PROLOGO

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"Chiamo a testimoniare la signorina Riley Gilles Wayne."

La voce dell'avvocato mi giunge forte e chiara, rimbombando nell'aula del tribunale di San Jose. 

Tre udienze. Tre udienze porca puttana e devo ricominciare tutto da capo. È un'agonia, ancor di più vedere ogni volta la faccia dell'uomo che mi ha rovinato la vita. O dovrei dire bestia. Quel briciolo di umanità che mostrava quando era con me era tutta una montatura. Una bella cazzata a cui ho creduto per troppo tempo.

Schiarisco la voce e mi alzo dalla sedia, lisciando le pieghe che si sono formate nel mio tailleur. In pochi passi giungo al banchetto preposto per le testimonianze alla sinistra del giudice Fox e mi siedo.

Non mi prendo la briga di guardare Jocelyn, sempre impeccabile anche nella veste di procuratore; invece osservo con interesse il mio nemico. Il carcere non sembra avergli fatto più di tanto effetto, solo il viso un po' sciupato fa comprendere che il Serpente Nero non è più quello di un tempo. 

I suoi occhi mi scrutano, famelici, come se non fossimo affatto in un'aula di tribunale, ghermita di persone, ma nella sua camera da letto, pronto a sottomettermi.


Mi prende i polsi e me li stritola, portandoli sopra la mia testa, così da avere il mio corpo alla sua mercé. Lo percorre con una scia lenta e infuocata di baci. Inizia dalle gote, l'incavo del collo, la clavicola, tutto il mio petto finché non arriva al seno che prende a stuzzicare con labbra e denti. A me non resta che gemere in modo a dir poco osceno.


Non gli do la soddisfazione di distogliere lo sguardo, sono finiti i giorni in cui aveva anche solo un briciolo di potere nei miei confronti. Non riuscirai a piegarmi ancora una volta Kyle Torres.


Con forza vengo strattonata via da James. Una mano che riconosco, grande e forte, è stretta attorno al mio collo. Arpiono le mani su quel cappio umano ma sono troppo debole, non ho abbastanza forza per contrastarlo. Inizio ad annaspare, non respiro più. Aiuto!

"Non doveva finire così!" Esplode Kyle."Tu ora vieni via con me. Non osate avvicinarvi!"


Non ho ancora superato quello che è successo l'ultima notte a Manhattan Beach. Capita spesso di svegliarmi nel corso della notte, annaspando, come se stessi davvero per soffocare. 

Sento le sue mani ovunque. Sul mio collo. Sul mio viso. Sul mio corpo. Sulle cicatrici.

Rabbrividisco.

Mi tormenti di giorno, di notte, in tribunale, nella mia stessa casa. Non pensi sia abbastanza Kyle?

Sorride soddisfatto, come se sapesse esattamente ciò che mi sta passando per la testa. 

Bastardo.

Serro i pugni, cercando di controllare le emozioni che si riflettono nei miei occhi e nel mio viso. Vorrei tanto piangere e sfogare tutto questo odio che provo verso Kyle, ridurre la distanza che ci separa e fargli anche solo un quarto di tutto il male che mi ha fatto. 

Ma non servirebbe a niente, non risolverei un cazzo: la colpa è mia. 

Per quanto io abbia dalla mia parte una perizia psichiatrica che attesta la mia incapacità di intendere e di volere, aggravata dal mio essere ancora minorenne, ero consenziente. Sono sempre stata accondiscendente in tutto. La parte remota del mio istinto sapeva che non dovevo fidarmi di lui, eppure l'ho fatto. I miei amici mi avevano messo in guardia ma non ho voluto ascoltarli. 

Ho messo sottosopra la vita delle persone che amo per un semplice capriccio. Perché ero solo una ragazzina stupida in cerca dell'amore. 

Una cosa soltanto mi spinge ad andare avanti: voglio vendetta. Voglio vincere, anche mentire davanti a tutta la corte se necessario. Sto già pagando per i miei peccati, ora è il turno del Serpente Nero.

Scacco matto al Re.

"Giuro di dire la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità." Giuro con voce ferma.

La sua espressione è indecifrabile. In passato avrei pagato oro per essere nella sua testa, ora ne sono terrorizzata. Conosco Kyle, sono sicura che sta già escogitando qualche modo sadico per farmela pagare. Non importa che lui sia dietro le sbarre o meno.

Nessuno fotte un Torres e riesce a farla franca. Neanche tu mia cara Sweetie.

La sua voce mi sussurra all'orecchio come se fosse al mio fianco. Sento il suo alito caldo contro di me, la sua voce fredda e tagliente che mi fa vibrare le ossa, le sue labbra che sfiorano il lobo come ha fatto innumerevoli volte.

La stessa sensazione di quando ho letto per la prima volta questa minaccia mi pervade. Quella di essere rinchiusi in un labirinto senza via d'uscita e che il mostro da cui sto scappando riuscirà a prendermi.

Ancora una volta sto negando qualcosa a me stessa: la verità è che Kyle troverà sempre un modo per arrivare a me. 

E forse sarà proprio lui a dare Scacco Matto a me. 

Ready Set Go - Fino all'ultimo respiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora