Hate Is A Strong Word

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Odio che tu possa farmi sentire così.

Le sue parole riverberarono nella testa di Draco per tutta la settimana. Quando Shannon gli aveva parlato dell'uso che la Granger aveva fatto della parola odio, era chiaro che la Granger avesse già dimenticato quello che aveva detto. Lei aveva guardato lui e poi il suo braccio per quelli che erano sembrati minuti, i suoi occhi bruciavano sul suo Marchio. C'era voluto ogni grammo di autocontrollo che possedeva per non staccare il braccio dalla sbarra e portarlo fuori dalla sua vista. Per tutto il tempo in cui lei lo aveva guardato, lui si era preparato a quello che avrebbe detto.

So che mi odi Granger. Va bene se mi odi. Dovresti odiarmi. Io mi odio.

Ma era completamente impreparato a sentirla dire che non lo odiava affatto. Che odiava solo quello che lui aveva detto- odiava che lui potesse farla sentire così.

C'era così tanto che avrebbe voluto dire.

Lo so, è per questo che l'ho detto. L'ho detto per ferirti. Volevo ferirti. Lo farò ancora. Dovresti odiarmi. Ti ferirò.

Ma non c'era stato bisogno di dire niente dopo tutto. Qualsiasi cosa lei avesse visto nel suo viso era stato abbastanza. Si era allontanata di scatto da lui, versando il suo drink dappertutto prima di scappare via praticamente correndo verso la porta.

"Sei pronto?" la voce di Thomas penetrò nei suoi pensieri, riportandolo al presente.

"Sì, pronto" disse lui, allungandosi per recuperare la borsa dall'erba umida. Sussultò leggermente quando i suoi muscoli affaticati protestarono per il movimento.

Anche se le sue gambe bruciavano sempre per il dolore imminente mentre uscivano dal campo, a Draco piaceva allenarsi con i ragazzi del football. Da quando aveva detto a Thomas che gli mancava il modo in cui gli sport scolastici lo avevano mantenuto in forma, si era unito alle loro sessioni di condizionamento. Non aveva la minima capacità di giocare a calcio, e ancor meno voglia, ma gli esercizi di riscaldamento erano utili per la forma fisica generale. Correvano, saltavano, sollevavano pesi.

Oltre ai benefici fisici, gli allenamenti della domenica mattina di solito lo aiutavano a bruciare la notevole quantità di energia che sembrava accumulare in quei giorni.

O almeno, lo erano di solito.

Quel giorno non importava quanto duramente cercasse di concentrarsi, era distratto.

La Granger con un piede appoggiato su uno sgabello, la gonna che le si alzava lentamente sulle cosce. La Granger che gli rivolgeva un sorrisetto giocoso e gli faceva notare la sua abilità con le finte freccette. La Granger che lo guardava da sotto le ciglia prima di dirgli che non l'odiava.

Gemette dentro di sé. Merlino, l'asticella doveva essere proprio a terra se una parolina così "dolce" riusciva davvero a renderlo inutile.

"Resti a colazione, vero?"

Draco alzò lo sguardo e si rese conto che avevano già raggiunto la casa della coppia. Sarebbe passato oltre se Thomas non avesse detto nulla.

Esitò, ma il suo stomaco emise un sonoro ringhio prima che potesse rifiutarsi. Thomas sorrise, facendogli cenno di seguirlo.

"Hai quello che ti serve?"

"Sì, grazie," disse Draco, dirigendosi verso la doccia al piano di sopra. Non rimaneva a casa loro per colazione ogni volta, ma era una routine abbastanza frequente da tenere nella borsa un cambio di vestiti e alcuni articoli da toilette. Si tolse la maglietta sulle scale, grato di essersi liberato del tessuto fradicio di sudore.

***

"Odio il fatto che tu possa farmi sentire così."

Malfoy si girò verso di lei, ergendosi in tutta la sua altezza. Sembrava così vicino, petto contro petto. Poteva sentire il calore del suo corpo attraverso i suoi vestiti. Si sporse in avanti e appoggiò la mano sinistra sul bancone accanto a lei, ingabbiandola tra le sue braccia. Il suo respiro si bloccò mentre lui premeva il suo corpo contro il suo, facendole scivolare un ginocchio tra le gambe. Lui abbassò la testa accanto a quella di lei e le sussurrò all'orecchio.

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