Chi sei ?

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Erano ormai passati due mesi e Jadel si era abituata a ciò che tutti i giorni l'attendeva tra scopate con Evan e i suoi amici, tenere testa alle donne che la odiavano e subire ogni tanto le visite del sultano con i suoi capricci, e quelle mensili del dottore, aveva capito che se voleva riprendersi un po' di libertà doveva solo restare incinta e se questo significava scopare anche ogni ora era disposta a farlo.

Quel pomeriggio Jadel era nella libreria, sapeva leggere e tra quei libri aveva trovato le risposte a tante domande, mentre era intenta a rimetterne apposto uno si accorse che qualcuno la osservava.
Un ragazzo dai capelli corvini gli occhi verdi e una bellezza indescrivibile se ne stava sulla soglia della porta in silenzio a guardarla.
" Posso essere utile ?" Chiese Jadel abituata a vedere amici del principe di passaggio per qualche giorno.
"No grazie" rispose il ragazzo entrando della biblioteca e avvicinandosi ad uno scaffale.
"Cosa stavi leggendo?" Chiese il ragazzo a Jadel
"Un libro di fiabe" mentí lei
" Non sapevo che nei libri medici ci fossero delle fiabe" rispose sfogliando lo stesso libro che Jadel aveva appena riposto.
Lei abbassó lo sguardo, non sapeva come rispondere al ragazzo e i suoi occhi verdi che la fissavano la mettevano a disagio
I passi pesanti in corridoio interruppero qualsiasi futura conversazione.
"Sei qui" disse Pal entrando in biblioteca "le donne non sapevano dove tu fossi e c'è mancato poco che dovessi accontentarmi di una di loro" aggiunse prendendo per un braccio Jadel "vieni ho bisogno di scoparti" disse tirandola a se.
"Credo ti dovrai accontentare di una delle donne Pal" disse il ragazzo avvicinandosi a Jadel e prendendole un braccio.
Pal che non si era accorto prima della presenza del giovane lo osservò e lasciò andare la ragazza facendo un passo indietro.
"Non mi ero accorto che eri qui" disse
"Bene ora che mi hai visto vattene!" Rispose il ragazzo prendendo Jadel per una mano e trascinandola dietro di se fuori dalla stanza.

"Dov'è la tua stanza?" Chiese il ragazzo
"La mia stanza?" Rispose Jadel.
Mai nessuno aveva voluto possederla nella sua stanza ma ben si nella stanza del sesso o in altre zone del palazzo.
"Si. Avrai pure una stanza dove dormi "
" Si certo." Rispose Jadel facendogli strada verso la parte bassa del palazzo e passando davanti alle donne che la osservavano con aria stupita e furente.
"Credo siano arrabbiate con te " disse il ragazzo osservandola
"Lo so" rispose Jadel
" E ne hanno motivo?"
Jadel non rispose e aprì la porta delle sua camera.
Il ragazzo entrò si guardó attorno e appoggiò su un tavolo barcollante il libro che aveva tra le mani.
"Dimmi,  hai per caso capito ciò che qui è scritto?" chiese a Jadel indicando il libro
"Non tutto" rispose lei
"E di preciso perché una ragazza dovrebbe interessarsi di  questioni mediche?"
" Cercavo risposte"
" Risposte?! Ti senti per caso male? Credo che il sultano ti porterebbe da un medico se tu lamentassi dei malesseri"
"Sto benissimo" disse Jadel guardandolo negli occhi "ma non siamo qui per il libro quindi se vuole possiamo iniziare" disse avvicinandosi a lui e baciandolo ma vendendo respinta dal ragazzo.
"Non ti ho portato qui per scoparti" disse il ragazzo "ho solo voluto toglierti dalle mani di quel pervertito "
Jadel rimase interdetta, da quando è arrivata in quel palazzo ogni uomo le parla solo per un motivo, e ora invece ne ha davanti uno che non è interessato a lei.
Non sa sentirsi sollevata o indignata da quel rifiuto.
" Forse non sono di suo gradimento?"
Chiese ricevendo un'occhiata dal ragazzo.
"Certo che se lo sei" disse lui accarezzandole il viso
"Ma non credo che Evan sarebbe contento se ti possedessi"
Quelle parole la colpirono.
Evan non aveva mai negato a nessuno le sue "attenzioni " , perché ora avrebbe potuto dargli fastidio che quell' uomo la possedesse?
"Non hai risposto alla mia domanda" chiese lui riportando l'attenzione sul libro "cosa cerchi qui dentro?"
"Niente!" Rispose lei abbassando lo sguardo.
"Come ti chiami?" Chiese il ragazzo
"Jadel"
"Vedi Jadel hai due possibilità, dire a me cosa cercavi in questo libro oppure dirlo ad Evan"
La ragazza impallidì, cosa avrebbe mai detto ,ma soprattutto fatto, Evan se avesse saputo non solo che sapeva leggere ma anche che consultava libri medici?
Osservò il ragazzo, sentiva dentro di lei una sensazione strana, poteva fidarsi di lui, ne era certa.
" Metodi per restare incinta" disse tutto d'un fiato " Evan mi ha comprata per questo e volevo capire se vi era un modo per accelerare la cosa"
"E credi che Evan voglia davvero che tu resti incinta?" Chiese il ragazzo.
"Mi ha comprata per questo. Per dargli un erede"
" Per restare incinta entro la fine dell'anno" specificò il ragazzo. "e dimmi ti scopa più lui o i suoi amici?"
Jadel ci pensò ma rimase in silenzio.
"Come sospettavo" disse il ragazzo.
"Vedi Jadel tu hai cercato qui la cosa sbagliata" disse sfogliando il libro e aprendolo su una pagina.
"contracettivi " lesse Jadel senza capirne il significato.
" È la ricetta di un infuso" disse il ragazzo "per caso la riconosci?"
Jadel prese il libro e lesse, poi le si illuminarono gli occhi
"Certo! È la stessa che ogni sera Evan ha ordinato alle donne di darmi" chiuse il libro "quindi non devo preoccuparmi perché questa mi farà già restare incinta presto"
"No Jadel" rispose il ragazzo "questa tisana fa esattamente l'opposto fa in modo che tu non rimanga incinta "
A Jadel cadde il libro dalle mani
"Ma perché?" Mi ha comprato per questo, per ereditare il regno ha bisogno di un erede"
"Ha bisogno che suo padre sappia che entro fine anno tu sei in attesa. E mancano ancora parecchi mesi prima che l'anno scada, così ti usa per divertirsi e far divertire i suoi amici, quando riterrà che il tempo sia imminente smetterà di farti prendere questa tisana e ti scoperá solo lui.
Credi davvero che Evan si prenderebbe cura di un figlio non suo ? "
Jadel sentì le gambe tremare, tutti gli sforzi che aveva fatto non erano serviti a nulla.
"Credo che possiamo risalire, ormai Pal si sarà divertito abbastanza" disse il ragazzo riprendendo il libro e mettendolo nel cassetto del tavolo.
Jadel annui e segui il ragazzo fuori.

Dopo pochi passi Evan gli si paró davanti
"Lei è mia" disse indicando Jadel con un dito e osservando furente il ragazzo che a vederlo avrà avuto solo qualche anno più del principe, dietro di Evan arrivò Pal con il fiatone e uno sguardo preoccupato.
"Bene! Grazie che me lo hai detto" rispose il ragazzo oltrepassando Evan.
"Non puoi venire qui e fare ciò che desideri" tuonò Evan contro il ragazzo il quale si fermò e si voltó.
I suoi occhi grandi e verdi osservarono con aria di sfida il principe.
"Altrimenti?" Gli chiese " altrimenti che fai?Vai a dire al sultano che ho osato entrare qui? Che mi sono permesso di intrattenere la ragazza?" Fece un giro attorno a Evan poi lo prese per un braccio
" Fammi pensare! Cosa direbbe il sultano? Mi rimporverebbe per essermi divertito con una donna che hai comprato per avere un erede?... Perché la stai usando per questo vero Evan? Oppure mi sgriderebbe perché sono entrato in casa mia!" Tuonò ricevendo un pugno da Evan che però lui schivo.
Casa mia ... Quelle parole rimbombarono nel corridoio mentre un ragazzo dalla pelle scura e alto più di due metri si avvicinò ad Evan e lo afferrò per le spalle
"Se vuole me ne occupo io" disse rivolto al ragazzo,
"Non serve Luis... Credo che mio nipote abbia capito che deve stare buono se non vuole finire nei guai"

Jadel sentì il sangue gelarsi.
"Mio nipote"... "Casa mia" quelle parole risuonarono nella testa di Jadel e non capiva! Chi era quel ragazzo allora?

"Vieni" disse lui verso Jadel "ho voglia di vedere il giardino e mi serve buona compagnia "
Jadel lo seguì mentre Evan urló dietro di lui  cose incomprensibile mentre Pal cercava ti tenerlo fermo.

Sultan's SlaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora