IV

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"Dai Sirius sorridi"
"Non capisco prchè siamo qui, sepreverde e corvonero, nemmeno giochiamo noi"
"Se permetti devo vedere le tattiche di gioco per vincere la prossima volta"
In realtà James stava fissando Regulus da mezz'ora.
"Remus, accompagnami a rubare da bere mentre James studia le tattiche"
"Certo"
James rimase lì, e vide Regulus vincere, prendere il boccino ed esultare, era... bello.
Lo aspettò fuori dagli spogliatoi.
"Regulus, sei stato formidabile"
"Lo so Potter"
"Devi insegnarmi quella mossa che hai fatto"
"Spero tu abbia la forza nelle braccia oppure sarà impossibile"
Starnutì.
"Hai freddo?"
"No sto ben-"
Il castano gli mise la sua sciarpa, che prontamente venne incantata per diventare verde.
"Non posso girare con la sciarpa di un grifone Potter"
"E va bene, vado Sirius e Remus hanno preso l'alcol dalle cucine, saranno già ubriachi"
"Ciao Potter"

"Ciao Evans"
"Ragazzi ma siete ubriachi?"
"Un pochino"
"Ma perchè non vi state ubriacando alla festa"
"E andare da... da quelle, serpi!"
Sibilò il moro.
"Come vi pare, io ci vado se volete... sentite, ma questo gatto?"
"Non lo sappiamo, continua a seguire Sirius da un po'"
"Va bene, comunque se il problema è tuo fratello, alla festa non c'è, io ci vado"
"Come ti pare eccoci"

James stava cercando il moro, ma non c'era per davvero.
Sembrava essersi volatilizzato, stava pensando di lasciare la festa, era piuttosto brillo e anche stanco a dirla tutta.
Ma non lo fece, dovette tenere i capelli di Sirus mentre vomitava.
"Lily, aiutami, hai un elastico?"
"Che schifo"
"Aiutami!"
"Aspetta"
Prese la bacchetta del moro dalla sua tasca e la infilò tra i ciuffi così da tenerli su.
"Per fortuna che ha i capelli lunghi, vuoi che rimanga io con lui"
"Penso abbia finito, lo porto in camera"
Lo prese in braccio.
"Ma... usare un incantesimo Potter"
"Ciao piccolo Black"
"Ciao, Evans"
Fece un segno del capo alla rossa, che alzò la mano per ricambiare.
"Non ci ho pensato"
Il minore mosse la bacchetta e il corpo del fratello iniziò a fluttuare.
"Ecco a te, oh e l'ultima volta a casa si è quasi strozzato col vomito mentre dormiva, controllalo per almeno un'ora"
"Ricevuto"
"Ciao palla al piede"

Ascoltò il minore e in effetti Sirius si stava per strozzare.
"Tutto bene?"
"Si, io... mi scoppia la testa"
"Ecco"
Gli bassò una pozione blu.
"Senti Sirius, da quando non c'è più... tu sai chi, hai parlato con tuo fratello?"
"No, perchè?"
"Non so, mi sembra strano, lo smalto, gli orecchini, ieri mentre finiva la partita... un tatuaggio sul petto e l'ho visto in giardino leggere il tuo stesso libro in francese"
"E quindi?"
"Magari... adesso è cambito"
"Lui è sempre stato il figlio modello non cambierà ora"
"Magari è spaventato, Sir, tu sei grande, coraggioso, lui... magari no, forse a sua madre ci tiene anche se è una stronza"
Alla porta si sentì un miagolio e lo stesso gatto nero saltò sul letto del moro, per poi avvicinarsi alla sua gamba e sdraiarsi su di essa.
"Dico, non vi siete mai voluti bene?"
"Si, da piccoli... ci piaceva tanto il quiddich e le sue prima magie gliele ho insegnate io"
"Magari ci parli"
"Forse"
"Almeno fagli le congratulazioni, ha vinto la partita questa sera"
"Perchè tutto questo interesse per mio fratello?"
"Ho pensato... tu vuoi andare via, poi lui rimarrà solo, magari prima di quel momento vuole di nuovo un fratello"
Avvicinò la mano al viso del gatto, che la annusò e non soffiò.
Così tentò di accarezzarlo e ce la fece.
"Incredibile, hai domato la bestia"
Soffiò contro a James.
"Lo hai fatto incazzare Jamy"

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Grazie per aver letto la quarta parte.
Se vi è piaciuta lasciate una stellina, buona lettura.

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