Capitolo 8

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Capitolo 8 : da sistemare

"Ah sì, è andata bene, ho preso 30!"
disse Michele  emozionato, al telefono con sua madre mentre usciva dall'università.

"Sono davvero fiero di te, Michele." Lei disse. Praticamente poteva sentirla sorridere.

"Non importa quanto hai addosso, dai sempre il massimo in tutto quello che fai. Sono così felice di poterti chiamare figlio mio." Michele  sorrise davvero grande, dirigendosi verso la sua macchina.

"Voglio bene alla tua mamma." Egli ha detto.

"Ti amo anch'io, tesoro. Cosa farai per festeggiare?" Ha chiesto allora.

"Oh, sto vedendo Fede." Disse, prima di controllare che il cambio di vestiti che aveva portato fosse effettivamente lì.

"Oh davvero? Un altro appuntamento?" chiese sua madre.
Michele ci pensò un secondo. Aiutare il ragazzo che vedi a pulire la sua villa completamente incasinata conta come un vero appuntamento?
Non lo sapeva davvero, ma sembrava essere il modo più semplice per spiegarlo.

"Suppongo." Egli ha detto. Sua madre canticchiò in risposta.

"Le cose gli stanno andando bene?" Lei chiese.

"Più o meno... è un po' da gestire, però, ma forse posso farcela." Lui rispose, non volendo mentirle apertamente al riguardo.

"Hm... ho capito. Assicurati solo di non prosciugarti troppo, okay?"
Ha promesso che non l'avrebbe fatto e poi entrambi si sono salutati. Michele  iniziò a guidare.

Dopo qualche minuto il suo telefono squillò di nuovo. Questa volta era Fede e così ha chiesto all'assistente dell'automobilista di rispondere alla chiamata.

"Ciao." Salutò la voce di Fede, quasi completamente piatta come sempre.

"Ciao Fede, come stai? hai dormito bene?"
Fede gemette leggermente, prima di sbadigliare.

"Mi sono appena svegliato, a dire il vero. Mi sono allenato fino a tardi ieri." Lo spiegò e Michele  annuì tra sé.

"Ma basta parlare di me, come è andato il tuo esame? E sei sicuro di non essere troppo stanco e di voler venire lo stesso?" Chiese.

"Io... non sono stato molto in giro e non sono riuscito a far partire nulla." Ha poi ammesso.

"Certo che lo so, so per cosa mi sono iscritto, se non fossi sicuro te lo direi sicuramente. Non sono quel tipo di persona." Rispose.

"E comunque l'esame è andato molto bene, ho ottenuto il massimo."
Fede canticchiò, prima di ridacchiare un po'.

"È una bomba, davvero, sei una bestia." Rispose, prima di schiarirsi la voce.

"Vuoi andare a cena più tardi per festeggiare? Conosco un posto." Disse rapidamente.
Michele  sorrise leggermente, anche se il pensiero di Fede che andava volentieri a cena sembrava un po' strano.

"Voglio dire, come potrei dire di no?" Rispose ridendo anche lui.
Ha inviato un messaggio a Fede non appena è arrivato fuori. Il corvo aprì la porta, salutandolo con un piccolo sorriso imbarazzato.

"Ciao, scusa per il disordine." Disse ironicamente.
Non indossava il suo solito abbigliamento, ma indossava semplicemente qualcosa di molto più domestico: un paio di pantaloni della tuta e una canottiera.

Michele  pensò che, nonostante tutto, sembrava appena uscito da una passerella, considerando quanto era bello.

"CIAO." Disse entrando, dando una rapida occhiata in giro. La casa sembrava più o meno la stessa di qualche notte prima, ma la piena luce del giorno non aiutava a nascondere quanto fosse brutta.

°☆Stelle solitarie☆° - Stredina story Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora