Capitolo 13

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Capitolo 13 : ferire





Dopo aver finito di cenare nell'auto di Michele, si diressero verso un bar.


Si sedettero al primo tavolo che trovarono vuoto e, da gentiluomo quale era, Michele aiutò Fede a togliersi la giacca.


"Qui fanno cocktail bomba." affermò la bionda mentre entrambi si sedevano, rivolgendo a Fede un sorriso.

"Ma sono ancora minorenne." Ha detto Fede.

"E inoltre... non voglio finire come l'ultima volta alla fiera.


Michele gli lanciò un'occhiata, prima di fare il palming della faccia.

"Dio. Hai ragione." Sospirò, e Fede ridacchiò leggermente.

"Non ci avevo pensato... Beh, ce ne sono anche di vergini, per fortuna." Disse, e il corvo annuì, avvicinandosi un po' per essere in grado di leggere il menu con lui.

Michele quasi sentì un brivido quando le loro spalle si toccarono, come faceva sempre quando Fede si avvicinava, e sorrise quando il corvo posò le sue dita lunghe e sottili sul suo avambraccio, facendole viaggiare lentamente verso la mano di Michele, come se stesse chiedendo il permesso di tienilo.

"Penso che prenderò questo." disse Fede, sussurrando mentre Michele intrecciava le loro mani.


"Oh sì, probabilmente è buono." La bionda acconsentì, sorridendo a Fede, che arrossì leggermente.

Ordinarono e dopo qualche secondo Michele si scusò per andare in bagno.


Quando arrivò il cameriere, Fede gli rivolse solo un cenno e uno sguardo, prima di guardare il contenuto del bicchiere, agitando un po' la cannuccia e cercando di non pensare alle calorie.

"Ehi, Fede." Una voce lo chiamò. Il tono gli fece venire i brividi lungo la schiena e quasi si rifiutò di voltarsi. Diede uno sguardo frenetico alla porta del bagno, sperando di vedere Michele tornare presto.


L'uomo si avvicinò a lui senza dire altro, e prese rapidamente il posto di Michele, guardando Fede dritto negli occhi.

"No-" cercò di dire il corvo, ma fu interrotto.

"Stai zitto. Ti cerco da un po', sai? e tu continui a nasconderti da me." Disse, sembrando quasi come se stesse rimproverando Fede.

Fede abbassò lo sguardo, deglutendo.

"Non voglio parlarti, vattene." Cercò di ordinare, ma la sua voce uscì più tremante di quanto intendesse.

"Ma eravamo così vicini, vero?" Disse l'uomo, muovendo rapidamente la mano e afferrando con forza quella di Fede nella sua, facendolo sussultare.

Cercò di allontanarsi con tutte le sue forze, ma non ci riuscì, considerando che l'uomo lo stava trattenendo con una forza bruta tale da lasciargli sicuramente dei lividi.

"Ti ho lasciato molto tempo fa! Lasciami in pace!" sibilò Fede, ancora cercando di liberarsi dalla presa dell'uomo dai capelli rossi.


Fede aveva commesso molti errori nella sua vita, ma uscire con qualcuno come Eliot era sicuramente in cima alla sua lista.

La rossa gli fece uno sbuffo, prima di lasciarlo andare definitivamente, senza però alzarsi.

"Stai diventando sempre più debole e magro. Vedo che non hai ancora abbandonato le tue vecchie cattive abitudini, eh?" Eliot se ne accorse, scuotendo la testa.

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