorso.

"Immagino che sia perché sei piccolina di statura" disse Kumo, non riuscendo a staccare gli occhi di dosso a Leila. "Lo sanno solo Matt e Mew, ma vengo da una relazione molto tossica, in cui il bastardo mi ha anche alzato le mani, in più di un'occasione. Quindi appena sento di essere in pericolo attacco" disse Leila, alzando le spalle.

"Cucciola, mi dispiace se ti ho fatta sentire così, non era mia intenzione" disse Kumo, volendo accarezzare Leila ma frenandosi. "Ma lo so Tizi, sei un cuore di panna. Solo che essendo in trance il mio cervello era partito per la tangente" disse Leila, finendo di disinfettare le braccia di Kumo. Kumo sorrise amaramente, mentre Leila metteva via tutto ciò che aveva utilizzato. "Stasera tocca a me cucinare, vuoi darmi una mano?" disse Tiziano, cambiando argomento. "Va bene dai" sorrise lei.

I due andarono in cucina, recuperando l'occorrente. "Raga ma ieri sera chi ha cucinato?" chiese Tiziano, nel vedere il disordine e lo schifo in cui versava la cucina. "Ayle e Mida" rispose Sofia che passava di lì. Leila strinse i denti, aiutando Kumo a mettere qualcosa in tavola. Però a mangiare non ci riuscì. Lo schifo era troppo.

Oltre a lei c'era anche Mew che non riusciva a mangiare in quel lerciume. "Ma questi davvero non sanno caricare una stracazzo di lavastoviglie?" si chiese Valentina, buttandosi a peso morto sul letto. "Non ne ho idea amo ma in quel lerciume se mangio ci vomito subito dopo. E sai che sono emetofobica" disse Leila. Ormai era abituata a non mangiare, in quegli ultimi giorni era diventata una prassi.

***

"Tizi..." disse Chiara, cercando di parlare con Kumo, ma non riuscendoci. Leila lo vide uscire nel giardino sul retro, decisamente incazzato, e decise di seguirlo. Lo trovò in un angolo a piangere. Non disse nulla, ma lo strinse tra le sue braccia e gli accarezzò la testa. Kumo singhiozzò nel collo di Leila, stringendola forte e sentendosi al sicuro.

"Sfogati, butta fuori tutto" disse lei, facendogli i grattini tra i ricci. "S-scusami" disse lui, tirando su col naso. "Ne parliamo poi, tranquillo." disse lei, iniziando a dondolare come avevano fatto qualche tempo prima. Dopo cinque minuti, Kumo si staccò dall'abbraccio, e Leila, andò a sedersi sul divanetto. Kumo si sedette accanto a lei, riuscendo a smettere di piangere.

"Non sono brava a consolare le persone, ma se vuoi un orecchio o una spalla su cui piangere sono qui" disse Leila, facendo appoggiare la testa a Kumo sulle sue cosce. "È che mi sono bloccato. Cioè mi sento come se ballassi tanto per ballare, capito?" iniziò a spiegare il ballerino. "Ti sembrerà strano, ma sono nella tua stessa situa." disse Leila, senza smettere di fare i grattini a Kumo. "E sai come uscirne?" chiese innocentemente il ragazzo. "Io personalmente no, ma se elabori forse potrei aiutare te" disse lei. "Cioè non mi credo quando ballo." disse Kumo, gesticolando.

Leila gli prese una mano, intrecciandola alla sua e posandogliela sul petto. "Non saprei che dirti, per me sei sempre un ballerino incredibile" disse Leila. "Senza peccare di presunzione, posso chiederti cosa ti piace di me ballerino?" disse Kumo, aveva bisogno di rassicurazione. "Innanzitutto il tuo movimento, hai una fluidità particolare e magnetica, e quando fai i pezzi nelle tue corde ti si legge in faccia, sei magnetico" disse Leila. "C'è un pezzo mio che ti è piaciuto particolarmente?" chiese poi. "Tra tutti, ci sono Piove e Goosebumps, e vabbè con mezz'ora di sole mi hai completamente devastata. Piove e mezz'ora di sole perché ti si è vista l'anima, Goosebumps perché hai spaccato" disse Leila. "Grazie, mi fa piacere." sorrise Kumo.

"Invece dei pezzi miei ce n'è uno che ti ha colpito particolarmente?" chiese Leila, per essere alla pari. "A parte Elena, che vabbè immagino sia come un figlio per te e spacca na cifra, delle cover con fila indiana e quella in spagnolo mi hai lacerato l'anima" disse Kumo. "Grazie. Sta settimana voglio provare a fare qualcosa più up, sono stanca di cantare canzoni depresse" ridacchiò Leila, facendo ridacchiare anche Tiziano.

Piove § KumoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora