Capitolo 2

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Capitolo 2 : mantenere i segreti
   
    
Riepilogo:
     
Non era qualcosa che aveva pianificato che accadesse, ovviamente. Stava appena avendo le sue prime esperienze con una ragazza che conosceva, che non aveva mai realmente amato, e anche se erano sempre stati attenti, apparentemente non era abbastanza.
Ricordava la notte in cui lo scoprì, non avrebbe mai potuto dimenticarla.
Stava studiando per gli esami finali quando sua madre lo chiamò dalle scale, dicendogli qualcosa riguardo a un uomo che voleva parlargli. Si tolse rapidamente gli occhiali da lettura e si diresse verso la porta, solo per trovare un uomo sconosciuto in piedi di fronte a lui.
"Blanchette?" chiese con tono severo e accusatorio. Michele  chiuse rapidamente la porta dietro di sé e fece qualche passo avanti.
Ebbe appena il tempo di annuire, prima che un dolore acuto si diffondesse sul suo viso.
L'uomo gli diede uno schiaffo forte e gli diede appena il tempo di riprendersi prima di sferrargli un altro pugno.
Michele, confuso, si accasciò a terra, coprendosi il volto. Sentì una voce femminile urlare, la sua allora fidanzata, implorando l'uomo di fermarsi.
Sentì lo sputo sulla sua faccia ed era troppo spaventato anche solo per pulirlo.
"L'hai messa incinta, ratto!" L'uomo ha sputato, ha sferrato un altro calcio, prima di tornare alla sua macchina.

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"Chi era quello?" Chiese, casualmente.

Anna non poté fare a meno di sorridere alla domanda.

"Quello era Fede, mio fratello." affermò, e Michele  alzò un sopracciglio, inizialmente confuso.

Anna sospirò, prima di scoppiare a ridere.

"Oh andiamo Michele, so che sei bionda e tutto il resto, ma non posso credere che tu stia davvero vivendo un momento alla Karen Smith in questo momento." Disse, e Michele  arrossì fino alla punta delle orecchie.

"Sono rimasto confuso solo per un secondo, è così pallido e..."

"E io sono nero?" Lei ridacchiò, interrompendolo.

"È adottato, Michele." Lei disse.

"Sì. Cifre." Michele  mormorò, dando un morso al suo panino e alzando le spalle, prima che Anna iniziasse a spiegarsi un po' di più.

"Quando aveva 14 anni, venne dall'Italia come studente in scambio nella mia scuola, e la mia famiglia era la sua ospite." Disse, bevendo un sorso del suo caramello macchiato.

"Per farla breve, mentre era con noi ci ha raccontato cosa stava succedendo nella sua casa in Italia, e credetemi, era roba un po' incasinata, e alla fine, dopo aver parlato con i servizi di protezione dell'infanzia di entrambi i paesi,, la mia famiglia si è offerta di prendersi cura di lui, così non sarebbe dovuto tornare indietro." Ha concluso.
Michele  annuì.

"E che dire dello zucchero nel caffè? Quella era la parte che mi confondeva di più, in realtà."
Anna sospirò, finendo il pranzo.

"È un atleta professionista, un pattinatore sul ghiaccio, ed è molto severo riguardo alla sua dieta perché deve mantenere una figura snella per poter competere, ma a volte tende ad esagerare un po', quindi ci provo faccio del mio meglio per aiutarlo, anche se lui non vuole che lo faccia." Lei spiegò e Michele  si limitò ad annuire, non volendo addentrarsi troppo nei suoi affari.

Rimasero seduti per un po' in un confortevole silenzio, prima che Anna parlasse di nuovo.

"Come sta Bianca? Non vedo l'ora che arrivi il nostro prossimo appuntamento." chiese, e il pensiero di sua figlia fece immediatamente sorridere sul volto di Michele.

"Sta andando alla grande. Le sue frasi diventano sempre più articolate con il passare dei giorni, e sembra che stia anche diventando un po' più alta." Ha cominciato.

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