Devo ancora aprire gli occhi e già si prospetta una giornata di merda. Ho una sbronza atroce intorno che neanche ai tempi del liceo mi riducevo così, il mal di testa che mi annebbia la mente e il telefono che non smette di squillare. Inizio a non sopportare più la voce di Aaron Lewis e la sua Mudshovel, sarà la decima volta che sento il ritornello. Chi cazzo rompe i coglioni così presto? Non è zia Amelia, lei ha la suoneria personalizzata quindi non mi preoccupo che sia successo qualcosa a Sophie.
Qualcuno mugugna al mio fianco e un braccio mi circonda l'addome. Ho fatto una cazzata, lo so. Non riferito alla mora che si è addormentata nel mio letto dopo una notte selvaggia di cui ricordo poco nulla, ma scolarmi mezza bottiglia di scotch con suddetta mora al Shelby's, incurante di avere una sessione di due ore al simulatore e altre due ore in palestra con Peter. Mi sento uno straccio e non sono pronto a essere strapazzato da Jason, il mio telemetrista e dal mio preparatore atletico ma era necessario. Nella mia testa si è scatenato il finimondo dopo che ho aperto una notifica dell'app Foto che mi proponeva uno scatto che le ho rubato sette anni fa mentre lavorava su una Pontiac Firebird del '69. Di solito riesco a controllarla ma in questi momenti di debolezza, quando le mie difese si abbassano, tira il guinzaglio e scappa dalla mia presa.
Odio il modo in cui mi tormenta, odio la sua voce, il suo cazzo di sorriso, i suoi occhietti vispi e luminosi. Tutti i ricordi che ho di lei e con lei mi assalgono senza lasciarmi un minimo di tregua. Detesto quanto potere ha ancora nella mia testa. Negli anni ho trovato i miei rifugi personali quando lei ritorna: correre, la musica a palla, un po' di sano sesso e l'alcol. Quest'ultimo cerco di evirarlo il più possibile a causa della dieta che seguo ma ieri è stata la prima cosa che ho fatto. La mia mente ha iniziato a porsi le solite domande: dove si trova, perché mi ha lasciato, se si è creata una nuova vita con qualcun altro, come diamine ha fatto ad andare avanti, se si è dimenticata di noi. Se si è dimenticata di me. Domande autodistruttive di cui non voglio davvero sapere la risposta e che mi incendiano di rabbia come solo il pensiero di mio padre riesce a fare.
"'Cause you can't feel my anger
You can't feel my pain"
Ora mi sente, chiunque egli sia. Mi ha proprio rotto i coglioni. Allungo un braccio sul comodino e a tentoni cerco di arrivare al telefono. Socchiudo un occhio, giusto per capire dove si trova il pulsante verde e rispondo.
"Che cazzo c'è?" Vorrei tanto risultare intimidatorio ma ho la bocca impastata e la voce che stride come quando si gratta cambiando marcia.
"Oh finalmente Sua Altezza si è degnato di rispondermi!" Esordisce stizzito il mio interlocutore. "Se dessero il premio come idiota dell'anno di sicuro lo vinceresti. Altro che campionato piloti!" Borbotta qualcosa che non capisco e continua. "Che cazzo stai facendo si può sapere?! Per tua informazione quando qualcuno chiama e anche in modo insistente si risponde! Il telefono non ti serve solo per scambiarti messaggini porno con la tua sventola."
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Ready Set Go - Fino all'ultimo respiro
RomanceQuanto tempo deve passare prima che un cuore spezzato torni a battere? Riley e James se lo stanno chiedendo da sette lunghi anni. Le avventure di una notte, l'ebrezza della velocità e lo studio non riescono a colmare la mancanza l'uno dell'altro. L...