Capitolo 9

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Capitolo 9 : per capirsi

"Pronto?" Chiamai Fede, scendendo le scale.

Michele  era pronto già da qualche minuto, indossava di nuovo gli abiti eleganti che indossava quella mattina per l'esame, e stava aspettando Fede seduto sul divano.

Hanno pulito tutto e ci sono volute circa quattro ore insieme per renderlo finalmente presentabile.
Rispose positivamente e si voltò per vedere il corvo tutto vestito.
Non sapeva cosa aspettarsi, ma la sua mascella quasi cadde quando posò lo sguardo su di lui.

Non è che tutto ciò che aveva indossato per l'occasione fosse particolarmente speciale, ma anche quel semplice dolcevita, pantaloni attillati neri e giacca di pelle facevano sembrare il giovane uscito da una rivista.
Anche i suoi capelli erano leggermente spinti indietro, rivelando il suo viso meraviglioso.

"Stai fissando di nuovo." Scherzò, mentre raggiungeva Michele  sul divano.

"Beh, scusa, non sono ancora abituato a uscire con Venere letterale da ragazzo." Egli ha detto.
Fede rise leggermente, inclinando leggermente la testa all'indietro.

"Stai diventando creativo con i complimenti." Lo notò, giocando con una ciocca dei suoi capelli.

Michele alzò le spalle, arrossendo, riuscendo a malapena a sopportare il contatto visivo con gli splendidi occhi scuri di Fede.

"Ti mette a disagio?" Allora chiese, volendo essere sicuro.
Fede scosse la testa.

"Io apprezzo molto il mio aspetto, quindi lo apprezzo. Almeno tu non sei cattivo come la maggior parte degli altri ragazzi."

Michele annuì, e il suo sguardo si spostò su uno dei tanti specchi nella stanza, incrinato proprio come tutti gli altri.

"Allora...e gli specchi?" Ha provato a chiedere.

Fede gli rivolse uno sguardo illeggibile, prima di sospirare.

"Beh... come ho detto, il mio aspetto conta molto per me, quindi tendo ad essere un po'... un po' bisognoso a riguardo, immagino?" Ha provato a spiegare. Michele  ascoltò.

"A volte sembra che non sia mai abbastanza, come se potessi sempre fare meglio, un solo brufolo mi fa accapponare la pelle, a volte, quindi forse è meglio se tengo gli specchietti aperti."

Michele pensò per un secondo a quello che aveva appena sentito. Il comportamento di Fede sembrava ossessivo e ciò influiva su molti aspetti della sua vita: le sue abitudini alimentari, il suo lavoro di atleta e poi ovviamente il rapporto con la propria immagine di sé. Sembrava in grado di accettare tutto fuorché la perfezione, ma del resto, se fossi venuto a casa sua qualche ora prima, non avrebbe rispecchiato affatto quella stessa sensazione di controllo.
Tornò a guardare il castano.

"Non penso che dovresti preoccuparti troppo." Egli ha detto.

"Sai, non credo che potrei mai trovarti non bella, ma comunque... non è questo il punto, l'aspetto non è tutto-"

"Lo sono per me." lo interruppe Fede, come se uscisse da lui quasi automaticamente.
Michele  non sapeva cos'altro dire.

"Beh, eh... è venuto fuori dal nulla, scusa." Si schiarì la gola.

"Solo... possiamo parlarne un'altra volta? Oggi è già stato davvero difficile per me, ho solo bisogno di un po' di tempo libero e di non pensare a quanto sia disordinata la mia vita in questo momento."
Michele  inarcò le sopracciglia a quest'ultima frase.

Non pensava, considerando come si era comportato fino a quel momento, che Fede sarebbe stato così consapevole della sua situazione, da usare mai parole come “disordinato” per descrivere qualcosa che lo riguardasse.

°☆Stelle solitarie☆° - Stredina story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora