capitolo 9

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La odio. La detesto. Non sopporto la sua vista. Il suo cazzo di profumo d'argan che si insinua nelle narici, si deposita nei polmoni e non mi lascia più andare. Le sue dannate gambe fasciate in quei maledetti jeans aderenti che riescono ancora a provocarmi un'erezione da paura come se fossi un adolescente ancora in balia degli ormoni. I sorrisi dolci che dispensa a tutti ma che in realtà nascondono la stronza manipolatrice che è. La mano di quel coglione di Vilander così vicina al suo culo.

E poi perché cazzo si stavano facendo una foto?!

Odio la gelosia che mi fa provare nei confronti del miglior uomo che ho in pit lane.

Odio il modo in cui mi ha bacchettato davanti a tutti, per pura e semplice ripicca, quando io e Jason eravamo nel mezzo di un'azzuffata amichevole.

Odio il profumo dei suoi cazzo di brownies che devono essere dannatamente buoni ma che mi impongo di non mangiare.

"Se continui così di quel povero hamburger non resterà nulla" mi riprende Mack alla mia sinistra.

Grugnisco in risposta e do un morso al panino che ha fatto Andrew. Che due fottuti coglioni! Dico sul serio, anche il pasto libero riesce a rovinarmi quella stronza.

"Qualcuno qui è incazzato con il nuovo ingegnere" incalza Sven. "Che c'è Superstar, ti rode il culo che ti ha fatto il cazziatone?"

"Mettitela via perché non sarà né la prima né l'ultima volta che lo farà, sembra un tipino bello tosto e difficile da domare" aggiunge Mack.

Credimi Mack, so benissimo con chi ho a che fare.

"Io non sono incazzato con nessuno." Certo se nessuno corrisponde a una morettina di un metro e sessantatré, perché quei cazzo di tre centimetri fanno sì la differenza, e con due gambe che mi fanno secco allora sì, sono nero.

"Amico, pensavo l'avresti sculacciata davanti a tutti" fa notare Logan, seduto di fianco a Mack. Quest'ultimo annuisce. "Concordo."

Assottiglio lo sguardo mentre passo in rassegna i loro volti divertiti. "Assolutamente no."

Mack geme. "Oh andiamo James, io pagherei oro per farmi comandare a bacchetta da una bomba sexy come lei. Non ti è andata così male."

È una condanna a morte per il sottoscritto, altro che bomba sexy. Ma evito di dirlo. La nostra pregressa conoscenza è già di dominio pubblico, non voglio generare ulteriori domande a cui non ho voglia di dare risposta. Borbotto un "Non rivolgerti a lei così."

Il mio amico inclina la testa, divertito. "E come dovrei chiamarla? Culo stratosferico con un cervello che le garantirebbe l'accesso alla NASA seduta stante?"

"Le hai pure guardato il culo?!" La domanda mi esce molto male e del tutto inaspettata. Tono di voce esageratamente alto, condito da un fastidio che paleso con molta nonchalance. Mi sono fregato da solo. Cazzo.

Ready Set Go - Fino all'ultimo respiroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora