Nadir

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" il giardino in questo periodo è triste, bisogna attendere qualche mese prima che i fiori più belli sboccino" disse il ragazzo camminando per il giardino e di tanto in tanto fermandosi a osservare qualche arbusto e a descriverne l'aspetto.
Jadel dietro di lui lo ascoltava parlare in silenzio mentre dentro di sé si chiedeva chi era  veramente quel ragazzo.
"Vieni sediamoci lì" le disse indicandole delle sedie in marmo poste sotto un gazebo.
"Eri mai venuta in questa parte del giardino?" Chiese alla ragazza la quale scosse la testa.
"È un peccato perché è la parte più bella, tra qualche mese si riempirà di rose portando colore e profumo... Dimmi ti piacciono le rose?"
La ragazza annuì.
"Dio mio, sembra che ti abbiano mangiato la lingua!"
"No... È solo che..." Jadel fermó la frase
"È solo che non hai capito che io sia, giusto?"
Jadel annuì osservandolo.
"Il mio nome è Nadir, e sono il principe ereditario di questo regno, almeno finché mio nipote non si deciderà ad avere un erede... Io e il sultano siamo fratelli, stesso padre, madre diversa"
" Ha detto che questa è casa sua?"
" Tutto ciò che è qui fuori o li dentro appartiene a me... Tranne le donne! Quella è una cosa che ha inserito mio nipote, incoraggiato dal sultano, hanno preso la vena donnaiola di nostra padre... prima che tu me lo chieda a differenza delle donne, che non mi appartengono, tu invece sei mia"
Jadel rimase a bocca aperta.
"Com'è? " Chiese impaurita da quell' affermazione.
" Evan ti ha comprato, con i soldi del palazzo, quindi con i soldi miei, perciò tecnicamente tu sei mia"
"E le altre donne?" Chiese Jadel non capendo.
"Jadel ! Cara ingenua Jadel! Credi che quelle donne siano state comprate?" Rise
"Alcune arrivano dal palazzo del sultano, altre sono state portate qui da Evan e trovate probabilmente in qualche bordello... Donne convinte di incastrarlo e farsi sposare... O di restare incinte e diventare parte del suo harem"
"Evan ha un harem?" Chiese Jadel non avendo mai visto altre donne nel palazzo oltre a quelle.
" il sultano nel suo palazzo ne ha uno bello rifornito, frutto delle voglie sue e di suo figlio"
"Lei non ha un Harem " chiese Jadel
" Io ? Non ne ho mai trovato l'utilità e poi credo tu abbia capito che sono stato assente fino ad ora "
Jadel annui.
" Non vuoi sapere il motivo della mia assenza ?"
" Pensavo fosse una cosa che non doveva interessarmi " rispose
" Sono stato in guerra per due anni, e sono tornato solo 6 mesi fa... Mi sono fermato nel palazzo che era di mia madre, poi mi è giunta voce che mio nipote aveva comprato una schiava sessuale per avere un figlio, e ho pensato che era meglio tornare qui per accertarmi su quello che stava combinando. "
" Cosa succederebbe se non riuscissi a dare un figlio al principe entro fine anno?"
" Il sultano deve assicurarsi prima della sua morte che la dinastia continui,  ha una brutta malattia e i medici hanno detto che potrebbe non arrivare a vedere la fine del possiamo anno, per questo ha deciso di lasciare il trono al figlio, ma ciò può accadere solo se lui ha un erede"
"Altrimenti?"
" Altrimenti al posto del figlio il trono passerà all' erede più vicino"
" Lei? " Chiese Jadel osservandolo
" Esatto! Ma intendiamoci se mio nipote avesse un erede sarei il primo a rallegrarmene non ho mai avuto intenzione di regnare"

"Jadel!" La chiamó una delle donne avvicinandosi alla ragazza e prendendola per un braccio.
" Muoviti! Il principe Evan ha urgente bisogno di te" disse.
"Come mai voi non riuscite più a soddisfarlo?" Chiese Nadir alla donna la quale lo guardò come se volesse bruciarlo.
"Avvisi mio nipote che Jadel serve a me ora, in quanto a voi tutte non penso di concedervi di essere mie ospiti ancora per molto"
La donna si irrigidì e ritornó a palazzo per riportare al principe Evan ciò che suo zio Nadir aveva detto.

Sultan's SlaveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora